Gino Cecchettin: "Non voglio odiare, voglio essere come Giulia"

Gino Cecchettin da Fazio: “Non voglio odiare, voglio essere come Giulia”

Daniela Vitello

Gino Cecchettin da Fazio: “Non voglio odiare, voglio essere come Giulia”

| 10/12/2023
Gino Cecchettin da Fazio: “Non voglio odiare, voglio essere come Giulia”

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“Questa sera vorrei dire…grazie, grazie per la fiducia che ci ha accordato”. Fabio Fazio accoglie con queste parole a “Che tempo che fa” Gino Cecchettin, padre della 22enne Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Fazio fa subito riferimento al discorso tenuto dal funerale di Giulia: “Lei, Gino, ha avuto la forza di parlare al futuro. Per questo le diciamo grazie: perché l’assenza di Giulia possa portare germoglio per tutti”.

Fabio Fazio (Foto da video)

“Quando leggevo di femminicidi, ero dispiaciuto ma poi giravo pagina”

“Il discorso è nato da un profondo dolore e dal cercare di capire quali siano le cause che mi hanno fatto vivere questa tremenda avventura – ha spiegato Gino Cecchettin – Ho una mente razionale, mi sono un po’ astratto da quello che era il mero dolore per cercare di capire per prima cosa dove avessi sbagliato io e poi per cercare di dare un aiuto a chi ancora può salvarsi. Ho cercato di analizzare le possibili cause che hanno portato a non avere più Giulia con me. Sono qui stasera perché mi trovo mio malgrado a combattere una battaglia di cui non ero a conoscenza perché io stesso, quando leggevo di femminicidi, ero dispiaciuto per la vittima, per i familiari, ma poi giravo pagina come penso facciano la maggior parte delle persone”.

“Mia moglie mi ha reso una persona migliore”

Gino Cecchettin parla della moglie scomparsa un anno fa: “Devo ringraziare mia moglie Monica per avermi fatto conoscere l’essenza dell’amore e da lì ho imparato a essere un uomo diverso. Ti racconto solo un episodio che ti fa capire che quando uno attraversa determinati percorsi non può non cambiare. Durante gli ultimi giorni di malattia, nell’ospedale, mia moglie era molto affranta e si è addirittura scusata con me. Ha detto: ‘Scusami, quando ci siamo messi insieme non sapevo che mi sarei ammalata, scusami per tutto questo’. Sentirselo dire è stata la cosa più vicina alla santità e non puoi rimanere lo stesso. Quindi è cambiato l’atteggiamento anche nei confronti dei miei figli. Ho iniziato a dirgli ‘ti voglio bene’, ‘ti amo’ molto più spesso e il rapporto con loro è cambiato. Adesso mi ritrovo senza una moglie, senza una figlia, e con la possibilità di gridare che dobbiamo fare tutti qualcosa. Elena ha dato un messaggio ben chiaro, quello contro il patriarcato. Io la supporterò in tutte le sue battaglie”.
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“Il patriarcato significa che c’è un concetto di possesso”

“È un problema molto serio e va affrontato nella maniera più drastica – afferma Gino Cecchettin – Patriarcato significa che c’è un concetto di possesso, è quello il cuore della faccenda. La donna vista come proprietà di qualcun altro. Utilizziamo al giorno d’oggi espressioni come ‘la mia donna’. Sembrano innocue ma non è così. Son quei retaggi culturali che arrivano dal passato e che ancora oggi rimangono. Nella maggior parte dei casi non producono danno ma nel caso di persone che sono più deboli, più fragili, che non riescono ad accettare la libertà della donna, sfocia nella violenza e ancor peggio nel femminicidio”. “Ai funerali hai detto che dobbiamo essere agenti di cambiamento. Da dove ci consigli di cominciare?”, chiede Fabio Fazio. “Stavo parlando con un amico l’altro giorno e mi è uscita l’espressione ‘facciamo un discorso da uomo a uomo’ – replica il padre di Giulia Cecchettin – Tac, mi sono bloccato subito, forse è quella è un’espressione da patriarcato. Poi siamo genitori e inconsciamente educhiamo in una maniera tale da far sì che la società non cambi, che il padre sia ancora padrone. Dovremmo dare un altro tipo di messaggio”.

“Dite ‘ti amo’. Ditelo sempre, ogni volta. Anche in questo momento”

“Mi impegnerò ancora in questa battaglia – fa sapere il padre di Giulia Cecchettin – Adesso devo cercare di raccogliere un po’ le forze perché è stato un mese molto pesante ma l’idea è di fondare un’associazione o una fondazione come mi hanno consigliato, è una cosa che sta nei nostri piani”. “Io voglio essere come Giulia – aggiunge – ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei, sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia. Forse questo ragionamento può sembrare troppo razionale, ma io voglio amare, non voglio odiare, comunque l’odio ti porta via l’energia”. “Invito i maschi a dire ‘ti amo’ alle loro compagne, alle loro mogli. ‘Ti amo’ e non ‘ti voglio bene’, ditelo spesso e ogni volta. Ma fatelo in questo momento”, conclude Gino Cecchettin.

Pubblicato il 10/12/2023 22:36

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