Massimo Bernardini: "Matano?L'episodio che non mi è piaciuto"

Massimo Bernardini: “Alberto Matano si è lamentato quando ho ospitato Barbara D’Urso”

Daniela Vitello

Massimo Bernardini: “Alberto Matano si è lamentato quando ho ospitato Barbara D’Urso”

| 28/05/2024
Massimo Bernardini: “Alberto Matano si è lamentato quando ho ospitato Barbara D’Urso”

7' DI LETTURA

Sabato 25 maggio Massimo Bernardini, musicista, arrangiatore, critico musicale e responsabile per anni della redazione spettacoli dell’Avvenire, ha lasciato la conduzione di “TvTalk” dopo 23 anni. Il giornalista ha deciso di andare in pensione e di trascorrere il suo tempo con la moglie dopo aver dato per anni priorità al suo lavoro. Come confessa in un’intervista a “FQMagazine”, negli ultimi anni, la tv non gli dava più stimoli: “La mia curiosità si è semplicemente usurata. Quando abbiamo cominciato TvTalk erano appena arrivati i reality. Era partito il Grande Fratello, la televisione stava vivendo un mutamento. TvTalk è nato perché la televisione era interessante e io ne ero affascinato. Da molti anni invece la proposta non è attraente. Probabilmente non ho ragione io solo che, come dicevo, la mia curiosità si è usurata. Questo è il mio mood e ce l’ho da almeno cinque anni”.

Massimo Bernardini (Foto da video)

” Io e mia moglie ci siamo messi insieme in prima liceo e per molti anni lei mi ha aspettato”

“Se ho continuato è per il gruppo di lavoro – confida Massimo Bernardini – talmente formidabile che pur di continuare a lavorare con loro ho superato la noia. Mi mancherà quello che abbiamo costruito insieme. Un programma come un giornale, sono prodotti collettivi. Si tratta di famiglie, di comunità. So bene che spesso in tv il clima non è così ‘friendly’, così rispettoso dell’altro, anzi è creato da gente che vuole farsi la festa a vicenda. Invece da noi il clima è magico. Cito un passo del Vangelo di Luca, ‘siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare’. Quello che è fatto è fatto, la vita non si esaurisce con il lavoro o con la soddisfazione delle ambizioni, per quanto nobili possano essere. E poi sa una cosa? Io e mia moglie ci siamo messi insieme in prima liceo e per molti anni lei mi ha aspettato. Prima gli orari della redazione, poi quelli della televisione. Ora non dovrà aspettarmi più”.

Paolo Bonolis e Massimo Bernardini (Foto da video)

“Mia Ceran al mio posto? Sono convinto che sia la scelta giusta”

A raccogliere il suo testimone sarà Mia Ceran che è stata presentata ufficialmente durante l’ultima puntata di “TvTalk”. “Ho fatto un identikit alla Rai e alla fine hanno scelto lei – racconta Massimo Bernardini – Sono convinto che sia la scelta giusta. Intanto, ha l’età del mio secondo figlio. È una donna e quindi è un’altra storia. È molto più contemporanea di me: fa podcast, cura i social, ha vissuto a Miami, parla almeno tre lingue, ha fatto il suo primo stage alla Cnn e io il praticantato all’Avvenire, c’è una bella differenza… E ha anche esperienza in tv. Sia chiaro, io devo molto all’Avvenire, dove ho cominciato e dove poi sono stato responsabile degli spettacoli. Anzi ancora oggi tra i media cattolici è uno dei più moderni”.

Massimo Bernardini e Mia Ceran (Foto Instagram)

“Questo programma è un capitale per la Rai. Il conduttore se ne va ma il gruppo resta”

“Non è vero che il volto di TvTalk sono io: è un’abitudine, come le vecchie ciabatte – aggiunge il giornalista – Questo programma è un capitale per la Rai, con una media sopra l’8% quando la rete ora, se ha successo, arriva al 4%. È una realtà molto importante per RaiTre e credo che la dirigenza ne sia consapevole. Da Tv2000, quando lo guardavano in tre, alla messa in onda al pomeriggio sulla terza rete, grazie a una intuizione di Antonio Marano, il pubblico è arrivato a oltre un milione. Il conduttore se ne va, ok, ma il gruppo rimane. Posso solo sperare che il traghettamento avvenga nella maniera meno dolorosa possibile, che non costi in termini di persone, di fatica e anche di ascolti al programma. Spero che il capitale regga. La Rai spero starà attenta, almeno per il momento, a mantenere il più possibile la fisionomia del programma che poi certo sarà destinato a cambiare, com’è giusto. Ma tutto insieme no, ci vuole delicatezza, pazienza”.

