Rita Dalla Chiesa: "La morte di mio padre ha segnato il mio destino" - Perizona Magazine

Rita Dalla Chiesa: “La morte di mio padre ha segnato il mio destino”

Daniela Vitello

Rita Dalla Chiesa: “La morte di mio padre ha segnato il mio destino”

| 01/04/2019

In una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Rita Dalla Chiesa torna a parlare del padre, il generale Carlo […]

In una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Rita Dalla Chiesa torna a parlare del padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il prefetto operò per 100 giorni a Palermo, prima di essere trucidato a colpi di kalashnikov da un commando mafioso, la sera del 3 settembre 1982, insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente Domenico Russo. “La vita accanto a lui e l’episodio della sua morte hanno segnato il mio destino. Le mie scelte, forse i miei errori”, esordisce Rita.

Per poi aggiungere: “Papà non mi ha mai mostrato la sua pistola d’ordinanza in tutta la sua vita, eppure ancora oggi è l’uomo più forte che abbia mai conosciuto… Io sono cresciuta in caserma, con le abitudini dei carabinieri, con i loro valori”.

Dopo il barbaro omicidio del padre, la Dalla Chiesa si è sentita tradita. “Non di certo dalla gente comune, che ancora oggi mi ferma per strada e mi dice: ‘Signora, non la abbraccio perché lei fa la televisione, ma la fermo perché lei è la figlia del generale’ – spiega – Non di certo mi sono sentita tradita dagli amici di sempre. Mi sentii tradita in qualche modo da chi stava al Comando generale in quel momento, che non provvide a farmi avvisare di quello che era successo a Palermo, e nemmeno a trovarmi un aereo quella notte per farmi arrivare in Sicilia il prima possibile, insieme ai tanti giornalisti che partivano”.

Rita ricorda il suo incontro con Giovanni Falcone. “Ho la certezza che lui, anche quando si trasferì a Roma, ha continuato fino alla fine la sua ricerca della verità – racconta – Qualche giorno dopo l’attentato in cui morì papà, mi ricevette a Palermo, nel suo studio, per verificare alcuni dettagli dei diari del generale. Mi chiese se volevo un caffè. Entrò un appuntato con un vassoio: sopra c’erano dieci tazzine, ma in quella stanza eravamo solo io e il giudice! Guardai Falcone con aria interrogativa e lui scosse la testa: ‘Non si sa mai’, disse scegliendo una tazzina a caso. Chissà quante volte ne ha preso una sperando che dentro ci fosse il caffè e nient’altro”.

La conversazione si sposta sulla politica e la conduttrice spiega di essere stata a lungo corteggiata ma di essersi sempre rifiutata di scendere in campo. “Di recente ho detto no ancora una volta a Berlusconi, che mi voleva in campo per le Europee – svela – Ho rifiutato l’invito di un uomo che stimo molto e al quale devo tutto. Pur precisando che alle sue aziende anche io ho dato tanto”. Quindi ricorda la chiusura improvvisa di “Forum”, il programma a cui ancora oggi il suo nome viene inevitabilmente associata.

“Dopo trent’anni a Mediaset quella cancellazione annunciata fu un colpo durissimo per me – dichiara – Era il 2013, una giornata nella quale dovevo registrare ventotto telepromozioni, tanto per dare l’idea della popolarità della trasmissione e di tutta la pubblicità che arrivava. Intere generazioni di avvocati erano cresciute a pane e Forum, lo share era alle stelle. ‘Perché la chiudono?’ mi chiedevo. La risposta era semplice: il mezzogiorno serviva a qualcun altro. Allora me ne andai da Mediaset. Senza chiedere spiegazioni ma anche senza che nessuno si facesse avanti per propormi qualcosa d’altro”.

“Forum”, però, ripartì con una nuova conduttrice: Barbara Palombelli. “Sa che non ne ho mai visto nemmeno una puntata? Anzi, se per caso facendo zapping mi imbatto nel nuovo “Forum” cambio canale – rivela la Dalla Chiesa – E non è per la conduttrice, anzi, chapeau a Barbara che è una grande giornalista. Ma quella è una ferita aperta per me. Sa che cosa mi manca più di tutto? La gente che, al mercato, mi chiede: ‘Signora Rita com’è andata a finire poi con quella causa?’. La verità è che alla gente piace vedere due persone che si contendono qualcosa, veder litigare. Le nostre controversie però erano tutte rigorosamente vere…(…) Quella trasmissione era cresciuta con me, era cambiata insieme a me e alla straordinaria squadra di autori. Faccio sempre così, anche in amore: ho bisogno di legami fortissimi, non tollero i tradimenti”.

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