Francesco Arca: "Mio padre è morto in circostanze misteriose"

Francesco Arca: “Mio padre è morto in circostanze misteriose, il mio libro parla di lui”

Daniela Vitello

Francesco Arca: “Mio padre è morto in circostanze misteriose, il mio libro parla di lui”

| 20/01/2024
Francesco Arca: “Mio padre è morto in circostanze misteriose, il mio libro parla di lui”

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Quel bacio in bocca dato in aeroporto a suo papà quando è tornato dalla missione in Iraq, e poco prima che se ne andasse per sempre in circostanze misteriose. Francesco Arca, che in queste sere accompagna Virginia Raffaele su Raiuno, lo ricorda nel suo primo libro, che gli è costato tante lacrime e gli è valso una scoperta: l’importanza di passare più tempo possibile con i figli. In un’intervista rilasciata a “Vanity Fair”, l’attore senese racconta cosa l’ha portato ad affiancare Virginia Raffaele nel suo show in tre puntate dal titolo “Colpo di luna”.

“Quando mi ha chiamato, ci siamo presi un caffè. Doveva durare 10 minuti, siamo stati al bar due ore e mezza e io avevo i crampi allo stomaco dal ridere perché lei è una numero uno – svela – Io le ho detto subito: ‘Guarda che non so né ballare né cantare né presentare’, ma lei mi ha voluto lo stesso. Cercava un accompagnatore per questo suo viaggio. Ecco, quello sentivo di poterlo fare. Di più no (…) Già nella prima puntata morivo di paura! Ora spero che, a mano a mano, mi scioglierò, ma all’inizio ero pallido, sudavo… Condurre non è il mio mestiere, io sono un attore”.

Francesco Arca e Virginia Raffaele (Foto Instagram)

“Da ragazzino sognavo una carriera nell’esercito come mio papà”

Francesco Arca ha scoperto da adulto di voler diventare un attore. “Da ragazzino amavo il cinema ma sognavo una carriera nell’esercito come mio papà (Silvano Arca, paracadutista militare scomparso nel 1995, ndr) – confessa – Quando lui è venuto a mancare, pensavo che seguire le sue orme fosse il modo migliore per tenerlo sempre come me. Speravo di potermi guardare allo specchio, con la divisa e il basco rosso, e vedere lui. Avevo fatto anche le selezioni, ero stato preso all’Accademia di Modena. Ma, per un problema famigliare, sono dovuto rientrare a Siena e mi sono iscritto all’Università, Scienze politiche”.

Francesco Arca (Foto Instagram)

“Seguivo Laura Chiatti sui set e ho cominciato a provare un certo brivido”

Francesco Arca ha lasciato gli studi quando mancavano tre esami alla laurea. “Nel frattempo era subentrata la passione per la recitazione – spiega – Quando stavo con Laura Chiatti, la seguivo sui set, la guardavo mentre si preparava per interpretare i vari personaggi e ho cominciato a provare un certo brivido. Così mi sono detto: perché non provarci? I primi anni sono stati difficilissimi: venivo da un percorso televisivo (ha partecipato a programmi quali “Uomini e Donne” e “Pechino Express”, ndr.). Ma io ho studiato tanto, mi sono sobbarcato tutte le critiche che arrivavano, e sono andato avanti”.

Marco Bocci, Irene Capuano, Laura Chiatti e Francesco Arca (Foto Instagram)

“Stavo cominciando a perdere la memoria di mio padre, il mio libro parla di lui”

In primavera uscirà ‘Basta che torni’, il primo libro di Francesco Arca. “Scrivere per me è stato terapeutico – racconta – Stavo cominciando a perdere la memoria di mio padre. Un giorno mi sono reso conto che non ricordavo più la sua voce, il suo profumo di pelle e dopobarba che mi ha sempre fatto impazzire. Volevo imprimere una traccia di lui su di me, e così ho iniziato a buttare giù i pensieri. ‘Basta che torni’ parla di lui, che se n’è andato troppo presto, e in circostanze fumose”. La giornalista ricorda che si dice che il padre sia morto durante una battuta di caccia. “Sì – conferma l’attore – ma in quella vicenda ci sono molti ‘se’. Raccontarli mi ha fatto bene, anche se è stato faticoso”. La parte più difficile è stato l’inizio: “Scrivevo una riga e piangevo per un’ora. E siccome non volevo che i miei bambini mi vedessero, mi mettevo al computer di notte, mentre loro dormivano. I primi tre mesi sono stati tosti: persino nel ripercorrere i momenti belli, mi assaliva la tristezza”.

