Stasera l’ultima puntata di “Felicissima Sera”
- I due comici prenderanno definitivamente a calci il “politically correct”
- “Pier Silvio Berlusconi è un grande rivoluzionario”
- La confessione: “Avevamo paura di non essere capiti”
Stasera, in prime time su Canale 5, andrà in onda la terza e ultima puntata di “Felicissima Sera”, lo show con cui Pio e Amedeo hanno celebrato i 20 anni di carriera. Dopo il successo di “Emigratis” su Italia 1, i due pestiferi comici foggiani sono stati promossi sulla rete ammiraglia del Biscione e hanno vinto la scommessa. A scommettere sui due ultrà della risata è stato Pier Silvio Berlusconi. “Se questo show è andato in onda è merito suo, ci ha creduto più di noi. È un altro grande rivoluzionario e lo ringraziamo”, sentenziano Pio e Amedeo in un’intervista a “Libero Quotidiano”. “Avevamo paura di non essere capiti – svelano – Oggi se apri una parentesi deve essere ‘graffa’, perché se dici ‘tonda’ ti accusano di body shaming”.
“Si può dire tutto se il pensiero è ‘ragionato’”
Stasera, come preannunciano, si “schianteranno” definitivamente prendendo a calci il “politically correct”. “Elencheremo tutte le parole che non si possono più dire in tv – dicono in anteprima – quelle bandite: ‘neg**’, ‘fro***’, tutte. E sai perché? Perché la cattiveria non è mai nella lingua, ma nelle intenzioni. Se dici a un tuo amico ‘ué neg**, andiamo a mangiare?’ non lo offendi, se gli dici ‘nero di me***!’ sì. Anche ‘Hitler’, ‘ebrei’… Perché se dici ‘sei tirchio come un ebreo’ ti massacrano ma se lo dici a un genovese la gente si mette a ridere? Difendiamo anche i genovesi allora! Bisogna sempre alzare l’asticella. Il principio è che si può dire tutto se il pensiero è ‘ragionato’. È la ‘bastardaggine’ che va condannata. E comunque è l’ultima puntata, alla peggio finiamo col botto”.
Un capitolo a parte merita la parola “terrone”. “Una volta al nord non fittavano le case ai terroni, ora fa figo – spiegano – c’è quello del nord che dice ‘sono un terrone’ inteso come ‘sono furbo come loro’. Smettiamola di offenderci per niente”.
“Il nostro obiettivo è far arrivare a tutti messaggi di un certo spessore”
“Speriamo di aver dato nuova linfa – auspicano – l’italiano non è stupido, quelli della tv trattano tutti come scemi. Prendi l’imitazione della Hunziker: se i cinesi hanno gli occhi così cosa c’è da offendersi? Se a noi dicono che uno è basso e l’altro ha il naso grosso non è che scateniamo la comunità di quelli bassi o col naso grosso, è la verità (…) Il nostro obiettivo è far arrivare a tutti messaggi di un certo spessore. Per farlo devi essere ‘semplice’. Se spiego le equazioni a uno che non sa fare neanche le addizioni, sbaglio in partenza”.
E il catcalling? “Ecco, questo è un altro discorso – precisano – Noi con Emigratis esageravamo apposta per far capire che non tutto è permesso. Dalle nostre parti ci sono ‘i signori’ che tolgono il cappello e fanno il complimento, quello si può fare, altro no”.
“Silvio Berlusconi? Gli piace la stessa cosa che piace a noi”
La conversazione si sposta sulla politica, anzi sui politici. “Salvini? Ha il suo target, un po’ come la D’Urso – ironizzano – Berlusconi? Graaande Siliviooo! È un rivoluzionario, vogliamo conoscerlo anche perché abbiamo gusti simili: gli piace la stessa cosa che piace a noi”. Nel finale, un commento sul video fatto da Beppe Grillo in difesa del figlio: “Ha perso il senso della misura, ma per i figli si perde anche la logica, ci si butta nel fuoco, non ci sentiamo di giudicarlo”.
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