Ieri “La Vita in Diretta” ha dedicato l’intera puntata ad un caso di cronaca che nelle scorse ore ha scosso l’Italia intera: l’omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, padre del bambino che portava in grembo. L’assassino, barman in un locale famosissimo di Milano, aveva una relazione parallela con una giovane collega. Giulia Tramontano aveva scoperto la doppia vita del compagno poche ore prima del delitto.
Un servizio de “La Vita in Diretta” finisce sotto accusa
Il programma di RaiUno condotto da Alberto Matano ha mandato in onda svariati servizi. Uno in particolare, dedicato al ritratto dell’assassino abituato a shakerare cocktail e bugie che lo mostrava impegnato nel suo lavoro, ha fatto storcere il naso a non pochi telespettatori. “Barman molto noto nell’ambiente dei locali milanesi – le parole con cui la giornalista lo ha presentato – prepara drink con arte e raffinatezza muovendo sinuosamente le mani. Quelle stesse mani con cui ha ucciso Giulia, incinta al settimo mese”. Lo speech accattivante usato dalla cronista è apparso indelicato e inopportuno.
“Horror in tutti i sensi. Giulia, il suo bambino, la sua famiglia, non meritano questo”
Ecco alcuni commenti raccolti su Twitter dopo la messa in onda del servizio: “Imbarazzante”, “Il ribrezzo, lo squallore, lo schifo. Se questo speech fosse andato in onda su Canale 5, il solito giornalista ossessionato avrebbe scatenato gli hater contro la d’Urso o la Panicucci. E invece, come sempre, nessuna parola”, “Mi trema la palpebra”, “Ma che schifo è?”, “Il signor Matano non ha proferito parola?”, “Manca la domanda del giornalista ai genitori: ‘come si sente?’”, “Ma pure il video di sto grandissimo …..mandano, elogiando pure la maestria. Ho la nausea”, “Fa venire il vomito la seduzione con cui lo raccontano!!!!”, “La musica, Dio la musica in sottofondo! Horror in tutti i sensi. Giulia, il suo bambino, la sua famiglia, non meritano questo. Nessuno lo merita. Nessuno”, “Ora anche su Telelombardia. Un siparietto che non ti dico”, “Ma che razza di servizio è?”.
Alcuni telespettatori gridano allo sciacallaggio
Sui social c’è dunque chi ha gridato allo sciacallaggio da parte della trasmissione Rai interpretando il sentiment di quanti non approvano che i programmi della tv generalista dedichino così tanto spazio alla cronaca nera trattando la materia con morbosità con tanto di dettagli macabri e agghiaccianti o, nel caso di femminicidi, talvolta con racconti che finiscono col “ripulire” l’immagine degli assassini a scapito delle vittime.
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Quando Fiorello disse: “Basta asce e schizzi di sangue in tv”
Nel 2017 Fiorello lanciò un appello alle tv affinché arginassero l'”‘invasione” della cronaca nera. “Non voglio né criticare il lavoro degli altri né mettere in discussione le scelte editoriali delle rispettive reti – disse – Il problema è che tutti i pomeriggi e la mattina presto vengono scandagliati i casi di cronaca nera. Ore a parlare dei particolari: il coltello, l’ascia, gli schizzi di sangue. È possibile, cari vertici di queste aziende, intervenire ed eliminare questi casi dai programmi in modo che vengano trattati nelle sedi competenti e non nei rotocalchi pomeridiani e mattutini?”. Lo showman siciliano sottolineò il rischio emulazione: “La roba dell’acido è diventata una cosa di tutti i giorni. Divieto di cronaca nera, se non nei telegiornali”.
