Si infila un cavo Usb nel pene: 21enne finisce in ospedale

Si infila un cavo Usb nel pene: 21enne finisce in ospedale

Daniela Vitello

Si infila un cavo Usb nel pene: 21enne finisce in ospedale

| 16/06/2025
Si infila un cavo Usb nel pene: 21enne finisce in ospedale

3' DI LETTURA

Un giovane britannico di 21 anni è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dopo aver introdotto un cavo USB nell’uretra. Lo studente universitario, il cui nome non è stato divulgato, aveva inserito il cavo nel canale urinario all’interno del pene, durante una pratica erotica rischiosa conosciuta come “sounding”. L’oggetto si è però bloccato. All’arrivo in ospedale, i sanitari si sono trovati davanti a una scena piuttosto inusuale: le estremità del cavo fuoriuscivano dall’orifizio uretrale, mentre il segmento centrale era completamente all’interno. Una radiografia dell’apparato urinario ha rivelato che il cavo, spinto in profondità e ripiegato su sé stesso, era arrivato fino alla vescica dove si era incastrato.

I medici hanno inizialmente tentato una rimozione manuale, senza successo. Hanno quindi proceduto ad anestetizzare il paziente e ad estrarre con cautela il cavo Usb utilizzando un ureteroscopio semirigido introdotto nell’uretra. Secondo quanto riportato dalla rivista “Cureus”, il giovane è rimasto ricoverato per sette giorni e poi è stato dimesso con una prescrizione di antidolorifici e antibiotici. Al controllo successivo, avvenuto un mese dopo, non sono emersi danni permanenti.
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La radiografia del paziente (Credits: rivista Cureus)

Il 21enne si era infilato altri oggetti nel pene prima del cavo Usb

Non si trattava del primo episodio di questo genere per il ragazzo. Nel resoconto medico viene riportato che in passato aveva già inserito nell’uretra altri oggetti, tra cui “bastoncini di cotone e cavi metallici”. Il “sounding” è una pratica sessuale che prevede l’introduzione, a volte profonda, di strumenti lunghi e sottili nel canale uretrale, con l’obiettivo di stimolare sensazioni di piacere fino a coinvolgere anche la vescica. Tuttavia, questa tecnica comporta notevoli rischi, tra cui infezioni e lesioni della parete uretrale.

“Casi di autoinserimento di oggetti nell’uretra per scopi sessuali o di altro tipo sono piuttosto insoliti, ma non sconosciuti – hanno dichiarato i medici – L’introduzione di un gran numero di oggetti è ben documentata. Ad esempio, risultano rimossi forchette, cavi telefonici, tubi metallici, tagliaunghie, una chiave a brugola, aghi, semi di oliva, batterie e una corda per saltare. Il più delle volte, i casi sono associati a disturbi psichiatrici, intossicazione, curiosità, e, come in questo caso, stimolazione sessuale”.
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Immagine realizzata con IA generativa

I medici lanciano l’allarme sui rischi di queste pratiche estreme

Tra gli episodi più recenti si segnala quello di un uomo di 30 anni che ha introdotto sei fagioli nel pene per provare nuove sensazioni durante un rapporto sessuale, e quello di un ragazzo di 15 anni che ha inserito un cavo Usb nell’uretra con l’obiettivo di misurare il proprio organo genitale.
I sanitari hanno inoltre ribadito che maneggiare in autonomia oggetti all’interno dell’uretra può provocare complicazioni serie, come infezioni, traumi interni, e in casi estremi sepsi, restringimenti uretrali o problemi sessuali permanenti. Se l’oggetto raggiunge la vescica, può persino causarne la rottura. “Pertanto – hanno sottolineato i medici –, è fondamentale prestare attenzione a eventuali sintomi o problemi che possono insorgere durante l’auto-manipolazione e cercare assistenza medica tempestiva se necessario”.

Pubblicato il 16/06/2025 13:13

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