Da Salvatore a Simona, la storia della docente trans

Da Salvatore a Simona, la prof trans: “I miei studenti mi hanno sempre sostenuta”

Germana Bevilacqua

Da Salvatore a Simona, la prof trans: “I miei studenti mi hanno sempre sostenuta”

| 15/02/2023
Da Salvatore a Simona, la prof trans: “I miei studenti mi hanno sempre sostenuta”

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La professoressa Simona Fatima Cira Aiello, una laurea in Lettere Classiche e una cattedra d’Italiano e Storia insegna presso l’Istituto Polispecialistico “Marconi Galilei” di Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Tutto normale se non fosse che fino a poco tempo fa il suo nome era Salvatore e per i suoi alunni era un professore. Bionda, elegante, poco vistosa, una prof come se ne vedono tante. Simona rompe tutti gli schemi dell’immaginario collettivo sul mondo trans e dice: “Sono passata da professore a professoressa, ed è stato del tutto naturale, anche per i miei alunni”. I suoi studenti l’hanno sostenuta sin dall’inizio nel suo passaggio da uomo a donna. Simona ha 51 anni, un tempo si chiamava Salvatore e ha due sorelle maggiori. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, ha raccontato la sua storia simile a quella di molte altre donne che hanno fatto la stessa scelta. “Essere donne non significa per forza mettersi tacchi a spillo o la gonna: puoi uscire anche coi pantaloni e sentirti dire ‘buongiorno signora’. Sta tutto in come ti poni”, dice la prof.

Simona Aiello (Foto da Facebook)

Simona Aiello: “I miei studenti si sono abituati gradualmente”

Ma che tipo era Salvatore? “Quando ero ancora uomo mi vestivo in modo sobrio, il massimo erano camicioni e pantaloni un po’ più attillati. Da donna mi sono presentata vestita senza eccessi. E gradualmente, per fare abituare i miei allievi all’idea che il loro professore fosse diventata una prof” racconta. E sui suoi studenti aggiunge: “Loro ovviamente percepivano che la mia natura non era quella maschile ma mi hanno sempre rispettato. Certo i commenti stupidi non mancano mai, però sono stati davvero pochi. Nella fase della transizione, ho iniziato con piccole cose: un giorno indossavo gli orecchini, un altro mettevo lo smalto. Si sono subito abituati e anche senza domande dirette, hanno compreso la mia situazione”. “I miei studenti mi hanno supportata, fatta sentire parte di loro – continua – Non ho mai subito atti di violenza verbale per la mia identità. E quando mi sono presentata vestita da donna mi hanno mandato messaggi WhatsApp per incoraggiarmi. La stessa cosa è successa con la dirigente scolastica”.
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Simona Aiello (Foto da Facebook)

“A 12 anni ho capito di sentirmi una donna”

Simona non ha subito nessun trattamento discriminatorio a scuola nemmeno da parte di colleghi e personale scolastico: “Tutti mi hanno accolta bene – spiega – colleghi bidelli mi hanno dimostrato grande affetto. Solo in pochi si sono chiusi nell’ufficio e li ho sentiti schiamazzare. Ma può capitare. Per il resto: mi ritengo fortunata, soprattutto dello scambio che ho con i miei allievi. Mi hanno accolta come io accolgo le loro storie difficili”. Poi racconta del suo percorso e di quando ha sentito di essere donna: “Avevo 12 anni e mi dicevo: dentro sono donna e voglio diveltarlo. Giocavo coi ragazzi ma desideravo le Barbie. Purtroppo però erano gli anni ‘80, non era concepibile nemmeno un figlio gay, figuriamoci transessuale. Mio padre mi costrinse persino ad andare all’istituto tecnico mentre io volevo fare il magistrale”.

Simona Aiello (Foto da Facebook)

“La transizione è arrivata a 48 anni, è stato naturale”

I primi amori non erano corrisposti: “Ero un ragazzo che si innamorava di altri ragazzi, di qualche anno più grandi ed etero, solo che non ero in grado di distinguerlo. Però feci amicizia con due ragazze all’epoca che sono state le prime ad accogliermi per come sono realmente”. Poi è arrivata la scelta della transizione: “Ci sono arrivata tardi, a 48 anni, e non è stata una scelta, ma soltanto un riadeguamento del mio corpo a ciò che conteneva l’anima”. Sabato 18 febbraio (alle 19) al teatro Bellini di Napoli racconterà la sua storia nel corso del Lili Elbe Show liberamente ispirato al libro The Danish Girl , come attivista dell’associazione I ken.

Pubblicato il 15/02/2023 09:56

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