Leoluca Orlando, 76 anni, è stato ospite della puntata odierna del programma radiofonico “Un giorno da pecora” condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, in onda su Rai Radio1. Cinque volte sindaco di Palermo, fondatore e presidente de La Rete, deputato per tre legislature, ex portavoce di Italia dei Valori, ex europarlamentare, attuale candidato capolista alle Europee con Avs nella circoscrizione Isole, Leoluca Orlando fa una confessione molto personale.
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“Porto la targhetta ‘situs viscerum inversus’, per questo non ho fatto il militare”
Ad introdurre l’argomento è Giorgio Lauro: “Lei ha vissuto mille vite, tra l’altro ha il cuore a destra, non politicamente”. “Sì mia mamma mi ha fatto al contrario – conferma Leoluca Orlando – Sono tutto stampato al contrario, nel senso che tutti i miei organi sono dalla parte opposta rispetto alla vostra. Il cuore batte a destra. Infatti quando faccio i comizi e dico ‘il mio cuore batte a sinistra’, penso sempre ‘speriamo che non scoprano che non è vero’. “Porto la targhetta ‘situs viscerum inversus’ – continua l’ex sindaco di Palermo – È la ragione per la quale non ho fatto il servizio militare. Pur essendo in perfette condizioni di salute, c’è un articolo del regolamento che stabilisce che chi ha il cuore a destra non può fare il servizio militare perché altrimenti sarebbe un costo enorme. Bisognerebbe fornire tutti i soldati di una piastrina che dice se il cuore è a destra o a sinistra”.
“Ho una sindrome rarissima, ogni 15-18 anni prendo una terribile polmonite”
Le confidenze non finiscono qui. “Poi ho anche una sindrome rarissima, che è la sindrome di Kartagener che comporta l’assenza di seni frontali, di seni mascellari – aggiunge Leoluca Orlando – Per questo ho sempre la voce raffreddata, perché non ho il filtro dei seni frontali. Nella mia vita non ho mai avuto un giorno di febbre ma ogni 15-18 anni prendo una terribile polmonite. La prima l’ho avuta appena nato, l’ultima l’ho avuta una quindicina di anni fa. La precedente polmonite, con sospetto di tumore e pleurite, in una settimana, imbottito di antibiotici, ho fatto Kabul-Bogotà. Era asintomatica e ho sfidato il medico”.