La conduttrice commossa durante l’intervista a Serena Bortone
- “Aiutare gli altri è la mia missione”
- La figlia Carlotta e la speranza che sia altruista
- Il dramma della morte del fratello autistico
Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, Eleonora Daniele si racconta. Vent’anni di carriera alle spalle, la conduttrice di “Storie Italiane” è tra i volti più amati di RaiUno.
“Aiutare gli altri è la mia missione”
Eleonora esordisce sottolineando che lo stare a contatto con la dura cronaca non ha cambiato la sua percezione della realtà.
“Arrivo da una mia storia particolare dove ho vissuto la disabilità in casa – spiega – per cui per me non è cambiato nulla. Io sono stata abituata, per cui per me non c’è una percezione diversa del mondo, della vita o del dolore. Però per me c’è la capacità e la forza di lottare anche per le persone che stanno male e che soffrono, lo faccio semplicemente perché lo sento. Sono cresciuta così, per me il desiderio di aiutare gli altri diventa motivo di vita, una missione”.
“Vorrei che mia figlia Carlotta fosse altruista”
Cresciuta con l’indole da crocerossina, la Daniele sognava di fare la missionaria (“mia madre era preoccupatissima). Alla fine ha fatto la scuola magistrale perché desiderava “insegnare ai bambini”. Quindi è finita a lavorare in banca e poi in televisione che potrebbe anche lasciare per dedicarsi ad altro (LEGGI QUI).
La conduttrice veneta si augura di trasmettere i propri valori alla figlia Carlotta nata il 25 maggio 2020 dal matrimonio con Giulio Tassoni: “Mi piacerebbe che mia figlia fosse altruista. Da dieci giorni cammina”.
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Il dolore per la scomparsa prematura del fratello
Eleonora Daniele si commuove quando parla del fratello Luigi affetto da autismo e scomparso nel 2015 a 44 anni.
“Vedere la sua foto è faticoso – commenta con gli occhi lucidi – Il mondo della disabilità a volte è faticoso perché intorno non hai nulla. Le famiglie spesso per questo si chiudono da sole nel loro dolore. S’impara a guardare oltre, a essere speciali, originali, a guardare le cose da un altro punto di vista, tutti i giorni si diventa diversi e si cerca di superare i pregiudizi. Credo che la capacità che mi ha dato il Signore, che non ha dato a mio fratello, sia proprio al servizio di tutti per raccontare silenzi e pregiudizi che anch’io ho subito per anni”.