Maurizio Costanzo e la sentenza di morte emessa da Totò Riina: "Disse 'quello mi ha rotto i co***oni'" - Perizona Magazine

Maurizio Costanzo e la sentenza di morte emessa da Totò Riina: “Disse ‘quello mi ha rotto i co***oni'”

Daniela Vitello

Maurizio Costanzo e la sentenza di morte emessa da Totò Riina: “Disse ‘quello mi ha rotto i co***oni'”

| 30/09/2019

Ospite di Mara Venier a “Domenica In”, Maurizio Costanzo spiega qual è il segreto per avere sempre un rapporto sincero […]

Ospite di Mara Venier a “Domenica In”, Maurizio Costanzo spiega qual è il segreto per avere sempre un rapporto sincero col pubblico: “Le interviste devono sempre essere una conversazione, un colloquio. Uno si deve dimenticare le telecamere, i microfoni, deve parlare e basta. Chi sta a casa non si aspetta un editto. E quelli che arrivano in tv e dicono: ‘Qui comando io’, durano poco. E quanti ne abbiamo conosciuti e siamo ancora qua”.

“Cosa ti ha fatto più soffrire nella vita?”, chiede la conduttrice. “Una cosa che non ho mia detto. Sono figlio unico, ho perso mio padre a 17 anni e ancora ci penso – svela – Sono passati sessant’anni e penso ancora a lui. Questo per dire che i genitori sono la cosa più forte che noi abbiamo. Mi dicevano dei medici che le persone in punto di morte non invocano mariti, mogli e figli, ma il padre e la madre. Questo fa venire i brividi ma è la verità. Non è dolore oggi, è il ricordo. Se ho da fare una cosa complicata dico ‘dai un’occhiata’”.

Il giornalista torna indietro con la memoria all’attentato di cui fu vittima nel 1993. “I mafiosi fanno i mafiosi, i giornalisti devono denunciare i mafiosi – dice – Mi occupai molto di mafia in quel periodo, ebbi ospite Giovanni Falcone, bruciai una maglietta dove c’era scritto ‘mafia made in Italy’, intervistati la nuora di un mafioso importante cercando di convincerla a lasciare la mafia. Poi un giorno Totò Riina disse ‘questo Costanzo mi ha rotto i co****ni”. Questo me l’hanno detto i magistrati. E’ quella è stata la sentenza di morte. Hanno scelto quella macchina con 70 chili di tritolo. Quello è stato un miracolo, io non guidavo la macchina, quella sera chiamai un’altra macchina con un’autista. Quelli che dovevano premere il pulsante hanno avuto un attimo di incertezza. C’è stato un botto pazzesco, tra me e Maria è passato un infisso. Ci siamo salvati lei, io, l’autista e il cane e nessuno è morto. Il processo è stato a Firenze. Io quelli che stavano lì fuori li ho poi visti dietro le sbarre: io ero vivo, loro stavano dietro le sbarre. All’epoca ho promesso a Maria che mi sarei occupato meno di mafia. Maria ha promesso a suo padre che non sarebbe più salita in macchina con me”.

“A proposito di Maria, volevo fare i complimenti al cantante Alberto Urso. Ho girato prima. Ma non c’è? Dove è andato?”, ironizza facendo riferimento all’ospitata del vincitore di “Amici” bloccata dalla Rai secondo quanto svelato da “Dagospia”. “Sai che lo vorrei sapere tanto pure io? Lo aspettavo”, replica la padrona di casa cambiando discorso.

Dopo una clip che mostra Costanzo ballerino per una notte a “Ballando con le stelle”, il conduttore ne approfitta per salutare un amico: “In giuria c’era Lamberto Sposini e mi auguro che ci stia guardando. Sono legato a lui con grande affetto”.

Le ultime parole sono per Maria De Filippi: “L’anno prossimo saranno 25 anni che siamo sposati. Mi sono sposato quattro volte, l’unico matrimonio che ha retto è stato questo. Sono in debito con Maria per questi anni trascorsi insieme. Penso sia la donna nelle mani della quale vorrei “.

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