Carlo Conti ha scelto Fedez e Tony Effe prima che litigassero a colpi di dissing. Il conduttore e direttore artistico del 75esimo Festival di Sanremo lo ha svelato durante la sua ospitata a “Supernova”, il podcast condotto da Alessandro Cattelan. Quest’ultimo condurrà il DopoFestival, inventato – come ha ricordato Carlo Conti – negli anni ’80 da Pippo Baudo. Alessandro Cattelan, inoltre, sarà co-conduttore dell’ultima serata del Festival insieme ad Alessia Marcuzzi. “Ho scritto a Fiorello – ha svelato Alessandro Cattelan a proposito del DopoFestival – ‘Mi dai un po’ di dritte su come farmi trovare pronto, anche per l’orario tardo?’, gli ho chiesto. Anche se poi in realtà Carlo è uno che tira come un treno e secondo me inizierò prima di quanto avesse iniziato lui negli anni scorsi. La sua risposta è stata: ‘Ti devi drogare’”.
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Sanremo, Carlo Conti: “Ho scelto Fedez e Tony Effe prima del loro litigio”
Carlo Conti ha spiegato di aver scelto Fedez e Tony Effe prima del loro dissing: “Tony Effe aveva presentato un altro brano e poi i discografici ci hanno ripensato e mi hanno portato quello che poi sentirete al Festival che in effetti era ancora più particolare. Le scelte le ho fatte tutte entro ottobre”. “Quando ho scelto la Lucarelli, io non sapevo ancora che Fedez fosse in gara”, gli ha fatto eco Alessandro Cattelan. “Sono ragazzi intelligenti, canteranno e basta – ha affermato il conduttore e direttore artistico – Poi quello che succederà farà parte, spero, di un sano fumo che ci sarà attorno all’arrosto”. Carlo Conti ha confidato di aver ricevuto 400 proposte di Big o presunti tali e di averle ascoltate prevalentemente in treno. “Al primo ascolto capisci subito se una canzone merita oppure no – ha detto – Poi le devi sentire e risentire. A differenza di molti che devono sentire il brano ad alto volume, io lo sento a volume basso. Poi quando qualcosa mi piace molto, inizio ad alzare il volume”. “Un altro caso Bugo? Meglio che non succeda – ha auspicato – È meglio se non succede John Travolta, se non succede Blanco. Te le faccio succedere tutte al DopoFestival”.
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“Negli anni passati alcuni monologhi erano un po’ forzati”
Carlo Conti ha poi risposto a chi l’ha criticato per la scelta di artisti con testi discutibili o amicizie pericolose: “Io sono stato chiamato a scegliere le canzoni. È il Festival della canzone italiana, sento la canzone e chi la canta. Non mi preoccupo di chi l’ha scritta, della casa discografica che l’ha presentata o altro. La ascolto e basta. Se la ritengo valida e mi piace”. Quest’anno al Festival di Sanremo non ci saranno i monologhi tanto cari al suo predecessore Amadeus. “Credo che siano un po’ passati e non li faremo”, ha detto Carlo Conti. “Il monologo è un mezzo molto potente per dire delle cose anche interessanti, però penso che di messaggi se ne stiano dando sin troppi – ha commentato Alessandro Cattelan – Trovare il contenuto vero è molto difficile. Alcuni monologhi degli anni passati avevano il contenuto, altri erano un po’ tirati per le orecchie”. “Erano un po’ forzati – ha sottolineato Carlo Conti – Però sono scelte, sono indicazioni che dai”. “Non la fai la letterina del piccolo Carlo?”, ha chiesto Alessandro Cattelan sbeffeggiando Chiara Ferragni. “No! Non la faccio, tranquillo – l’ha rassicurato Carlo Conti – Secondo me delle volte un argomento lo puoi trattare anche velocissimo, basta soltanto una parola o un gesto. È molto più incisivo che parlarne per 10 minuti”.