Francesco Arca (Foto Instagram)

“Mio padre mancava anche quando era in vita. Io con i miei figli voglio passare più tempo possibile”

“Un ricordo felice con mio padre? Quando è tornato dalla missione in Iraq – racconta – Siamo negli anni ’90, in piena Guerra del Golfo. Non c’erano smartphone: con lui comunicavamo una volta ogni due settimane tramite lettera o telefonata dal campo. Ogni giorno guardavamo il telegiornale di Mentana con ansia: speravamo di non sentire il nome di papà tra i caduti. Quando è rientrato in Italia sono andato a prenderlo in aeroporto. Porca miseria, com’ero felice! L’ho visto, gli sono corso incontro, l’ho abbracciato e baciato sulla bocca. È stato un bacio d’amore, che mi porterò dentro per sempre (…) Mio padre era dolce in famiglia, duro sul lavoro. Adorava noi figli, ma ci dedicava poco tempo (…) Mi mancava anche quando era in vita. Io con i miei figli voglio passare più tempo possibile”.
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Francesco Arca e Maria De Filippi (Foto Instagram)

“Con Irene Capuano ci prendevamo, ci mollavamo. Poi un giorno l’ho chiamata e …”

Francesco Arca è legato a Irene Capuano e dalla loro unione sono nati due figli: Maria Sole, 8 anni, e Brando, 5. Con i suoi bimbi, l’attore 44enne è “affettuoso ma severo”. “Ogni tanto devo sgridarli, perché la mamma è troppo buona e non ce la fa”, svela. La storia d’amore con la madre dei suoi figli è a più riprese. “Conoscevo Irene già da dieci anni quando ci siamo messi insieme l’ultima volta – spiega – Prima ci prendevamo, ci mollavamo…Poi mi ha chiamato Ferzan Özpetek per girare ‘Allacciate le cinture’. Quel film mi ha cambiato la carriera, e la vita. Ho ragionato così profondamente sull’amore che ho capito che non volevo più stare solo. Non ho pensato, ho alzato il telefono e l’ho chiamata. Mi ha detto: ‘Se torni, questa volta cerca di farlo con la testa. Io voglio una famiglia’. A quel punto, ero pronto”.

Francesco Arca e Irene Capuano (Foto Instagram)

“Ho intrapreso un percorso di psicoterapia che mi ha portato ad abbracciare la mia fragilità”

“Prima pensavo solo a me stesso – ammette Francesco Arca – Mi ero costruito una sorta di gabbia affettiva che mi teneva lontano dagli altri”. L’attore ha iniziato a costruirla quando è morto suo padre. “Mi illudevo che, con una muraglia cinese attorno al cuore, avrei sofferto meno – racconta – Mi dicevo: non posso essere debole, sono un uomo, l’unico uomo di casa, non posso farmi vedere piangere da mia madre e da mia sorella. Cercavo di allontanare il dolore. Ma poi il dolore torna, e devi farci i conti. Io li sto ancora facendo (…) Ho intrapreso un percorso di psicoterapia che mi ha portato ad abbracciare la mia fragilità. Ho buttato giù la muraglia e sono diventato un essere umano migliore”. Francesco Arca aveva trasformato il dolore in rabbia: “Una volta mi sono così inca**ato che, involontariamente, mi sono tagliato un braccio e sono finito in pronto soccorso con codice rosso. Lì ho capito che dovevo smettere di preoccuparmi di chi volevo sembrare e dovevo iniziare a occuparmi di chi ero”.

Pubblicato il 20/01/2024 15:18

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