Federica Laviosa, 37 anni, affida al quotidiano “La Stampa” la sua amarezza per la decisione dell’ex compagno Piero Chiambretti di citarla davanti ad un giudice. Il conduttore Mediaset, 66 anni, ha chiesto di ridurre da 3.000 a 800 euro l’assegno che versa mensilmente per il mantenimento della figlia Margherita, nata undici anni fa dalla relazione con Federica Laviosa terminata nel 2016 dopo più di dieci anni d’amore.
Il conduttore: “Le mie entrate si sono dimezzate”
Chiambretti ha prodotto le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 5 anni per dimostrare che le sue entrate si sono dimezzate, passando da 55 mila euro del 2017 ai 26 mila del 2021. Chiambretti e la Laviosa concordano sul fatto che l’unica cosa che conti è il benessere, presente e futuro, della figlia.
Federica Laviosa: “Avremmo potuto parlarne senza arrivare a questo”
“È lei il focus. Non io, non lui – dice l’ex compagno del presentatore a “La Stampa” – Avremmo potuto parlarne senza arrivare a questo punto, senza finire in tribunale. È spiacevole e si sarebbe potuto evitare. Pensi che un accordo l’avevamo anche trovato. Ognuno ha il suo carattere, il suo modo di reagire alle situazioni. Dopo una relazione tanto lunga, un grande amore, è brutto che tutto finisca in questo modo”.
“In molti pensano che con Chiambretti volessi sistemarmi”
Piero Chiambretti nutre il sospetto che la Laviosa “utilizzi il contributo di mantenimento per sue personalissime esigenze”. La donna nega con forza: “Non è vero nulla, ho presentato anche gli estratti conti. Sono una persona normale, che vive una vita normale con la sua bambina (…) Ho una bella casa in centro città. Ma non c’è altro. Ho combattuto e combatto ancora contro tanti pregiudizi. In molti pensano che con Chiambretti volessi sistemarmi. Come si dice, volessi ‘appendere il cappello al chiodo’. Non è vero niente. È stato un grande amore”.
“L’unica cosa che mi preme è il bene della piccola”
Una volta raggiunto l’accordo di affidamento condiviso, Federica Laviosa si è trasferita a Torino per agevolare la gestione della figlia resa inizialmente complicata dalla lontananza. “Mi sono spostata perché mia figlia potesse stare vicino al padre e per evitarle lunghi viaggi in auto da La Spezia – spiega – Anche se qui mi sono ritrovata da sola, senza nessuno. Ho lavorato come commessa e ho cresciuto la mia bambina. Lo faccio ancora ora, senza tata fissa. L’unica cosa che mi preme è il bene della piccola. E che non consideri mai suo padre un ‘cattivo padre’”.