In un’intervista a “Tiscali”, Claudio Lippi si lamenta del trattamento riservatogli da “mamma Rai”. In tv vede sempre le stesse facce e mai nessuno che pensi a richiamarlo in servizio.
“Vedo alcuni colleghi sull’orlo della sovraesposizione e tanti altri non utilizzati – si sfoga – Non ho niente contro Amadeus (…), ma che senso ha che lui passi dai Soliti ignoti a Reazione a catena? Possibile che non si faccia lavorare nessun altro a parte quei soliti quattro o cinque?”.
“Ho incontrato Andrea Fabiano, il direttore di Rai Uno – prosegue – A lui ho detto che non credo di avere il diritto divino di lavorare ma almeno di sapere se la Rai mi considera una risorsa o uno scoppiato. Si vocifera che Fazio andrà via, così come Giletti e Alberto Angela, ma non è possibile che un’azienda come la Rai dipenda solo da pochi volti noti, magari assistiti da manager potentissimi”.
L’ultima apparizione di Lippi in Rai risale alla sua esperienza come giudice a “Tale e Quale Show”. Ma poi non è stato riconfermato e nessuno si è premurato di avvisarlo prima. “Ho saputo dai giornali che non c’ero – racconta – Ho anche telefonato a Carlo Conti, che mi ha spiegato che la nuova dirigenza Rai pensa a un rinnovo, ma di certo sarebbe stato carino dirmelo. E magari sarebbe stato corretto anche motivarmelo, anche perché il pubblico, grazie ai social, mi ha dato conferma di quanto fossi gradito e apprezzato in quel ruolo”.
“Quando sento i miei colleghi lamentarsi non li capisco proprio – conclude – …Fabio Fazio, che si è lamentato della troppa intrusione della politica in Rai. La mia non è certo una difesa romantica di mamma Rai né la polemica di chi è fuori, ma francamente accorgersi oggi che la Rai dipenda per statuto dal Governo e dai ministeri competenti mi sembra assurdo. La Rai ha una concessione che viene dallo Stato, dipende dal Governo e dal Parlamento e non è una novità. Non si può sputare sul piatto dove si mangia”.