Massimo Segre: "Io sempre fedele alla Signora Seymandi"

Massimo Segre: “Io sempre fedele alla Signora Seymandi, quello che ho fatto non è violenza”

Daniela Vitello

Massimo Segre: “Io sempre fedele alla Signora Seymandi, quello che ho fatto non è violenza”

| 15/08/2023
Massimo Segre: “Io sempre fedele alla Signora Seymandi, quello che ho fatto non è violenza”

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Massimo Segre rompe il silenzio a quasi una settimana dall’esplosione dello scandalo che lo vede protagonista insieme all’ex promessa sposa. Com’è noto, il banchiere e commercialista torinese ha fatto saltare il matrimonio con l’ex collaboratrice dell’ex sindaca Chiara Appendino Cristina Seymandi accusandola di averlo tradito con un avvocato e un industriale. La piazzata pubblica è avvenuta durante la festa in cui avrebbe dovuto annunciare le nozze. “Le persone che ha citato sono tutti fantasmi – ha dichiarato Cristina Seymandi a “La Stampa” – E a proposito di tradimenti lui deve pensare a se stesso in primis (…) In una frase sola: da che pulpito viene la predica”.
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Cristina Seymandi (Foto Facebook)

“Raccontare che Cristina intesseva altre relazioni sentimentali non è violenza”

Massimo Segre risponde all’ex compagna in una lettera inviata al quotidiano torinese “La Stampa”. “Non vi è violenza ad affermare la verità pubblicamente – esordisce – Raccontare che la Signora Seymandi prima ancora di sposarmi, intesseva altre relazioni sentimentali non è violenza: è un fatto che, se la relazione fosse stata quella di una coppia aperta – ha aggiunto Segre in una lettera al quotidiano La Stampa – non sarebbe stato preclusivo al nostro matrimonio”. “Da quando, esattamente 3 anni prima, il 28/7/2020 infilai al dito di Cristina lo zaffiro di mia madre, chiedendole di sposarmi e ottenendone l’assenso, io non sono più stato libero di amare altre e così avrebbe dovuto essere per lei – prosegue il banchiere – Così intendevamo entrambi impostare la nostra relazione e il nostro matrimonio. Questo era il patto suggellato indossando l’anello della mia famiglia. Cristina non solo ne era totalmente consapevole e consenziente, ma lo pretendeva (…) Io sono stato totalmente ed esclusivamente di Cristina”.

Massimo Segre (Foto Facebook)

“E’ così abile nel distorcere la realtà che dovevo preservare la mia reputazione”

“Lasciarla pubblicamente è stato un gesto certamente forte, che mi è immensamente dispiaciuto fare nei suoi confronti e che mi è costato particolarmente tanto, perché totalmente lontano da quella mia maniacale riservatezza, comprovata dal fatto che le foto che mi ritraggono sono poche e quasi tutte non recenti – svela – L’unico modo per evitare narrazioni distorte, se non addirittura totalmente fantasiose, consisteva nel prendere l’iniziativa davanti a tutti i suoi amici, prima che potesse raccontare chissà che cosa su di me, se l’avessi lasciata ‘privatamente’”. Massimo Segre afferma di non avere avuto alcun ruolo nella diffusione del video che ha fatto diventare la sua vicenda privata di dominio pubblico. A suo dire, Cristina Seymandi “è talmente abile nel raccontare una propria visione della realtà che dovevo assolutamente preservare la mia reputazione, il dono più grande lasciatomi dai miei genitori”.

Cristina Seymandi (Foto Facebook)

“Pensavo che questa informazione potesse rimanere confinata a una quarantina di amici”

Quindi si rivolge al direttore del quotidiano “La Stampa”: “Il suo stesso giornale ha titolato ‘Da che pulpito’, sulla tesi dalla stessa sostenuta che ‘anche’ io sia un traditore seriale. Caro Direttore, da ogni esperienza si deve trarre insegnamento. Ciò che ho imparato dalla Signora Seymandi è l’importanza di comunicare. Cercherò di comunicare cose importanti (come la bonifica dall’amianto dell’ex grattacielo Rai che una mia società sta portando avanti nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbanistica), più significative di questa storia da estate italiana, assolutamente da me non voluta né desiderata, trattandosi di informazione che pensavo potesse rimanere confinata a una quarantina di amici”. “Non pretendo assolutamente che chiunque la pensi come me – conclude – anzi, per citare Evelyn Beatrice Hall (una donna e non Voltaire, come i più ritengono) ‘disapprovo ciò che dici, ma difenderò con la vita il tuo diritto a dirlo’. Voglio solo aggiungere che il problema della parità di genere non mi appartiene. Mia mamma fu la prima presidente donna di una banca quotata in Italia. E mi ha insegnato che le persone si giudicano per le loro qualità, non per il loro sesso”.

Massimo Segre e Cristina Seymandi (Foto da video ‘Lo spiffero’)

Il Grarante per la Privacy apre un’istruttoria sul caso Segre-Seymandi

Nel frattempo il Garante per la Privacy, “in relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata in una villa di Torino nel corso della quale un noto professionista ha rivelato dati e informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, sta procedendo all’avvio di un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina sulla privacy”. “L’istruttoria – spiega il Garante – sarà volta, in particolare, ad accertare il possesso – da parte dei diversi soggetti che diffuso dati e contenuti, anche attraverso video – ‘di un’idonea base giuridica’”. Il Garante ha anche invitato gli utenti dei social media e gli organi di informazione “al necessario rispetto della vita privata delle persone con particolare riferimento alla diffusione di dati personali relativi a relazioni sentimentali, come tali suscettibili di incidere in modo particolare sulla vita delle persone coinvolte, sulla loro reputazione e sulla loro sfera affettiva”. Per chiudere l’istruttoria ci vorranno diversi mesi. Nei casi più estremi di violazione, le sanzioni possono arrivare anche a 20 milioni di euro.

Cristina Seymandi (Foto Facebook)

“Il video forse girato da un’invitata giovane ed elegante”

La domanda è: chi ha diffuso il video? “In tanti, tra i presenti, parlano di una donna, giovane ed elegante, che al momento del discorso avrebbe tirato fuori il telefonino per immortalare l’evento – si legge su “Il Mattino” – Forse già pronta perché messa al corrente di quello che sarebbe successo di lì a poco. Una cosa è certa. Quella sera, per entrare a villa Segre, era necessario che il proprio nominativo fosse compreso in una lista che alcuni pr controllavano all’ingresso. Dunque, la misteriosa ragazza con il cellulare in mano non sarebbe stata un’imbucata, ma un’invitata, verosimilmente – confidano i bene informati – dal padrone di casa”.

Pubblicato il 15/08/2023 10:27

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