Edoardo Costa, cosa fa oggi dopo l'inchiesta di "Striscia"

Edoardo Costa: “Prima spingevo sull’acceleratore, la droga era parte del gioco”

Germana Bevilacqua

Edoardo Costa: “Prima spingevo sull’acceleratore, la droga era parte del gioco”

| 22/10/2023
Edoardo Costa: “Prima spingevo sull’acceleratore, la droga era parte del gioco”

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Edoardo Costa, attore di soap, era scomparso all’apice del successo a causa di uno scandalo che l’ha travolto. Ora è tornato per raccontare la sua rinascita che parte dalla pubblicazione di un libro “The Change”. In un’intervista al “Corriere della Sera” racconta il suo percorso, dalla condanna per appropriazione indebita ad oggi. “L’inchiesta è nata dall’attacco mediatico di ‘Striscia’ – racconta l’attore – ed è seguito un iter giudiziario lunghissimo. Con la mia associazione Ciak avevo fatto cose straordinarie: ho costruito un asilo in Senegal, aiutato le onlus in Afghanistan, Kenya, Brasile, India. Mi sono fatto aiutare da persone esterne per realizzare libri fotografici e calendari, pagandole in nero. Mancavano le ricevute di 180 mila euro versati a loro in cinque anni. I reati fiscali sono caduti in prescrizione. I miei legali hanno rintracciato chi ha ricevuto i pagamenti in nero e ci sarà una revisione del processo. Ma, allora, avevo perso tutto: la mia scuola, due agenzie, due case di produzione, la mia onlus, i miei libri sono andati al macero”.

Edoardo Costa (Foto Instagram)

“Ricci? Lo ringrazierei. Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi”

Edoardo Costa attacca Antonio Ricci e spiega: “Non mi sapevo spiegare la ferocia dell’accanimento mediatico. Antonio Ricci, da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia. Provavo rabbia e un fortissimo desiderio di vendetta, anche perché a soffrire erano anche i miei genitori, mia sorella e miei nipoti”. Poi aggiunge: “Adesso lo ringrazierei. Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi. Il cambiamento può arrivare in mille modi, da un problema di salute, un lutto. Nel mio caso, perdendo la reputazione”. L’attore ammette: “Prima spingevo sull’acceleratore: di giorno lavoravo, poi c’erano la palestra, i meeting, gli eventi, le ospitate in tv. La droga era parte del gioco, quell’additivo che ti permetteva di farcela”. E adesso? “Lavoro sempre tantissimo per il cinema: ho girato  “The island” con Michael Jai White. E faccio il life coach attraverso la piattaforma The-change.it, aiuto le persone a stare meglio con live sui social, workshop, meditazione. Sapere di dare conforto mi dà i brividi di gioia, un senso di realizzazione che non ho mai provato prima”.

Edoardo Costa con i genitori (Foto Instagram)

La precisazione di “Striscia”: “I fatti hanno dimostrato che il bugiardo è lui”

Dopo le dichiarazioni di Edoardo Costa, “Striscia la notizia” ha voluto rispondere attraverso una nota inviata a “Dagospia”: “I fatti hanno dimostrato che il bugiardo è lui. Infatti, ‘Striscia’ si è limitata a documentare, a partire dal 2008, i comportamenti scorretti che l’attore ha tenuto per il tramite della onlus C.I.A.K., da lui fondata per aiutare i bambini in Africa e in Brasile. Delle migliaia di euro raccolti per beneficenza, solo una minima parte sarebbe effettivamente stata utilizzata per dare assistenza ai bambini. Comportamenti scorretti che lo stesso attore ha ammesso pubblicamente in varie occasioni, dicendosi pentito dei suoi errori nella gestione dei fondi della onlus. Condotte illecite smascherate da Striscia, e successivamente confermate in sede processuale”.

Edoardo Costa (Foto Instagram)

“Se ci sarà una revisione della sentenza non mancheremo di darne notizia”

Secondo il tg satirico non ci sarebbe alcun dubbio sulle responsabilità dell’attore e a riprova di ciò la nota prosegue riportando la sentenza della Corte di Cassazione: “Per non sbagliarci preferiamo citare un passaggio della sentenza n. 17114 del 2019: ‘Edoardo Cicorini è stato condannato alla pena di giustizia in ordine al reato di truffa ed appropriazione indebita, per avere, con una serie di iniziative promozionali, indotto diversi benefattori a consegnargli, nella qualità di presidente di una onlus, somme di denaro, asseritamente volte a sostenere iniziative solidaristiche e per essersi poi appropriato delle somme non contabilizzate (pari a 205.000 euro), di cui aveva la disponibilità in ragione della predetta qualità.  Costa riferisce oggi che ci sarà una revisione della sentenza, ebbene, in caso di modifiche della decisione dei giudici, non mancheremo di darne notizia”.

Pubblicato il 22/10/2023 09:26

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