Giorgia Meloni: "Volevo dare un fratello o una sorella a Ginevra"

Giorgia Meloni: “Avrei voluto dare un fratello o una sorella a Ginevra, ma era troppo tardi”

Germana Bevilacqua

Giorgia Meloni: “Avrei voluto dare un fratello o una sorella a Ginevra, ma era troppo tardi”

| 13/05/2024
Giorgia Meloni: “Avrei voluto dare un fratello o una sorella a Ginevra, ma era troppo tardi”

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Ospite di Diletta Leotta nel suo podcast “Mamma Dilettante” la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che è intervenuta nel giorno della festa della mamma per condividere riflessioni sulla maternità, aneddoti e vita vissuta con la figlia Ginevra. La padrona di casa chiede subito alla sua ospite: “Posso darti del tu? Oggi vorrei proprio conoscere mamma Giorgia, e non la presidente Meloni”. “Ok, ci proviamo”, risponde lei. Al centro della chiacchierata c’è la figlia Ginevra, 7 anni, avuta a 39 anni con il giornalista Mediaset Andrea Giambruno. “Per la festa della mamma mia figlia mi scrive dei biglietti strappacuore – racconta -, però poi in cambio ti chiede il giorno dei sì. Ogni tanto quando la voglio premiare le dico che quello è il giorno dei sì, un girone dantesco in cui lei può chiedere ciò che vuole e io devo sempre dire di si”. “Ogni tanto cerco di ritagliare uno spazio che è solo suo”, aggiunge.

Giorgia Meloni (Foto Instagram)

“Con Ginevra mi aiutano moltissimo le mamme della classe. Ho trovato tanta solidarietà tra le madri”

“Come fai a conciliare la vita da mamma con gli impegni istituzionali? Come fai ad organizzare tutto?”, domanda la conduttrice siciliana. “C’è una persona che sta con me da quando è nata Ginevra – svela la premier – di cui mi fido ciecamente e alla quale mi affido moltissimo, c’è il padre, c’è mia mamma, gli altri nonni sono a Milano, è più complicato. Poi un sacco di amici, le mamme della classe. Io ho trovato tanta solidarietà tra le madri. Non è questione di adesione politica, io non so certo cosa votino le mamme della classe di Ginevra, ma tante persone mi danno una mano e vedo che se la danno anche tra loro”. “Ricordarsi tutto non è facile, la danza – ammette – il nuoto, soprattutto quando esce da scuola è un orario in cui io non ci sono mai, ci sarò andate al massimo tre volte, e per lei è una grande festa”.

Poi aggiunge: “Non penso che le donne siano tutte solidali tra loro, è come se fossero vittime di questo racconto per cui le donne non dovrebbero mai essere all’altezza di competere con gli uomini e questo le porta a competere tra di loro. Non sempre vedo familiarità femminile, ma tra mamme è un’altra cosa, è un’altra dimensione di solidarietà”.

Diletta Leotta e Giorgia Meloni (Foto video)

“La maternità ti regala la forma d’amore più alta possibile e la paura più drammatica possibile”

“Non sono mai riuscita a frequentare molto le attività della scuola di Ginevra – ammette Giorgia Meloni – soprattutto da quando è alle elementari, ma sono nella chat, leggo, commento, dico la mia, voto quando c’è da votare, li ci sono!”. “Diventare mamma mi ha cambiato moltissimo – racconta ancora – mi ha migliorata, con la maternità impari a dare valore al tempo, lo diceva Seneca, tutto il tempo che perdo lo tolgo a lei. La maternità ti regala la forma d’amore più alta possibile, e la paura più drammatica possibile. Nel fare questo chiaramente rimette a posto tutto il resto, cose che prima ti mettevano ansia non ti fanno più paura. La maternità tra fuori tutte le tue fragilità e le mette a posto. Ti rendi conto che non sei più tu il baricentro, ma questo non ti toglie niente, dai più valore a quello che fai, e anche a te come persona”. “Ti faccio un esempio – continua la premier – io che non ho mai avuto paura di morire, quando sono diventata mamma ho pensato, ora non posso morire”.

Giorgia Meloni con la figlia Ginevra (Foto Instagram)

“Il saggio di danza di Ginevra? Il primo giorno del G7, non potrò esserci, l’ha presa malissimo”

“Tu come li gestisci i sensi di colpa?”, chiede Diletta Leotta a Giorgia Meloni. “I sensi di colpa non li gestisci, ti rimangono – spiega la premier – il problema è che il senso di colpa è tremendamente diseducativo perché tu tendi a tentare di superarlo, assecondandolo. Quindi diventi incapace di dire di no, non sono brava a farlo. Il problema è quando te lo iniziano a dire: i bambini quando ti vogliono colpire lo sanno fare. Io mi do poche regole con Ginevra, ho la regola che cerco di metterla a dormire io perché lei sopporta tutto ma quando deve andare a dormire ci devo essere io. Se le tolgo il dormire insieme, la prende come una cattiveria. E così, tutte le volte che posso la porto con me, così stiamo insieme. L’altra regola è che alle recite, costi quel che costi ci devo essere”.

“Bene, quando è stato fissato il saggio di danza di Ginevra? Il primo giorno del G7... L’ unica cosa in un anno che io non potevo spostare. È stato un inferno. Gliel’ho detto subito e l’ha presa malissimo”, racconta sconfortata.

