Selvaggia Lucarelli demolisce Massimo Giletti: "La D'Urso a confronto è la Cnn" - Perizona Magazine

Selvaggia Lucarelli demolisce Massimo Giletti: “La D’Urso a confronto è la Cnn”

Daniela Vitello

Selvaggia Lucarelli demolisce Massimo Giletti: “La D’Urso a confronto è la Cnn”

| 25/11/2020

Che il rapporto tra Selvaggia Lucarelli e Massimo Giletti non sia più idilliaco come un tempo, lo si è capito […]

Che il rapporto tra Selvaggia Lucarelli e Massimo Giletti non sia più idilliaco come un tempo, lo si è capito da un po’. Le prime avvisaglie di tempesta sono arrivate quando la giornalista ha deciso di tenersi alla larga da “Non è l’Arena” nonostante un contratto che prevedeva la sua partecipazione a più puntate del programma trasmesso da La7.

“Giletti ama contrapporsi pubblicamente ad alcune scelte televisive dursiane e per un po’ gli ho creduto, ma somiglia alla D’Urso più di quanto voglia ammettere – aveva dichiarato la Lucarelli due mesi fa in un’intervista all’esperto di tv Davide Maggio – Non è che un suo Red Ronnie invitato a dire che il governo ha nascosto la pandemia sia tanto diverso da una D’Urso che invita Salvini a un confronto con Asia Argento e Iva Zanicchi”.

“Selvaggia è libera di dire quel che vuole – aveva replicato Giletti dalle pagine di “Libero Quotidiano” – Io non perdo energie ad alzare palette a Ballando con le stelle, ma non mi permetterei mai di sostenere che così perde credibilità. Questa si perde in altri modi, non certo nel fare confrontare degli esperti con Red Ronnie sul Covid. L’ho chiamato perché lui ha una posizione, vivaddio, molto diversa dalla mia. Non voglio sottostare alla dittatura mediatica per cui si invitano solo le persone pulite e corrette. Chi decide chi è competente?”.

Selvaggia Lucarelli contro la presenza di Corona a “Non è l’Arena”

Nelle scorse ore, la Lucarelli ha letteralmente demolito il conduttore scagliandosi contro la puntata di “Non è l’Arena” andata in onda domenica scorsa e dedicata al caso di Alberto Genovese, il fondatore di Facile.it in carcere con l’accusa di aver stuprato e seviziato una 18enne per un intero giorno nel suo superattico milanese a margine di un party a base di alcool e droga. La giornalista ha puntato il dito contro la presenza in trasmissione di Fabrizio Corona.

“Il caso Genovese trattato con una superficialità pericolosa e imbarazzante”

“Un giorno bisognerà chiedere a Massimo Giletti cosa gli è successo, a un certo punto della vita – scrive Selvaggia Lucarelli su “Il Fatto Quotidiano” – Come ci si possa auto-proclamare paladino della legalità un giorno sì e l’altro pure e dieci minuti dopo affrontare un caso delicato come quello di Alberto Genovese e lo stupro ai danni di una diciottenne, con la superficialità pericolosa e imbarazzante a cui si è assistito domenica sera a ‘Non è l’arena’. Dico solo che nello stesso orario si occupava del caso anche Barbara D’Urso e al confronto pareva la Cnn. Basterebbe già solo descrivere il parterre degli ospiti investiti del ruolo di esperti/moralizzatori: Nunzia De Girolamo, che ha sulla testa una richiesta di condanna a 8 anni per associazione a delinquere. Fabrizio Corona, ai domiciliari con più condanne che tatuaggi e Hoara Borselli, il cui valore aggiunto è probabilmente quello di essere incensurata”.

