Eleonora Giorgi è ricoverata in una clinica romana. L’attrice che sta combattendo contro un cancro al pancreas si sta sottoponendo alla terapia del dolore a base di morfina e cortisone. Nonostante il momnto dfficile, ha concesso un’intervista al “Corriere della Sera” con la serenità che l’ha sempre contraddistinta in questo duro percorso. “Come mi sento? Debole – ammette l’attrice – ma la mia origine austroungarica mi fa essere soldato di me stessa. Dopo l’ultima crisi di tre settimane fa, il mio oncologo ha deciso di ricoverarmi. Mi sono ritrovata da sola in casa, di notte, a urlare, in preda ai dolori. Qui ho recuperato le forze”. Eleonora Giorgi ha parole di stima e affetto nei confronti di chi la sta curando: “Sono in un luogo eccellente, nelle mani di due oncologi bravissimi, Paolo e Luca Marchetti, padre e figlio. Lottano con me. Ma sono grata anche alla sanità pubblica. Mi sono ritrovata in fila a fare la chemio con Angela, la meravigliosa sartina dei set di Marcello Mastroianni”. Parlando delle sue condizioni di salute dice di non essere arrabbiata: “Ho il cuore pieno dell’affetto della famiglia e del pubblico – spiega -. I miei figli, durante le flebo, mi hanno stretto la mano per 14 ore di fila”. L’attrice ha scelto di condividere la sua malattia con il pubblico.
“Sono un personaggio da quando ho 20 anni, ho condiviso tutto – aggiunge -. Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Ho un’ampolla al collo e l’ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”.

Eleonora Giorgi ricoverata: “Non sono spaventata: ho avuto molta più paura di vivere”
A supportare l’attrice ci sono i suoi due figli, Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli. “L’amore dei miei figli mi tiene in vita – confessa – gli infermieri mi dicono non è scontato. Mi raccontano di quarantenni spaventati davanti ai genitori gravemente malati. Non lasciate solo chi soffre, soprattutto di domenica, il giorno più triste. A San Valentino mia nuora Clizia è venuta con il mio adorato nipotino Gabriele, di tre anni. Gli hanno detto che la nonna è in albergo: abbiamo liberato in aria dei palloni rossi”. Eleonora Giorgi ammette che la notte è il momento più difficile: “La passo sveglia. Nel silenzio mi sento su un’altalena, sospesa. Non sono spaventata: ho avuto molta più paura di vivere. La vita a volte è crudele. Trovarsi nella consapevolezza della morte ti fa analizzare le cose in modo diverso. Mentre dormo, adesso sogno. Prima non succedeva. E quando mi sveglio ripenso ai miei figli da piccoli, frutto dell’amore con due uomini che hanno scelto di diventare padri con me”. Le sue giornate ora sono scandite dalle cure. “In una piccola Guantanamo, come la chiamo scherzando – racconta – tre cicli di terapie, dalle 7 del mattino alle 7 di sera. Poi il silenzio. Mi ha fatto compagnia Sanremo e ringrazio Bianca Balti per avermi ricordata. Le auguro di guarire presto, fa male vedere una donna giovane soffrire”.

“Ogni giorno metto il fard e il cappellino, ricevo complimenti per la mia eleganza in pigiama”
Eleonora Giorgi lotta ogni giorno con i segni che la malattia lascia sul suo corpo. “La mia pancia e le mie gambe sono gonfie – rivela -, ma ogni giorno metto il fard e il cappellino, ho anche una spazzola per i capelli, anche se sono di un centimetro. Cerco di rispettarmi: ricevo complimenti per la mia eleganza in pigiama”. Poi aggiunge: “Quando ho capito la gravità ho detto ai miei figli che non volevo accanimenti terapeutici: Paolo mi ha fissato sconvolto. Senza di loro forse avrei rinunciato: dopo la prima chemio ho passato una notte abbracciata al water”. L’attrice ricorda anche i momenti felici con i suoi figli in questi ultimi mesi: “Durante i nostri viaggi a Milano, per curarmi, abbiamo svaligiato l’Esselunga temendo il cibo degli ospedali. E il mio ‘nipotone’ Gianluca ha smontato la finestra di un hotel per liberarmi dall’aria condizionata. E poi c’è stato il matrimonio di Paolo e Clizia, con la musica di Patty Pravo. Da giovanissima ho finto di essere lei e ho cantato, ai passeggeri di un treno, Tripoli ‘69”.
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“Non mi sono mai chiesta ‘perchè a me’. La mia anima è pronta a essere portata via con il vento”
Eleonora Giorgi parla della sua malattia con serenità e rivela: “Non mi sono mai chiesta ‘perché a me’, perché non mi sono mai chiesta neppure il perché delle cose belle: il David di Donatello, l’amore di Angelo, quello di Massimo”. Il suo ex marito Massimo Ciavarro le è stato vicino: “E’ tornato da Lampedusa, dove vive, per portarmi cose cucinate da lui: gli gnocchi alla romana, le polpettine con il purè, il merluzzo al vapore. È rimasto per dieci giorni”. L’attrice ammette: “Non sono religiosa, ma ho il senso del divino. La mia anima è pronta a essere portata via con il vento. La vita per me ha un senso magico. Vorrei riabbracciare la mia cagnolina Klari, spero venga di corsa incontro a me. Poi mia nonna e Angelo. E i due brevi amori napoletani, Pino Daniele e Massimo Troisi”. Ripensando alla sua vita prima della malattia, l’attrice ammette che tutto le sembra lontanissimo: “Le liti per i parcheggi, per le piccole e grandi eredità, le discussioni tra fratelli, quelle tra suocera e nuora, sono vita sprecata. Capisco più anche i miei figli: sono incolpevole, ma ho fatto subire loro ‘la Giorgi’, una mamma presa d’assalto per un autografo”.

“Se succederà un miracolo correremo dal Papa e chiederemo spiegazioni”
Dal suo letto d’ospedale Eleonora Giorgi dice: “Pur di non andare in guerra rivolgo lo sguardo altrove, anche da innocente ho rinunciato all’assoluzione. Amo l’armonia: la mia stanza sembra una biblioteca in ordine. Detesto l’ignoranza aggressiva”. “Un mio pregio? L’autoironia – aggiunge – Quando sono andata a fare la biopsia ai polmoni ero già segnata nel corpo. Così, per sentirmi meglio, ho indossato un body in tulle nero elasticizzato. E poi mi ha aiutato il mestiere: sono rimasta immobile, durante esami delicati, pensando che fosse un ruolo. Non sono una guerriera, mi sento più una archivista che cerca di mettere ordine nel caos”. “Non sono saggia, sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo. Ma in fondo sono così matta che spero ancora in un miracolo. Se succederà correremo dal Papa e chiederemo spiegazioni”, conclude.