Rocco Siffredi: "Io pornostar per vocazione"

Rocco Siffredi: “Per me il sesso è un “diavolo”, per mia moglie va in coppia con i sentimenti”

Daniela Vitello

Rocco Siffredi: “Per me il sesso è un “diavolo”, per mia moglie va in coppia con i sentimenti”

| 17/02/2024
Rocco Siffredi: “Per me il sesso è un “diavolo”, per mia moglie va in coppia con i sentimenti”

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L’attesa è quasi finita. Dopo l’anteprima del 22 febbraio al “Festival di Berlino, “Supersex” – la serie ispirata alla storia di Rocco Siffredi – approderà su Netflix il 6 marzo. Ad interpretare il re del porno sarà Alessandro Borghi. Rocco Siffredi, pseudonimo di Rocco Tano, nasce il 4 maggio 1964 ad Ortona, in provincia di Chieti. Con il paese natale ha avuto “un legame quasi morboso”. “Ancora oggi è come se non mi fossi mai staccato dall’Abruzzo – svela in un’intervista a “7”, inserto settimanale del “Corriere della Sera” – Vivo a Budapest ma non conosco nessuno a parte tre o quattro persone con cui lavoro. E pure i vecchi amici che ho invitato a trovarmi erano a disagio. Anche se parlo in dialetto ortonese, jamm’ assettate, vedono solo Siffredi”. Oggi non se la sentirebbe di rivederli. “C’è il rischio di non riconoscersi più – spiega – è come guardarsi allo specchio e vedersi invecchiati. E io sempre avuto un problema con lo specchio e con la mia faccia. Faticavo pure a ricordarmela. Sarà strano, ma è così. E non so spiegare perché”.

“Quando ho visto ‘Supersex’ ho pianto per giorni. E’ stato anche surreale”

“Supersex” ha il titolo del fotoromanzo che stregò Rocco Siffredi da ragazzino: un extraterrestre venuto dal pianeta Eros per sedurre e far cadere le donne ai suoi piedi. Il pornodivo racconta come ha reagito quando ha visto la sua storia su uno schermo: “Ho pianto per giorni. Inizialmente non riuscivo a riconoscermi negli attori, poi però ho rivissuto l’infanzia e la morte di un mio fratello (a 12 anni durante una crisi epilettica, ndr). Ho rivisto mia madre, gli amici d’infanzia. Bellissimo, ma vedere scorrere la propria vita in poche ore sul divano con moglie (l’ex pornoattrice ungherese Rozsa Tassi, ndr.) e figli (Lorenzo e Leonardo, ndr.), è anche surreale”. La consorte “sapeva da che situazione vengo, dei guai in cui mi sono infilato da ragazzino per aiutare la famiglia, e la realtà è stata anche più sofferta di quanto appare nella serie. I miei figli non immaginavano una vita così diversa rispetto alla loro, ovattata e protetta. Quanto c’è di romanzato? Forse il 2 o 3 per cento, e riguarda soprattutto Tommaso (il fratello più grande interpretato da Adriano Giannini, ndr.).

Rocco Siffredi (Foto Instagram)

“Non è per i soldi che ho scelto di fare il pornostar. Era una vocazione”

Già da ragazzino Rocco Siffredi era ossessionato dal “diavolo” del sesso. Per lui fu dunque inevitabile mollare la provincia abruzzese per accedere all’olimpo del porno. “Non mi sarei accontentato di una fidanzatina che magari mi avrebbe dato del p*rco – dice – Cercavo il mondo che mi aveva folgorato in ‘Supersex’, ma non è stato solo questo a farmi partire. Avevo voglia di rivalsa. Di fare qualcosa per mia madre, che ho visto sorridere così raramente. E per mio padre, che faticava a tirare a fine mese. Diventare famoso è stata una fortuna, ma non mi sono mai davvero allontanato”. “Non è per i soldi che ho scelto di fare il pornostar. Era una vocazione – tiene a precisare Rocco Siffredi – Volevo fare sesso con tutte le bellissime donne che incontri in questo mondo. Avrei pure pagato, invece hanno pagato me. In giro per il mondo mi dicono che si vede che lo faccio per piacere e passione. Il complimento più bello è stato sentirmi dire: ‘Grazie a te non mi sento più strano, perché ti vedo fare con naturalezza cose che credevo perverse e sbagliate’”.
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Rocco Siffredi (Foto Instagram)

La dipendenza dal sesso: “Ci sono ricascato tante volte da pensare che fosse insuperabile”

Rocco Siffredi non ha mai nascosto alla moglie Rozsa Tassi di essere dipendente dal sesso. “Quando uno è abituato a fare sesso quotidianamente, con due o tre ragazze diverse al giorno, non è facile tornare alla ‘normalità’, sei come uno sportivo che si ritrova a casa sul divano – spiega – Non l’avevo immaginato fino al giorno in cui ho pensato di ritirarmi, a 40 anni. Ho ricominciato e ci sono ricascato tante volte da pensare che fosse insuperabile, una condanna. Ultimamente sto bene anche se non ci metto più la mano sul fuoco. Fu mia moglie a spingermi a tornare sul set, la ingelosisce di più ciò che è fuori dalla sfera del lavoro”. Quando conobbe il marito, Rozsa Tassi girò qualche pellicola hard con lo pseudonimo di Rosa Caracciolo. “Vidi una sua foto, mi colpì il suo sguardo – ricorda Rocco Siffredi – e le chiesi se avrebbe sostituito Betty Gabor coprendo un’emergenza. Mi rispose: ‘Lo faccio solo con te’. Per lei il sesso va in coppia con i sentimenti, anche se le ho sempre detto che poteva mettersi in pari. Oggi mi dice: ‘Finalmente ti dedichi solo a me. Mi hai fatto aspettare così tanto che adesso devi accettare tu i miei ritmi’”.

Rocco Siffredi e Rozsa Tassi (Foto Instagram)

“Dopo aver visto morire un mio cugino a 58 anni, voglio solo stare vicino alla mia famiglia”

Rocco Siffredi ammette di essersi innamorato di una collega in passato: “Ci sono passato una volta e mi sono forzato a mettere il lucchetto, già prima del matrimonio. Non ce lo si può permettere di turbare la vita del set con gelosie e sentimenti”. Il re del porno parla poi del rapporto con la compianta Moana Pozzi: “Una bellissima amicizia. Ero l’unico attore che lasciava entrare in camera sua mentre degli altri diceva: ‘Questi sono tutti pazzi’. Sembrava lì per caso, così elegante e sensibile, ma era professionale al massimo livello. Forse voleva solo essere conosciuta e Riccardo Schicchi l’ha resa famosa. È quella che ha sofferto di più”. “Sono tranquillo, e soddisfatto di quello che ho raggiunto – conclude il re del porno – ma se ti rilassi troppo muori. Mi sono anche chiesto: mica mi porterà sfiga questa serie tv biografica alla mia età? Allora mi tengo vivo, continuo a produrre, collaboro coi miei figli alla Hard Academy, prima scuola per talenti del porno, e insegno nella Siffredi Academy, progetto educazionale per sciogliere i nodi della sessualità. Dopo aver visto morire un mio cugino a 58 anni, voglio solo stare vicino alla mia famiglia il più possibile”.

Pubblicato il 17/02/2024 14:39

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