Adesso parla lei! Cristina Seymandi rompe il silenzio all’indomani dello scandalo esploso sul web a seguito della diffusione del video in cui il suo futuro marito, il banchiere e finanziere Massimo Segre, la umilia alla presenza di 45 invitati della Torino bene accorsi nella sua villa per partecipare alla festa durante la quale la coppia avrebbe dovuto annunciare le imminenti nozze. L’uomo ha invece informato i presenti che la sua promessa sposa lo avrebbe cornificato con un avvocato con cui adesso sarebbe libera di andare in vacanza a Mykonos. Una vacanza da lui offerta, come ha tenuto a sottolineare. Ma non solo. Massimo Segre ha lasciato intendere che non fosse neanche la prima volta che la compagna lo tradiva. La 40enne Cristina Seymandi, ex collaboratrice dell’ex sindaco di Torino Chiara Appendino, si è fatta viva dalle colonne del quotidiano torinese “La Stampa” e, come ha tenuto a precisare la giornalista che ne ha raccolto la testimonianza, ha risposto “con voce normale al telefono. È tranquilla, ed esercita pure il dono dell’ironia quando le si chiede di ricostruire quanto accaduto la sera del 27 luglio, il suo compleanno oltretutto”.
“È stata una pagliacciata, le persone che ha citato sono tutti fantasmi”
“I giorni dopo la festa non ho dormito – ammette la sposa mancata – È stata un doccia ghiacciata. Ma ora sì. Comincio a viverla con il giusto distacco. È stata una pagliacciata diciamo la verità. Non eravamo 150, eravamo 45 ed erano quasi tutti amici miei. Lui deve essere stato preso in mezzo da qualcuno, ha deciso di fare una figuraccia lui per primo, che è un personaggio di primo piano. Pensi che quando se n’è andato ed era casa sua, ha dovuto farlo accompagnato da quattro body guard: aveva orchestrato tutto”. Cristina Seymandi è andata via subito: “Che dovevo fare? In quella casa non rimetterò più piede. Ora sono in vacanza, dovevamo partire il giorno dopo per Mykonos si figuri, le valigie erano già pronte…”. In Grecia andrà dunque con l’avvocato? “Se vado via andrò via sola – confessa – Ma vi assicuro che le persone che ha citato sono tutti fantasmi (un avvocato e un industriale, ndr.). E a proposito di tradimenti lui deve pensare a se stesso in primis (…) In una frase sola: da che pulpito viene la predica”.
“Sono certa che c’è qualcuno dietro di lui che l’ha manipolato”
“Lui è un uomo molto vendicativo – continua la sposa mancata – Ma io non mi sento scalfita. La verità verrà fuori. E ripeto mi spiace forse più per lui che per me. E poi per tutte le persone che sono venute fuori attorno a questa vicenda che in realtà non c’entrano nulla (…) Lui in questo periodo era molto stanco. E guardandolo ho pensato: ‘Questo è impazzito’. Ma sono certa che c’è qualcuno dietro di lui che ha soffiato sul fuoco, insomma, l’ha manipolato”. Cosa farà adesso? “Voglio riposarmi. tanto sono già in vacanza. Ma non pensatemi stracciata. Non me l’aspettavo ma ci vuole altro per piegarmi”. Massimo Segre si è detto disposto a proseguire la loro collaborazione professionale e lei sembra essere intenzionata a non interromperla. “Chiudere per sempre non posso, resta in piedi il lavoro e non posso permettermi di perderlo”, chiosa.
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“Con quei cinque minuti di invettiva, lui dona a lei la schiavitù della gogna pubblica”
Ma non è finita qui. Dopo aver dato la parola a Cristina Seymandi, “La Stampa” infila la penna in quella che è ormai stata ribattezzata “la storia dell’estate”. Al di là delle apparenze, è tutto tranne che una storia di gossip di cui ridere e spettegolare sotto l’ombrellone. “È una storia triste. Terribilmente triste. Una storia terribile (…) – si legge su “La Stampa” – Con quei cinque minuti di invettiva, per quanto a voce sommessa, ferma, impassibile, le dona una schiavitù irredimibile, quella della gogna pubblica, sciorinando i tradimenti di lei lungo gli anni della loro relazione. E liquidandola così, sul posto, senza (quasi) batter ciglia (…) Perché in questa storia nessuno dei due ha un poco di ragione dalla sua, perché è una storia di doppio, anzi multiplo tradimento: di lei che ha frequentato (e forse amato) altri uomini fingendo di frequentare (e forse amare) lui. Di lui che l’ha tradita così, coram populo, dove per ‘populo’ s’intende non tanto il gruppo di cari amici che a distanza di qualche giorno avranno ancora la mascella indolenzita dallo stupore, quanto le migliaia, centinaia di migliaia di visualizzazioni che la scena, immortalata da un telefonino e pubblicata in rete dal ‘corn*to’ (come si definisce lui stesso) sta totalizzando”.
“E’ una scena scabrosa che mette in luce tutto il peggio che può esserci in una relazione”
“E c’è da scommettere che circolerà ancora per un po’, con gran successo – azzarda il quotidiano torinese – perché è una scena scabrosa, che mette in luce tutto il peggio che può esserci in una relazione, si fa per dire, sentimentale. Ipocrisia, risentimento, finzione, indifferenza e dolore ciascuno per conto suo, mai condiviso. Al reiterato tradimento di lei fa da contrappasso quello di lui: un tossico amalgama di vendetta e voglia di stupire – forse più il suo pubblico di lei, del suo sguardo che resta quasi impassibile, pietrificato come è tutto in quella scena tremenda. Perché di pietra è stata quella relazione chiusasi così, davanti a tutti, perché più di lui ‘cor*uto’ e più di lei messa alla gogna, ad essere traditi sono stati i sentimenti giusti e buoni e veri e capaci di dare magari anche soltanto un pizzico di felicità, ma di quella vera”.