Angelo Izzo dopo il massacro del Circeo: "Non lo rifarei"

Angelo Izzo dopo il massacro del Circeo: “Non lo rifarei, pentimento è una parola complicata”

Daniela Vitello

Angelo Izzo dopo il massacro del Circeo: “Non lo rifarei, pentimento è una parola complicata”

| 21/05/2025
Angelo Izzo dopo il massacro del Circeo: “Non lo rifarei, pentimento è una parola complicata”

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Angelo Izzo, autore del cosiddetto massacro del Circeo insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira, torna a parlare dal carcere di Velletri dove sta scontando due ergastoli. Il primo crimine risale al 1975. A fine settembre Angelo Izzo e altri insospettabili “ragazzi di buona famiglia” drogarono, violentarono, seviziarono e massacrarono per 35 ore Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze di 17 e 19 anni, nella villa di Andrea Ghira in località Puntarossa.

Donatella Colasanti fu picchiata selvaggiamente strangolata con una cintura, Rosaria Lopez fu annegata in una vasca da bagno. Un crimine che ha turbato profondamente le coscienze per la ferocia degli aguzzini ma anche per quello scatto scolpito nella memoria collettiva che ritrae Donatella Colasanti riemergere, tumefatta e ricoperta di sangue, dal portabagagli della 127 del padre di Gianni Guido accanto al corpo senza vita di Rosaria Lopez. L’auto era stata parcheggiata dai tre nel quartiere Trieste di Roma prima di recarsi a cenare.
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Angelo Izzo in un frame del docu-crime ‘Angelo Izzo – Cuore nero’

Dopo il massacro del Circeo, Angelo Izzo tornò ad uccidere

A lanciare l’allarme fu un passante che udì i lamenti di Donatella Colasanti. I tre furono condannati in primo grado all’ergastolo. La sentenza fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio. Ottenuta la semilibertà dopo 30 anni di carcere, nel 2005 Angelo Izzo torna a colpire e uccide senza pietà una donna e la figlia 14enne nella tranquilla provincia di Campobasso. A Ferrazzano strangola Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di un ex affiliato della Sacra Corona Unita seppellendole sotto un metro di terra e calce. Angelo Izzo, tra i criminali più diabolici ed efferati della storia del nostro Paese, fu condannato nuovamente all’ergastolo.

Angelo Izzo in un frame del docu-crime ‘Angelo Izzo – Cuore nero’

“Ho riflettuto su alcuni aspetti del mio carattere, che mi fanno buttare in situazioni sbagliate”

A quasi 50 anni dal massacro del Circeo e a 20 dalla strage di Ferrazzano, Angelo Izzo torna a parlare in un podcast di RaiPlaySound prodotto dalla Tgr Molise. Il “mostro del Circeo” replica alle domande per iscritto attraverso il suo avvocato Rolando Iorio. “Pentimento è una parola complicata – dice dal carcere di Velletri – che implica anche e soprattutto un sentimento che riguarda moti dell’anima e di cui ho pudore a parlare. Tuttavia è ovvio che negli anni una persona può cambiare anche profondamente e io oggi mi sento una persona profondamente diversa dalla persona che è stata protagonista di quei fatti per cui posso soltanto dire che non rifarei ciò che ho fatto. Ho molto riflettuto su alcuni aspetti del mio carattere, che mi fanno buttare a capofitto in situazioni pericolose e a volte anche sbagliate”.

Pubblicato il 21/05/2025 16:26

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