Anna Falchi si racconta in una lunga intervista a “La Repubblica” e ripercorre la sua carriera e i vecchi amori che l’hanno portata ad essere oggi una donna serena e realizzata. Insieme a Salvo Sottile conduce tutti i giorni “I Fatti Vostri”, un traguardo professionale importantissimo: “Era il mio obiettivo riposizionarmi professionalmente e ora l’ho raggiunto. Svegliarsi la mattina e timbrare il cartellino mi piace. L’impegno quotidiano ti dà una grande tranquillità, senza dover correre a destra e a manca. E poi ho un gruppo di lavoro fantastico, altrimenti non saremmo riusciti ad ottenere i risultati che abbiamo, con ‘I Fatti Vostri’ abbiamo la media più alta della Rete. Siamo amici e ci divertiamo. Il prime time mi piace, è una grande palestra. Ci ho messo anni, ma sono diventata quella rassicurante. Ero quella dei calendari, quella degli amori, quella dei gossip. Ad avere credibilità ce ne vuole. Mi piacerebbe ora fare qualcosa di inaspettato, di diverso, magari una seconda serata”.
Tinto Brass: “Metterò la macchina da presa sotto di te e tu dovrai farci la pipì sopra”
Gli esordi da giovanissima passando dai concorsi di bellezza al cinema: “Sono arrivata a Roma ancora sulla scia del periodo della Dolce Vita. Ho avuto a che fare con personaggi straordinari: Federico Fellini, Dino Risi, ho conosciuto Vangelis, ho frequentato Irene Papas. Ho conosciuto persino Alberto Moravia: facevamo delle riunioni negli uffici di una casa di produzione a Prati. Alle riunioni c’era lui, la moglie Carmen Llera e Tinto Brass. Avrei dovuto interpretare un film tratto dal suo libro ‘L’uomo che guarda’. Osai chiedere a Tinto Brass cosa avrei dovuto fare, anche perché non è che avessi questa gran cultura dei suoi film. Lui mi disse ‘Fa conto che io metterò la macchina da presa sotto di te e tu dovrai farci la pipì sopra. È una cosa imprescindibile nei miei film, l’ho fatto fare a tutte le grandi attrici’. Io iniziavo a titubare, ero una ragazzina, e lui si arrabbiava: ‘ma come, la Sandrelli lo ha fatto!’. Io ragionavo, uno decide cosa vuole fare nella vita, e decisi che un conto è essere la Sandrelli, con certi titoli in curriculum e la decisione di rilanciarsi con un film erotico. Ma se io fossi nata con un film erotico, poi sarei stata etichettata con quello per sempre. E non me la sentivo proprio. Ho detto no, e non ti dico: quel produttore non mi ha più parlato, ancora adesso quando mi vede cambia strada. Feci saltare in aria un progetto pensato su di me. Ho avuto il coraggio di dir di no, e mangiavo tramezzini, per dire, avevo anche bisogno. Ma questo è il mio rapporto con il nudo: devo sentirmela prima di farlo. Come ho già raccontato dissi di no anche a Helmut Newton, che voleva fotografare ‘my pussy’…”.
“Non bisogna aver paura di stare soli, io amo la mia solitudine, la cerco e amo i momenti tutti per me”
Anna Falchi ha collezionato tante storie d’amore con personaggi famosi e oggi è fidanzata con Walter Rodinò, un esperto di comunicazione. “Mi ha conquistata attraverso degli sguardi – racconta – incroci fatali nel quartiere, perché abitiamo nella stessa zona. Per tanti anni ci siamo guardati, poi abbiamo iniziato a salutarci, dopo ci siamo presi un caffè… tutto con molta calma, ma è bello proprio per questo. Ora siamo insieme già da un anno”. Una relazione stabile e un lavoro stabile, Anna Falchi ricomincia a 50 anni e svela: “Innamorarsi è ricominciare da zero. Era quello che volevo, non ero felice. Ho dedicato questi ultimi anni a riposizionarmi professionalmente, il che ha comportato molta fatica, e ho fatto la mamma h24 senza nessun rimpianto. Poi, quando si stabilizzano determinati fattori, puoi guardarti allo specchio, leggerti dentro e capire qual è il tuo prossimo obiettivo, perché non si finisce mai. Bisogna avere il coraggio di chiedersi se siamo felici e agire, molto spesso ci si accontenta, e non bisogna aver paura di stare soli, io amo la mia solitudine, la cerco e amo i momenti tutti per me”. E aggiunge: “Con Walter abbiamo avuto più o meno le stesse esperienze: un matrimonio alle spalle, dei figli, un ottimo rapporto con gli ex compagni genitori dei figli, ci si capisce al volo. Per questo non vorrei una relazione con un ragazzo più giovane, invece così c’è condivisione e ti diverti un sacco. Si torna ragazzini e fai delle ‘matterie’ come le chiama mia mamma.”