Giorgia Meloni (Foto video)

“Devo tutto a mia madre, con la sua assenza ci ha insegnato a cavarcela da sole”

“Quando vado fuori la porto con me, da sempre – confida Giorgia Meloni – ho messo Ginevra sul primo treno che aveva 12 giorni. Adesso la porto con me quando sto fuori 2-3 giorni. All’estero provo a spiegarle meglio, cosa fa la mamma, cerco di dirle quanto è importante il lavoro che fa la mamma e spero che questo possa non farmi detestare in futuro, spero così che un giorno non dirà ‘tu non c’eri, come c’erano le altre mamme’. Le altre mamme mi dicono che lo capirà, però non lo so…. speriamo. Per ora Ginevra è una bambina felice”. “Io sono cresciuta con una madre che non era tanto presente – dice parlando della sua infanzia – e alla fine le devo tutto: anche l’assenza è stata importante. Mia madre non era la mamma chioccia, ci ha insegnato che la nostra libertà dipendeva dal nostro senso di responsabilità, che ce la saremmo dovuta guadagnare”.

“Se sono la persona che sono lo devo a mia madre – dichiara – che non mi ha mai risolto i problemi, mi ha insegnato che me li dovevo risolvere da sola. La sua era un’assenza calcolata, io non sono come lei, se potessi a Ginevra risolverei tutto io”.
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Giorgia Meloni e Andrea Giambruno con la figlia Ginevra (Foto Instagram)

“Ho rimandato molto perchè mi sentivo sempre giovane e ho avuto Ginevra che avevo già 39 anni”

“L’istinto materno lo hai sempre avuto?”, incalza la conduttrice. “No, non posso dire di averlo sempre avuto – risponde – anzi come molte donne tendo a sentirmi sempre giovane e per molto tempo ho rimandato perché avevo altri obbiettivi da raggiungere. Ho rimandato molto e ho avuto Ginevra che avevo già 39 anni e avrei voluto tornare indietro e averla da giovane. Questo è un grande tema per le donne. Alcune amiche l’hanno desiderato, non ce l’hanno fatta proprio per l’età. Quando ho provato ad avere il secondo non era più tempo. Ginevra voleva una sorellina, ma non si è particolarmente attaccata all’idea. A me dispiace molto che lei cresca figlia unica, ma è andata così”.

“Io sono molto legata a mia sorella – svela – so quanto è importante crescere con una sorella o un fratello. L’unica persona con cui parlo al telefono è lei, e a volte mia madre. Mia sorella è l’unica persona che se non sento per qualche giorno, la chiamo”.

Giorgia e Arianna Meloni (Foto Instagram)

“Ho lo stesso numero di telefono dal 1998, ce l’hanno tutti, per me è una finestra sulla normalità”

Poi svela: “Ho un rapporto pessimo con il telefono, non riesco a rispondere a tutti, ma ho lo stesso numero di telefono dal 1998. Lo tengo perché ce l’hanno tutti e tutti mi mandano cose mi scrivono, per me è una finestra aperta sulla normalità, che oggi non è una cosa facilissima. Il mio staff cerca di convincermi a cambiarlo, per una questione di sicurezza. Con me lavorano molte donne, ma anche molti uomini, le donne però, per me hanno una marcia in più, sono più concrete”.  Tornando a Ginevra racconta: “Quando è nata mia figlia, ricordo la difficoltà dei primi giorni da sola a Roma, senza Andrea che era a Milano e senza tata. Tutti mi dicevano una cosa diversa, la bambina piangeva tutto il tempo. Ti sembra di impazzire. Un pediatra però per fortuna mi disse la cosa più preziosa, che direi oggi a ogni madre: ‘Segua il suo istinto, perché le madri lo sanno’”.

Giorgia Meloni e Anna Paratore (Foto da Instagram)

“Mi spaventa il fatto che noi siamo la prima generazione di genitori che crescono figli totalmente digitali”

“Ginevra è una bambina molto attiva – racconta ancora Giorgia Meloni – gira per casa con i pattini, non sta mai ferma. Per adesso fa danza e fa pallavolo, mia grande passione da adolescente, ma l’ha scelto lei. Io sono stata costretta a fare nuoto, ma ho odiato il nuoto. Se costringi un figlio a fare uno sport non se ne appassionerà mai. Mi spaventa il fatto che noi siamo la prima generazione di genitori che crescono figli totalmente digitali senza aver vissuto quella dimensione. Noi non siamo attrezzati per capire quello che sta succedendo, non stiamo calcolando tutti i possibili rischi. I ragazzi stanno insieme e non parlano, comunicano sempre attraverso un filtro, quello dei cellulari, in questo è stato devastante il Covid con le lezioni a distanza e tutto il resto. I ragazzi non hanno più il coraggio di guardare qualcuno negli occhi e comunicare, è molto più facile scrivere su un telefono, questo ti toglie la dimensione umana”. Poi aggiunge: “Anche Ginevra, come i bambini della sua generazione sta li con il tablet, i video, TikTok, è inevitabile”. 

Il divertente aneddoto sull’unicorno

L’intervista termina con il racconto di un aneddoto divertente: “Ginevra ha le idee chiarissime su come festeggiare le sue feste di compleanno. Ne inizia a parlare mesi prima. Per i suoi 4 anni mi ricordo che il tema era l’unicorno. Stavamo disegnando e lei che mi ha chiesto ‘Mamma, ma viene l’unicorno alla mia festa?’ e io le rispondo ‘Amore credo che non esista’ e lei mi risponde ‘Certo che non esiste, mamma, c’è una signora dentro. Chiama la signora’. Quindi ho dovuto trovare l’unicorno”. “Ginevra mi somiglia un po’, anche se io ero ero una bambina molto cupa, pesante, lei invece è leggera, intelligente, solare, ma è anche furba”.

Pubblicato il 13/05/2024 11:33

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