Chi è l’uomo più alto del mondo (una malattia dietro il primato)

Chi è l’uomo più alto del mondo (dietro il primato si cela una malattia)

Germana Bevilacqua

Chi è l’uomo più alto del mondo (dietro il primato si cela una malattia)

| 04/01/2023
Chi è l’uomo più alto del mondo (dietro il primato si cela una malattia)

2' DI LETTURA

L’uomo più alto del mondo ha 29 anni e viene dal Ghana. Il suo nome è Sulemana Abdul Samed e la sua storia è stata raccontata dalla Bbc, dal giornalista Favour Nunoo che ha realizzato un reportage raggiungendolo nel suo villaggio. Sulemana Abdul Samed che tutti chiamano “Awuche” che significa “Andiamo” misura 9 piedi e 6 pollici, quindi due metri e 89 centimetri, un’altezza che gli è valsa un primato.

Sulemana Abdul Samed (Foto da Facebok)

L’uomo è affetto da gigantismo

Sulemana Abdul Samed vive con suo fratello, ha una piccola impresa che vende crediti per telefoni cellulari e come molti ragazzi sogna una famiglia. Ma la sua priorità è la sua salute. Sì perché la sua altezza in realtà è la conseguenza di una malattia che si chiama gigantismo. Una condizione che porta molti problemi fisici tanto che l’uomo dovrebbe anche sottoporsi ad un intervento.
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Sulemana Abdul Samed (Foto da Facebok)

Il giovane è destinato a crescere ancora

Sulemana ha raccontato che fino a 22 anni era ‘normale’ poi la sua lingua ha iniziato a crescere quasi a soffocarlo e la schiena iniziava ad avere una strana curvatura. La sua forma di gigantismo ha un nome, è la sindrome di Marfan, ed è una malattia genetica che colpisce i tessuti connettivi del corpo. La sua vita non è semplice, indossa scarpe costruite su misura per lui da un tuttofare locale che le realizza servendosi di pneumatici per auto. L’uomo è destinato a crescere ancora, tanto che gli specialisti consigliano un’operazione al cervello per bloccare la crescita, ma è un intervento molto costoso, non coperto dall’assicurazione e Sulemana non può permetterselo.

Sulemana Abdul Samed (Foto da Facebok)

“È così che Allah ha scelto per me, sto bene”

Anche le visite costano e lui è tornato nel suo villaggio natale sei anni fa rinunciando ai suoi sogni di diventare un pilota. “Avevo intenzione di andare a scuola guida, ma anche quando sposto il sedile indietro, non riesco a tenere il volante… non posso allungare la gamba perché il mio ginocchio urta il volante”. La priorità è cercare di raccogliere fondi per la chirurgia plastica per affrontare un grave disturbo della pelle su una gamba, una caviglia e un piede causato dall’eccessiva crescita dell’arto. Spera nel futuro aiutato dalla famiglia d’origine e dalla fede: “È così che Allah ha scelto per me, sto bene. Non ho problemi con il modo in cui Dio mi ha creato”.


Pubblicato il 04/01/2023 11:45

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