“Vivo con mia figlia e abbiamo un rapporto stupendo, ci diciamo tutto”
Anna Falchi racconta della sua vita di coppia condivisa con i figli di entrambi: “Andiamo a ballare al Cocoricò di Riccione fino alle 4 del mattino, con gli occhiali che mettono i ragazzi. Siamo andati ai concerti, cosa che non facevo da una vita, a vedere i Måneskin con i nostri figli e Vasco Rossi da soli. Ma in generale ci divertiamo, passiamo i weekend fuori, facciamo le ore piccole. Tutte cose che uno non si sogna più di fare, e invece siamo ancora in tempo perché la natura ci ha donato questa giovinezza un po’ prolungata. Ce lo possiamo permettere, non siamo patetici”. La showgirl è mamma di Alyssa, 13 anni a ottobre: “Vivo con mia figlia e abbiamo un rapporto stupendo, ci diciamo tutto. Lei è come me, molto socievole, estroversa, espansiva, chiacchierona. È figlia unica ed è in grado di socializzare in qualsiasi situazione. Questo è un lato del suo carattere simile al mio: non mi piacciono le persone schive, mi piace che sia anche un po’ sfrontata.” Il papà di Alyssa è l’imprenditore romagnolo Denny Montesi: “Lui fa parte della nostra famiglia, come se fosse un altro fratello. Ci vogliamo molto bene, così è e sarà per sempre, l’affetto cresce e si rafforza nel tempo.”
“Il matrimonio con Stefano Ricucci? Si fanno sempre degli errori nella vita”
Ma parlando di vecchi amori non si può non ricordare quello tra Anna Falchi e Fiorello: “E’ stato il primo amore. Prima di lui ho avuto un fidanzato, sempre un siciliano, che era una storia importante e che ho lasciato per lui. Tutti e due lavoravano nei villaggi. Il resto è storia, ma non mi va di parlarne, anche perché sarebbe una mancanza di rispetto. Ogni volta ritirano fuori sta storia, non è che rinnego: è stato un grande amore, di grande palpitazione e non è stato facile viverla come personaggi pubblici, come eravamo all’epoca. Quel velo di tristezza? Sono io, in me c’è sempre un po’ di malinconia”. Poi è stata la volta di Max Biaggi: “Con lui ci sentiamo ogni tanto, con grande affetto, è una cara persona”. Anna Falchi ha alle spalle anche un matrimonio con Stefano Ricucci: “Si fanno sempre degli errori nella vita… nel senso: non è necessario sposarsi. Con lui sono passata dalle stelle alle stalle. Un vortice velocissimo” racconta. La showgirl si dice un po’ stanca di rivangare gli amori passati e dichiara: “Voi giornalisti mi fate sempre la lista della spesa. Gli altri a differenza mia hanno l’ufficio stampa o l’agente che filtrano. Il mio agente è Sauro, mio fratello, che non filtra perché sa che mi so difendere da sola. Ma non voglio più leggere i titoli con i nomi dei miei ex. Basta con il passato, voglio pensare solo al presente. Ogni volta un elenco, mi urta il sistema nervoso, anche perché c’è chi ha fatto molto peggio…”.
“Mio fratello è l’uomo della mia vita. Abbiamo un rapporto straordinario”
Anna Falchi nomina spesso il fratello Sauro con il quale ha un rapporto quasi simbiotico: “È lui l’uomo della mia vita. Abbiamo un rapporto straordinario. È la persona che mi conosce meglio e che io conosco meglio. Non serve nemmeno uno sguardo, basta un sospiro, il tono della voce e ci capiamo. È l’uomo che avrei voluto avere. Il nostro rapporto è eterno. Non c’è il rischio che finisca la passione, che si litighi…”. E racconta: “Una volta in Cecoslovacchia stavo girando un film con Lamberto Bava e andavo a cavallo. Dovevo galoppare in un percorso nel bosco, ma avevamo fatto poche prove. C’era fretta per via della luce, e ho iniziato la scena. L’addestratore si è affacciato quasi alla fine, per controllare, e il cavallo vedendolo ha dato una sterzata e io sono volata contro un albero e sono svenuta per la botta. Mi sono risvegliata in ospedale: trauma cranico, costole rotte. Mio fratello quando ha visto la scena ha lanciato un urlo e poi è andato dal regista e gli ha dato un cazzotto. Una reazione viscerale, ma che descrive bene il suo amore per me, soprattutto considerando la sua indole, completamente estranea alla violenza. Per fortuna da parte del regista c’è stato grande fair play.”
