Fiorello ha dedicato l’anteprima della puntata odierna di “Viva Rai2!” a Maurizio Costanzo scomparso venerdì 24 febbraio a 84 anni. I due sono stati compagni in tante avventure professionali. Lo showman siciliano ha omaggiato l’amico nel giorno dei funerali solenni cantando “Se telefonando” mentre alle sue spalle scorreva una carrellata di immagini che li ritraevano insieme. Sabato 25 febbraio, Fiorello è stato tra i primi ad arrivare alla camera ardente allestita in Campidoglio per l’ultimo saluto al popolare giornalista e conduttore.
“Maurizio, sono tre giorni che parlano di te….eh!”
“Ciao Maurizio, sai che sono tre giorni, da venerdì da quando te ne sei andato, che penso a questo momento qua? – ha esordito – A cosa dire di te senza essere banale, ridondante o non so cosa. Maurizio, sono tre giorni che parlano di te….eh! Da tre giorni dicono cose meravigliose su di te, del grande uomo che eri, di come hai rivoluzionato il mondo della televisione e di come hai cambiato la vita a tante persone che fanno questo mestiere. Me per primo”.
“Quanto ci siamo divertiti, ridevamo di cose assurde”
“Quindi volevo anche cercare di essere divertente perché conoscendoti so quanto ti piaceva ridere – ha proseguito lo showman siciliano – E noi ci siamo divertiti. Quanto ci siamo divertiti, eh Maurizio? Abbiamo fatto di tutto. Abbiamo fatto i Blues Brothers, ti ho fatto fare Porthos dei Quattro Moschettieri, abbiamo ballato il cha cha cha, hai suonato il sassofono per finta. Ridevamo di cose che per altri non volevano dire niente ma noi ridevamo di quelle cose assurde”.
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“Ciao Maurizio, grazie di tutto”
“Ora sono qua e devo fare uno show e oggi cercheremo di fare la puntata più divertente, speriamo di riuscirci proprio in tuo onore – ha concluso – Adesso voglio omaggiarti cantando la tua canzone più celebre, ‘Se telefonando’. In questi giorni, Maurizio, l’hanno suonata mille volte e adesso mi ci metto pure io. Però ti ricordi come ti dicevo? ‘Le cose come non le so fare io, non le sa fare nessuno’. La canterò, con il maestro Cremonesi, per te, per Maria, per i tuoi figli, Gabriele, Camilla e Saverio, per dirti ‘Grazie signor Costanzo’. Ti ricordi che ti chiamavo sempre così? Poi a un certo punto, un giorno, mi hai detto: ‘Mo’ ci hai rotto i co***oni con questo signor Costanzo, chiamami Maurizio’. Ciao Maurizio, grazie di tutto”.
