Marco Castoldi, in arte Morgan, si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”. L’occasione è l’uscita del libro “Essere Morgan […]
Marco Castoldi, in arte Morgan, si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”. L’occasione è l’uscita del libro “Essere Morgan – La casa gialla” in cui il cantautore ripercorre la sua vita incrociandola con quella della sua casa di Monza da cui è stato sfrattato la scorsa estate.
“Perché casa gialla? Era come la chiamava Anna Lou, mia figlia che ho cresciuto lì nei primi 4 anni di vita – spiega – Pensate alla crudeltà di Asia.. Ora è tutto in un deposito, senza ordine”. “Ora vivo in corso Garibaldi a Milano in una torre – aggiunge – Non ne costruirò un’altra. Immagino una factory, un centro culturale con un hotel da una camera sola”.
“Essere Morgan – La casa gialla” è il primo volume di una trilogia edita da La Nave di Teseo. “Ho già fatto avere tutto a Elisabetta Sgarbi, il mio editore – svela – Il secondo volume sarà ‘Dov’è Bugo?’, ricostruzione cinematografica, con nomi inventati, dei fatti sanremesi. Nel terzo, ‘La canzone perfetta’, insegno a scriverne una ad un fantasma alieno che si scoprirà essere mio padre”.
Nel libro Morgan ha inserito alcuni scatti che lo ritraggono quasi pelle e ossa. “Un crollo fisico dopo la fine della storia con Asia – ricorda – Una notte mi guardai allo specchio: ‘domani potrei non essere più al mondo’. Chiamai Alice Pedroletti per testimoniare il momento”.
Il cantautore è convinto che in Italia il suo sia una talento incompreso: “Lo stile musicale italiano non è conforme alla mia modalità espressiva: sarei dovuto nascere in America o in Inghilterra. Oppure in un altro momento: nei primi del 900 come Puccini. La musica italiana di adesso è piatta, non c’è ricerca armonica, ha paura, è prostrata al gusto della gente”.
Morgan spara a zero contro i colleghi che durante la vicenda dello sfratto non gli sono stati vicini: “Li chiamavo e sembrava avessero paura che gli chiedessi soldi. Non volevo quelli, volevo le loro opinioni, creare dibattito. Li disprezzo. Pensano solo al conto corrente, non hanno senso civico. Lo si capisce anche dai testi delle canzoni dei miei coetanei: non vorremo paragonarli a Vecchioni e Guccini, vero?”.
Il leader dei Blu Vertigo salva qualcuno: “Vittorio Sgarbi, il Club Tenco, Pupi Avati, il senatore Pittoni, Sergio Staino… Nella musica Tiziano Ferro che è stato sensibile nonostante in passato avessi detto cose acide sul suo conto e, dal mondo underground, Lodo Guenzi, Angelica… e anche Bugo”. Niente pace con quest’ultimo, dopo la querelle sanremese. “Mi ha strumentalizzato – sostiene – Mi ha fatto cantare mentre ero sotto sfratto… voleva solo il mio nome e la mia voce”.
Nell’intervista, infine, Morgan lascia intuire di essere in crisi con la compagna Alessandro Cataldo che due mesi fa lo ha reso padre di Maria Eco, la sua terza figlia dopo Anna Lou e Lara (nate rispettivamente dalle precedenti relazioni con Asia Argento e Jessica Mazzoli). “Una quarantena di dolore assoluto. Non aggiungo altro”, si limita a dire.
