Selvaggia Lucarelli: "Il suicidio? Esserne accusati uccide"

Selvaggia Lucarelli: “Il suicidio ha cause complesse, esserne accusati uccide”

Daniela Vitello

Selvaggia Lucarelli: “Il suicidio ha cause complesse, esserne accusati uccide”

| 16/01/2024
Selvaggia Lucarelli: “Il suicidio ha cause complesse, esserne accusati uccide”

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Selvaggia Lucarelli replica agli attacchi ricevuti via social dopo la morte della ristoratrice Giovanna Pedretti. La scrittrice aveva sollevato dei dubbi insieme al fidanzato Lorenzo Biagiarelli sulla vicenda della presunta recensione fake. Lunedì 15 gennaio Fiorina D’Avino, figlia di Giovanna Pedretti, si era rivolta a lei via Instagram: “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”. La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta e ora procede per istigazione al suicidio. “Figlia, marito e madre di Giovanna Pedretti si sentono sotto assedio trovandosi ogni volta che escono di casa qualche cronista che li attende in strada per fare domande – ha fatto sapere Simona Callegari, avvocato dei i familiari della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano- Stanno vivendo un enorme dolore, la loro richiesta alla stampa è di dare tregua, di rispettare la sofferenza di una famiglia, in attesa che dalle indagini arrivino elementi più solidi”.

Le Instagram Stories di Fiorina D’Avino

“I social sono il perfetto capro espiatorio del giornalismo”

“Nel trasferirmi per un po’ solo su Instagram lascio alcune riflessioni – scrive Selvaggia Lucarelli in un lungo post condiviso su X – La prima è che ancora nessuno ha il coraggio di fare una riflessione sul ruolo della stampa in questa vicenda e domandarsi perché una notizia irrilevante e pure falsa era in home ovunque. Si preferisce scaricare le colpe più genericamente sui social brutti e cattivi, social che alla fine sono il perfetto capro espiatorio del giornalismo. Seconda riflessione. Da giorni i giornali soprattutto di destra parlano di METODO ricorrente, di cattiveria costante bla bla.

Si dimenticano che il debunking è stato opera di una persona che si occupa di cibo e ristorazione, che non ha mai criticato nessuno, che non manganella, è sensibile e pacifica e non ‘brinda con me chiedendosi chi sarà il prossimo da sput*anare’ (cit. Repubblica). Quello che non si può dire, è che ha avuto due sfortune: che la povera signora si sia suicidata (spero si capisca il senso) e che è il mio fidanzato. Se ogni volta che una persona finisce sulle cronache criticata per qualche motivo si suicidasse, i giornali dovrebbero chiudere. Però può succedere sempre, lo sappiamo, e succede più spesso di quanto le cronache raccontino. E non succede perché la shitstorm è troppo grossa. Questa è una semplificazione da bar”.
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Giovanna Pedretti (Foto da video)

“E’ falso che la signora sia stata aggredita o manganellata, basta leggere la manciata di post”

“La bidella pendolare o la professoressa che aveva la relazione con lo studente si sarebbero dovute uccidere, allora – sottolinea – Il suicidio si inserisce in un quadro più complesso, purtroppo- salvo casi evidenti o eclatanti- non sempre immaginabile. Le critiche possono essere una concausa, il che non vuol dire che si può offendere o denigrare. Perfino la povera Cantone aveva pregressi dolorosi. In questo caso specifico, poi, si continua a parlare di gogna e valanghe di commenti, ma è semplicemente falso. C’erano pochi commenti, oggi forse sul mio Fb (in cui avevo solo condiviso il post di Lorenzo) ne vedete di più perché sono quasi tutti insulti. A noi.

Ed è falso che la signora sia stata aggredita o manganellata, basta leggere la manciata di post. Per inciso, se stabiliamo che i social sono cattivi per i commenti che innescano, mi chiedo: voi li avete mai letti i commenti sotto repubblica o corriere o qualsiasi sito? Ogni volta che qualche sito dedica un articolo a me, spesso stravolgendo parole per farmi sembrare Belzebù, sotto ci sono talmente tanti insulti che se fossi fragile sarei da tempo in una clinica psichiatrica. Ad essere ottimisti. Nessuno filtra o cancella. Io, per dire, nei limiti del possibile lo faccio”.

Selvaggia Lucarelli (Foto da video)

“Di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola”

“Si è poi detto che il debunking non lo deve fare chi non è giornalista – conclude la penna de “Il Fatto Quotidiano” – Qui però il non giornalista è forse l’unico ad aver scritto una cosa vera, con parole misurate e chiamando la signora per verificare. E poi, se i social sono roba diversa dal giornalismo, come mai il giornalismo attinge tutti i giorni dai social e a mani basse? Infine. Di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola. La politica (che mi usa per dire ‘la sinistraaaaa’. Ma sinistra a chi? Quale sinistra?). I colleghi a cui stavo poco simpatica (si sono presentati tutti all’appello, nessuno che abbia almeno finto di non godere per la morte della signora).

I giornali stessi, che possono continuare con la narrazione rassicurante ‘non siamo mica noi! È la solita cattivona di Selvaggia!’. Da cui ovviamente si prendono notizie o distanza a seconda della comodità del momento. E le tv, ci mancherebbe. Chiudo dicendo che essere associati a suicidi con questa facilità SUI GIORNALI e questa goduria generale potrebbe uccidere molto più che una critica per aver raccontato una bugia, ma alla fine se mai si ammazzasse qualcuno si potrebbe sempre dare la colpa ai social. Gli unici, in questo caso, che avevano raccontato la verità. E se l’avevano raccontata con ferocia (invito a leggere il post di Lorenzo) la domanda con cui vi lascio è: come mai, prima del tragico gesto, nessuno se ne era lamentato?”.

Pubblicato il 16/01/2024 17:45

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