Massimo Bernardini (Foto Instagram)

“Noi dobbiamo essere terzi e se invito un ospite non è che lo piglio a schiaffi”

In questi anni Massimo Bernardini ha ospitato a “TvTalk” anche volti di altre reti, non senza difficoltà e mugugni. “Cambia dirigenza e chi arriva puntualmente dice ‘ecco, ospitano la concorrenza’, ogni volta tocca spiegare la necessità del programma di avere ospiti da ogni canale, per essere terzi. Non sa quante rogne abbiamo avuto – confida – C’è chi, dentro la Rai, si è lamentato senza ragione. Due anni fa, per esempio, venne da noi Barbara D’Urso e parlammo dei suoi ascolti a Pomeriggio5 come facciamo sempre a TvTalk. Il competitor Rai si lamentò molto che fatto che non avessimo sottolineato la sua vittoria all’auditel, ‘dovete dire che vinciamo noi, che siamo bravi noi’. Ma noi dobbiamo essere terzi e se invito un ospite non è che lo piglio a schiaffi. Certo non diamo dati falsi, ma trattiamo bene l’ospite. Secondo il competitor avremmo dovuto parlare della vittoria sugli ascolti e delle ragioni di questa vittoria. Ma il compito di TvTalk è provare ad analizzare la televisione, non fare da bandiera della Rai. Se sto parlando di Alberto Matano? Sì. Ho grande stima di lui come professionista. È riuscito a mantenere uno stile giornalistico nell’intrattenimento. Ma quell’episodio non mi è piaciuto”.

Massimo Bernardini e Barbara D’Urso (Foto da video)

“In Rai si lamenteranno sempre, la permalosità è diffusa”

“Quello che ho cercato di fare io è stato portare a TvTalk i protagonisti – spiega Massimo Bernardini – Inutile parlare senza di loro e, se li porti, non puoi trattarli male. Dobbiamo dire la verità, non dico che fai il 40% di share se fai il 2%. Trovare la via è stato complicato. In Rai, poi, si lamenteranno sempre, è successo con tutti i direttori di rete, con tutti i dirigenti e con tanti conduttori. Poi ci sono professionisti splendidi che se ne strafregano, dentro e fuori dalla Rai. Sono tanti. Piero Angela il primo. Ma direi anche Carlo Conti e Milly Carlucci. E la stessa Barbara D’Urso devo dire. Sono tantissimi anche a Mediaset. Per esempio, il tanto criticato Mario Giordano è una persona che si fa mettere in discussione anche rispetto al suo ‘estremismo’, alla sua prossemica esagerata, un po’ da super Funari. Uno un po’ più permaloso invece è Porro. Ma la permalosità è diffusa”.
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Massimo Bernardini (Foto da video)

” Il Grande Fratello è sempre presente. I programmi vanno fatti riposare”

Secondo il giornalista, quello dei reality è un genere ormai esaurito: “Mi sembrano troppo usurati, come i talent. Un difetto della televisione di questi anni è di aver strizzato troppo questi format. Il Grande Fratello è sempre presente. I programmi vanno fatti riposare, una che lo dice spesso è Milly Carlucci. Anche se poi nei fatti le viene impedito con Ballando. Perché c’è bisogno di fare ascolti. E questa è colpa nostra, colpa di noi giornalisti. In Italia ci occupiamo degli ascolti televisivi come se fossero il giudizio di Dio sui programmi. Se lei guarda i siti internazionali, vede mai gli ascolti di un programma in prima pagina? Noi usiamo gli ascolti come strumento di giudizio anche politico. Qualcuno criticherebbe mai Trump perché non fa ascolti? Semmai per le sue idee, per cosa dice”.

Massimo Bernardini, Fabrizio Biggio e Rosario Fiorello (Foto da video)

“Gli ascolti crescono nel tempo se si dà ai programmi il tempo di maturare”

“Se continuiamo a misurare i programmi sugli ascolti dei primi due giorni, uccidiamo la possibilità della qualità – afferma l’ormai ex conduttore di “TvTalk” – Gli ascolti, come dimostra la RaiTre di Guglielmi, crescono nel tempo se si dà ai programmi il tempo di crescere, di maturare. Mentre un’opinione pubblica che fucila tutto in funzione di una precisa lettura politica di destra, sinistra o centro fa solo danni. Io mi ricordo gli attacchi giornalistici a Santoro: se faceva un punto in meno di share, ‘ecco: il pubblico non ama più il suo comunista’, ora è alla rovescia. Penso a Pino insegno: ‘ecco il pubblico non ama il conduttore fascista’. Ragionare così è mortificante, non ha niente a che vedere col giornalismo”.

Massimo Bernardini (Foto da video)

“Il livello si è abbassato col controllo di Berlusconi sulla Rai, un modello che poi ha ‘figliato'”

“Telemeloni? Non sono così convinto che l’attuale gestione sia così disastrosa – conclude Massimo Bernardini – Certo hanno promosso persone fortemente identitarie ma prima lo hanno fatto anche gli altri, forse con più stile. Gli altri avevano un personale di qualità migliore? È vero in parte. A scegliere dei mediocri di sicura fedeltà, a turno, ci hanno pensato tutti (…) Il livello si è abbassato col controllo di Berlusconi sulla Rai. Abbiamo avuto una grande Rai fino alla sua discesa in politica. Lì si è rotto un equilibrio e sono entrati in Rai quadri non all’altezza. Un modello che poi ha ‘figliato’. Per esempio gli ascolti, da lì, hanno cominciato a ‘essere tutto’ anche nel servizio pubblico”.

Pubblicato il 28/05/2024 14:01

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