Francesca Fagnani, conduttrice e ideatrice del programma cult “Belve”, torna con la 12esima edizione. Cinque puntate a partire dal prossimo 22 aprile. In un’intervista al “Corriere della Sera”, spiega il successo del suo programma e di sé stessa dice: “Sarò sempre la stessa. In realtà quello che cambia rispetto all’inizio è che oggi chi arriva a Belve conosce il programma e quindi si presenta con uno spirito predisposto al programma. Quindi quello che è cambiato è l’atteggiamento dell’intervistato”. Poi aggiunge: “È un gioco psicologico perché io studio il personaggio, la sua vita pubblica e privata alla fine dell’intervista molti mi dicono che è sembrata una seduta dallo psicologo, perché comunque è un viaggio dentro alla vita della persona, è un ritratto”.
Sulla modalità con cui sceglie personaggi e argomento svela: “Non mi interessa sapere quella cosa precisa, anche se magari è un personaggio che gode in quel momento di particolare attualità, per me non è quella la domanda. È un arco narrativo, è un attraversamento della vita, delle contraddizioni, delle ombre e delle luci, del personaggio, per questo dico che è un gioco psicologico”.
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“Io mi sento più giornalista che attrice. Il programma è totalmente cucito addosso a me”
Di Francesca Fagnani Aldo Grasso ha detto che è intervist-attrice. “Io partecipo pienamente, sono due sgabelli- ribatte lei – Io sono così, io mi sento più giornalista che attrice, sono quella, quello è il mio modo di essere, di certo è un programma che è totalmente cucito addosso a me. E quindi è un programma dove emerge la mia personalità, non sono neutra: ma attrice no”. “Penso che la forza di ogni programma è se tu riesci a imprimere la tua personalità – insiste -. Infatti quando ogni tanto i giornalisti mi dicono ti faccio un’intervista alla Fagnani, io rispondo: ‘Guarda se tu la fai a tuo modo, con la tua personalità, riesce molto meglio’. Io cerco sempre di non fare quello che vedo in giro”. Tra i modelli a cui si ispira Francesca Fagnani ci sono Gianni Minoli e Maurizio Costanzo. “Riusciva a chiedere qualsiasi cosa con ironia – dice di quest’ultimo -. Con lui nessuno si offendeva perché era spontaneo. La spontaneità, quindi mettersi in gioco, passa sempre: il suo era un modello di ironia, perché se tu chiedi con misto ironia e gentilezza, è difficile resistere”.
“E poi quella lucetta rossa della tv è uno specchio – spiega – se sei simpatico risulterai simpatico, se provi a fare il simpatico e non lo sei, risulterai uno che prova a fare il simpatico, devi essere un grande attore per sembrare quello che non sei”.

Francesca Fagnani: “A ‘Belve’ nessuna domanda concordata, diventerebbe una recita”
Francesca Fagnani assicura che non c’è nessun accordo con gli ospiti sulle domande. “Non avrebbe avuto il successo che ha avuto – sottolinea -. Diventerebbe una recita. Può essere capitato che ci siamo sentite al telefono, ma in generale, mai anticipata una domanda a nessuno, non una delle 100 che faccio. Le ho chiesto di che avremmo parlato per questa intervista? Non l’avrei mai fatto. È mancanza di rispetto verso chi hai davanti: anche perché, siccome l’intervista non è un’aula di Tribunale e l’intervistatore non è un magistrato, l’altro è libero di non rispondere. E poi lo sguardo, la risata o l’espressione di disagio o di sorpresa che l’intervistato fa quando arriva la domanda inaspettata, tutto quello non lo puoi prevedere”. “Le mie faccette? Io sono così e parlo così, so’ romana”, scherza.
Le sue interviste sono preparate con cura. “Studio tutto quello che posso studiare del personaggio – confessa – e studio molto di più di quello che chiedo, perchè poi mi consente di andare a destra e a sinistra durante l’intervista”. “Se tu studi più di quello che chiedi, puoi cambiare traccia, altrimenti è complicato improvvisare. Chiedo solo aspetti più bonari, perché non mi va di mettere le persone in difficoltà”, aggiunge.

“L’agenda rossa è un feticcio, è sempre la stessa da anni ed è ancora tutta bianca”
Dell’ormai famosa agenda rossa Francesca Fagnani dice: “Per me è un feticcio, sono una scaramantica, l’agenda è sempre la stessa: le graffette nascono perché io mi scrivo l’intervista al computer, poi la stampo, ritaglio i fogli e li metto dentro con le domande, se no dovrei cambiare sempre agenda, perché mi finirebbe minimo in una stagione”. Poi rivela: “L’agenda è sempre la stessa da anni ed è ancora tutta bianca. Salvo che l’ho dovuta cambiare perché me l’hanno rubata una volta in studio. Cambiano solo i corpi dei caratteri che con gli anni diventano sempre più larghi. Mi scrivo tante domande, possono essere 85 o 106. Siccome come si diceva non ho capacità attoriali e non mi piace imparare a memoria. Anche quando ho fatto un monologo a Sanremo, non ho voluto il gobbo che non non so usare, io scrivo, sono una giornalista e ho bisogno di leggere i miei fogli”.
La conversazione si sposta sulla sua vita privata e non si può non menzionare i suoi amati Cavalier King. Blu, l’ultimo arrivato, è il terzo dopo Nina e Bice. “I cani li ho avuti da sempre, fin da bambina – spiega – amo gli animali e la natura. Non sono sostituti dei figli, ma è un tipo di affettività piena. Non mi piace pensare a nessuno come sostituto di un altro né di un animale né uomo, però ripeto, è un tipo di affettività completa. E hanno un vantaggio, i cani non diventano adolescenti ingrati”.
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“Maria De Filippi è una donna che da vent’anni sa intercettare il gusto delle persone”
Francesca Fagnani parla anche del compagno, il giornalista Enrico Mentana, e scherzando dice: “Siccome per me dare a qualcuno della Belva è un complimento, e i complimenti uno non se li fa da solo, le direi che Enrico è la belva più belva che c’è in casa. Sto cercando di instillare nell’ultimo arrivato Blu, che è un maschio, un amore esagerato nei miei confronti e utilizzo tutti i mezzucci perché si innamori di me”. Si torna alle interviste e la conduttrice di “Belve” Francesca Fagnani fa una classifica delle migliori: “Carla Bruni e sua sorella Valeria Bruni Tedeschi, stupenda. Poi Valeria Golino ma anche Flavia Vento, Emma Bonino e Jovanotti, per la generosità. E nel mondo mi piacerebbe una che non intervisterò mai, come Angela Merkel, un viaggio nel suo privato di donna di potere che ha pagato un prezzo, e che ha comandato l’Europa mi attrae molto”.
“In Italia, proprio perché sono sua grande fan, mi piacerebbe Maria De Filippi, una donna che da vent’anni, forse di più, sa intercettare il gusto delle persone – confida – Perché chi fa il 30 per cento ancora oggi, con un pubblico disperso su mille reti e mille piattaforme, vuol dire che sa capire qualcosa in più delle persone. E nella conduzione fa quello che non fa nessun conduttore, sa giocare in sottrazione su sé stessa”. Di se stessa infine dice: “Da piccola ero una bambina normale, anche se mia madre mi chiamava Faccia d’angelo”.