“Ho fatto i calendari? Benissimo! Mi strapagavano, mi piaceva vedermi così!”
Anna Falchi di definisce una donna pudica. Nonostante la sua bellezza abbia avuto un ruolo determinante nel suo successo. “Mi rinfacciano di non essere politically correct – spiega – ma a me questo termine sta sul cavolo. Io ho detto di aver usato il mio corpo come strumento di lavoro, e questo fa incazzare le donne. Ma a me non fa incazzare per niente, io faccio quello che mi pare. L’ho utilizzato così, lo dico e lo ribadisco. Ho fatto i calendari? Benissimo! Mi strapagavano, mi piaceva vedermi così, perché quei momenti della vita non capiteranno mai più. Quando li rivedo dico ‘quanto stavo in forma’. Amen. Il fatto che anche oggi mi diverta a fare ogni tanto uno scatto sexy, da panterona, rimette in moto un ricordo e non ci trovo niente di male. Detto ciò la cosa che mi ha dato più fastidio in assoluto nel mio lavoro è stato girare il film su Dylan Dog ‘Della morte dell’amore’. C’erano scene di sesso forti, e girare è stato molto pesante. Devo dire solo grazie a Rupert Everett, una star internazionale, la sua professionalità mi ha aiutato tantissimo, ha cercato di farmi sentire a mio agio. Però quella roba lì mi ha dato tanto fastidio. Se devo recitare scene di sesso non riesco a distaccarmi completamente, provo imbarazzo”.
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“Tutte abbiamo subìto molestie, e le subiamo ancora oggi… Questa è la cosa incredibile”
Sul tema delle molestie nel mondo dello spettacolo svela: “Tutte le abbiamo subìte, e le subiamo ancora oggi… Questa è la cosa incredibile. Mi sembra che lo abbia raccontato anche la Bellucci di recente, e lo confermo: mai come in questo periodo mi capita di incontrare dei bei marpioni. Però se il corteggiamento è di classe ti lusinga anche. Il problema semmai è la mancanza di classe. Purtroppo la donna dello spettacolo è considerata effimera, e c’è chi fa di tutta l’erba un fascio. Ci sono donne disposte a tutto e altre no. Ma l’uomo non riesce a distinguere”. E sul movimento Metoo dice: “Non credo agli sfoghi a distanza di molti anni, se è stato veramente così traumatizzante. Ma questo è molto soggettivo e forse non dovrei essere così categorica”. Cosa pensa del cat calling? “Sotto casa mia stanno facendo dei lavori, ogni mattina quando passo gli operai mi dicono qualcosa ‘Anvedi c’è Anna Falchi, ah bona’ (simula un fischio). Embè? Che c’è di male? A me fa piacere. Soprattutto quando scendo a buttare l’immondizia e non sono ancora tutta sistemata, stimola l’autostima. Se qualunque gesto maschile lo scambiamo per altro questi qua si ritirano e poi come facciamo? Chi ci corteggia più?”.
“Vorrei che mia figlia investisse sulla mente e non sul corpo”
Anna Falchi parla anche del tempo che passa e dei suoi sogni per la figlia: “A le tempo che passa non ci penso. Se ci pensi ti fa male. Ricorrere al lifting? Non ci penso proprio. Sa cosa significa? Che ti scollano la pelle del viso, mi fa impressione solo l’idea. Invecchio? Pazienza. L’eterna giovinezza non esiste. Cerco di tenermi in forma il più possibile, mi alleno, non prendo il sole da sempre poi quando la gravità farà il suo corso ce ne faremo una ragione. Tanto l’età non si cancella, se ti fai il lifting non sembri più giovane, sembra che ti sei rifatta. La cosa crudele è quando ti dicono ‘sei ancora bella’ significa che stanno facendo un paragone con quando avevi 20 anni. Ma chi te lo ha chiesto? Però mi rifarò gli occhi su mia figlia che mi assomiglia tantissimo. Anche se per fortuna non ha alcun interesse nel mondo dello spettacolo. Non vorrei che seguisse questa strada”. E conclude: “Vorrei che investisse sulla mente e non sul corpo. Io l’ho usato come strumento, ok, ma non vorrei che lei facesse altrettanto. Lei e le sue cugine sono ragazze normali. Essere “figlio di” non si augura a nessuno, soprattutto nel mondo dello spettacolo, ci vuole il doppio dello sforzo per abbattere il pregiudizio”.