Matteo Mariotti torna in acqua. Il 20enne di Parma, che lo scorso 9 dicembre ha subito l’amputazione di metà gamba dopo essere stato attaccato da uno squalo in Australia, ha documentato su Instagram il suo ritorno sulla tavola da wakesurf. Tutto merito della protesi, della riabilitazione a cui si sta sottoponendo all’ospedale Rizzoli di Bologna e della determinazione che lo ha portato a lasciarsi subito alle spalle la terribile esperienza vissuta e a guardare al futuro.
“La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”
“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti – scrive a corredo di un video – posso solo consigliarvi una cosa: ‘Credete in voi!’ Obbiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire.. grazie! Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tutt’ora, grazie a chi mi sta aiutando in questa impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake!”.
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L’attacco dello squalo: “Vedevo le onde ed ero in un mare di sangue”
Lo scorso febbraio, ospite a “Muschio Selvaggio”, Matteo Mariotti aveva così descritto il suo incontro ravvicinato con lo squalo: “Pensavo alle persone che non avrei mai più rivisto. Sul momento ero sereno, avevo accettato il fatto che sarei morto. Un paio di secondi dopo mi ritrovo sott’acqua e penso: ‘Se mi salvo, non mi posso salvare a metà. Come ci torno a riva senza gambe?’. Gli ho messo un piede sul muso. Mi ha staccato la gamba e mentre mi spingevo lui ha aperto la bocca e con l’altra gamba sono andato a infilzarmi con i denti di sotto. Riesco a sfilarmi, arrivo in superficie e lì panico: vedevo le onde ed ero in un mare di sangue”.