Marina Di Guardo torna a Palermo per presentare il suo nuovo thriller dal titolo “Quello che ti nascondevo” edito da Mondadori. L’evento, organizzato da Emanuela Lo Cascio per il Tuareg Tour Operator, è in programma venerdì 24 novembre, alle 18, presso La Feltrinelli. In occasione della presentazione palermitana del settimo thriller della mamma scrittrice delle tre sorelle Ferragni, l’intervento musicale sarà affidato al M° Manrico Signorini al piano, all’armonicista Tommaso Marchese e alla voce Alessandra La Spina. E’ prevista l’esecuzione di tre brani. Saranno presenti alcuni studenti e docenti dell’Istituto Tecnico Economico per il Turismo “Marco Polo” di Palermo. Da anni il Tuareg Tour Operator ha un reparto dedicato alle scuole con cui condivide diversi progetti, uno dei quali è finalizzato ad avvicinare i ragazzi alla lettura.
Marina Di Guardo relatrice di un incontro a Palermo
Sabato 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Marina Di Guardo sarà tra i relatori di un incontro organizzato dal Rotary Club Palermo Montepellegrino in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, in programma all’NH Hotel Palermo. Al tavolo dei relatori, insieme a Marina Di Guardo, siederanno Daniele La Barbera, direttore della U.O. di Psichiatria dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e Docente di Psichiatria presso il Corso di Laurea in Psicologia e di Psicologia Clinica; Roberto Gueli, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia; Tiziana Martorana, consigliere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia; Danilo Di Maria, docente di Storia e Filosofia presso l’Istituto Adria Ballatore di Mazara del Vallo. L’intervento musicale sarà affidato a Flavio Coloma, un giovanissimo cantante palermitano arrivato in finale nel programma di Rai2 “Dalla strada al palco” condotto da Nek.
“Marina viene in Sicilia sempre molto volentieri, di Palermo conosco quasi tutto”
Marina Di Guardo approfitterà della presentazione palermitana di “Quello che ti nascondevo” per trascorrere qualche giorno in città. “Abbiamo organizzato per lei un tour fuori dal classico giro turistico – svela Emanuela Lo Cascio a Perizona.it – che include delle chicche come la Camera delle Meraviglie, Palazzo Alliata di Pietratagliata, Palazzo Steri e il Marina Yachting . Marina viene in Sicilia sempre molto volentieri sia perché ha tanti ricordi legati a questa terra dal momento che i genitori erano catanesi sia perché qui ha tanti amici”. “Nel 2019 l’abbiamo invitata in Sicilia per la prima volta in occasione dell’uscita de ‘La memoria dei corpi’ ed è nata una bella amicizia – confida Emanuela Lo Cascio – Da allora è venuta 5-6 volte. Di Palermo conosce quasi ogni angolo e non va via senza aver degustato la pasta coi ricci, le arancine e i cannoli”.
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Chi è Marina Di Guardo
Marina Di Guardo è nata a Novara ma ha origini siciliane. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato come vicedirettrice dello showroom di Blumarine. Incarico che ha lasciato per seguire le tre figlie nella loro crescita. Ha esordito nella narrativa con il romanzo “L’inganno della seduzione” (2012), poi seguito da “Non mi spezzi le ali” (2014), entrambi editi da una piccola casa editrice con sede a Piazza Armerina. Il passaggio definitivo al thriller risale al 2015, quando pubblica nella collana digitale ZoomFiltri di Feltrinelli, curata da Sergio Altieri, “Bambole gemelle” e “Frozen Bodies” (2016). Con Mondadori ha pubblicato “Com’è giusto che sia” (2017), opzionato per una serie televisiva, “La memoria dei corpi” (2019), tradotto in diversi paesi e che presto diventerà un film, “Nella buona e nella cattiva sorte” (2020), “Dress code rosso sangue” (2021) e “Quello che ti nascondevo” (2023). I thriller di Marina Di Guardo sono delle vere e proprie indagini psicologiche. E’ un genere talmente poliedrico da consentirle di trattare temi a lei particolarmente cari tra cui quello della lotta contro la violenza sulle donne.
La trama di “Quello che ti nascondevo”
Da quando la moglie Allegra è morta, precipitando da un dirupo affacciato sul lago di Como, Giacomo, imprenditore e titolare di un brand di gioielli, si trascina tra mattine grigie e pomeriggi interminabili, nell’attesa del momento in cui finalmente arriverà a casa e potrà chiudere fuori il mondo. Dopo essersi versato un bicchiere del whiskey preferito, il suo unico desiderio è passare la serata a riascoltare dalle casse dello stereo i vocali che la moglie gli ha mandato negli anni, e aggrappandosi a quella voce illudersi di averla ancora accanto. È proprio in una di quelle serate solitarie e intrise di malinconia che Giacomo, d’un tratto, coglie nella registrazione un dettaglio che prima gli era sempre sfuggito: in uno dei messaggi, per una frazione di secondo, dietro la voce di Allegra se ne distingue un’altra. Una voce che lui non conosce. Una voce che appartiene a un uomo. Divorato da un dubbio angosciante, Giacomo comincia a setacciare il computer della moglie, finendo per scoprire un segreto per lui inimmaginabile. Forse, la morte di Allegra potrebbe non essere stata una tragica fatalità.
