Alta tensione in Ecuador. Martedì 9 gennaio, intorno alle 14.20, un commando di uomini armati e incappucciati ha fatto irruzione negli studi televisivi di Tc Television nella città orientale di Guayaquil durante una trasmissione televisiva. I malviventi hanno aperto il fuoco costringendo giornalisti e tecnici faccia a terra. “Non sparate, per favore non sparate”, ha gridato una donna mentre risuonavano i colpi.
L’assalto è durato circa 30 minuti
“Siamo in diretta perché si sappia che non si scherza con la mafia”, ha dichiarato uno dei banditi prima che fossero interrotte le trasmissioni e che intervenisse la polizia. A dare l’allarme sono stati alcuni giornalisti via social. Dopo circa 30 minuti dall’inizio dell’assalto, gli agenti hanno evacuato l’edificio e arrestato gli assalitori. Daniel Noboa, presidente dell’Ecuador, ha convocato urgentemente il Consiglio di sicurezza pubblica dello Stato per “analizzare la situazione del Paese” caduto in una preoccupante spirale di violenza. L’assalto è avvenuto dopo che Noboa aveva decretato uno stato d’emergenza di due mesi imponendo il coprifuoco.
Il capo della polizia: “Arrestate 13 persone, gli ostaggi sono in salvo”
“L’operazione di polizia dentro @tctelevision ha portato all’arresto di 13 persone e al sequestro di armi, esplosivi e altre prove – ha dichiarato Cesar Zapata, capo della polizia locale, annunciando l’arresto dei membri del commando – Gli ostaggi sono stati rilasciati e gli operai sono stati portati in salvo. Gli autori dell’assalto saranno ora assicurati alla giustizia per essere puniti per gli atti terroristici”.
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Gli Stati Uniti offrono il loro sostegno all’Ecuador
Gli Stati Uniti hanno offerto il proprio supporto all’Ecuador per fronteggiare l’allarmante ondata di violenza. “Siamo in stretto coordinamento con il presidente Noboa e il governo ecuadoriano e siamo pronti a fornire assistenza – ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano – Lo stesso Joe Biden sta monitorando da vicino la situazione e le segnalazioni di violenze, rapimenti e una serie di esplosioni in Ecuador. Condanniamo questi attacchi sfacciati”.