“Giletti si avvale di Corona come una sorta di autore/consulente”

“Il perché Fabrizio Corona avrebbe qualcosa da raccontare sulle feste di Genovese è mistero fitto – prosegue – visto che non solo non ci è mai stato, ma neppure frequenta feste milanesi da un bel po’, visto che nel 2013 è stato arrestato e da quel momento è entrato e uscito dal carcere avendo, al massimo, permessi per lavorare. In effetti la ragione della sua presenza è ben più seria: Massimo Giletti si avvale di Corona come di una sorta di autore/consulente del programma. Corona gli propone storie e ospiti e magari ci scappa anche la sua presenza in studio. È andata così con Mirko Scarcella, ci ha provato con una vittima di tentato femminicidio che ha gentilmente declinato l’invito, è andata così con la storia di Genovese. Sarebbe lo stesso Corona ad aver strappato Daniele Leali, l’amico di Genovese, alla concorrenza (la D’Urso) e ad averlo portato da Giletti. E da qui la promozione a moralizzatore: la volta scorsa accusava Briatore di parlare di economia e di non pagare le tasse, lui che teneva i soldi nel controsoffitto per pagarle con calma. Questa volta accusa questo mondo corrotto dei party pieni di droga, lui che in passato è uscito dal carcere per curare la sua tossicodipendenza (su cui aleggiano alcuni misteri). Attendiamo che Giletti lo inviti a darci lezioni anche nella giornata dedicata alla guida con prudenza”.

“Giletti si dissocia da chi invita perché dica esattamente le cose da cui si dissocia”

“Ma fin qui si potrebbe anche sorvolare, se non fosse che il siparietto è stato non solo sconcertante, ma anche volgarmente accusatorio nei confronti di perone perbene – aggiunge la Lucarelli – Mentre tutti, conduttore compreso, continuavano ribadire che l’amico di Genovese coraggiosamente in collegamento da Bali ‘non è neppure indagato’, Fabrizio Corona si permetteva di fare più volte il nome di Carlo Cracco accusandolo di ‘connivenza’. Non solo, aggiungeva che ‘La posizione di Carlo Cracco, del buttafuori e di Leali è la stessa’. Notare che Leali aveva invitato le ragazze alla festa incriminata e da molte è stato accusato di essere colui che girava con i vassoi della droga, il bodyguard piantonava la stanza dello stupro e Cracco era andato tre ore per offrire (pagato) un servizio di catering con moglie e collaboratori a un’unica festa di Genovese. Non la festa dello stupro, per giunta. Stessa posizione, identica. Ed era esilarante sentire Giletti che ‘Nomini ancora Cracco? Io mi dissocio!’, come se non fosse evidente che si dissocia da chi invita perché dica esattamente le cose da cui si dissocia. Tra parentesi, Carlo Cracco si è rivolto al suo legale e la puntata è stranamente sparita dal sito de la7. (ne sono rimasti alcuni estratti, in cui non appare Fabrizio Corona).

“Il modo con cui è stata trattata la vicenda è uno stupro all’informazione”

“Ma non è solo questo il problema – conclude – L’amico di Genovese, convinto forse che andare in tv faccia bene alla sua immagine, dice una serie di cose sconcertanti, da ‘C’erano 30 persone ma poche ragazze molto giovani, sotto i vent’anni solo 5 o 6’ (il 20% degli invitati, bisognava fargli notare). O: ‘Noi ritiravamo i telefoni agli ospiti perché così la gente socializzava’ (come no, il proprietario di casa ci teneva così tanto a socializzare che si chiudeva in camera e riappariva la mattina dopo). O: ‘Se c’era la cocaina? È in tutte le feste, avete scoperto acqua calda’. E lì, mentre il conduttore ribadiva di avere rispetto per questo individuo ‘perchè ci ha messo la faccia’, era tutto un ‘Come dice Corona’, ‘Come ha detto Corona’. Insomma, Corona maître à penser. E nel frattempo si univa al parterre l’avvocato della ragazza stuprata, tale Saverio Macrì, il quale desta qualche perplessità. Giovanissimo (ha 32 anni), iscritto all’ordine degli avvocati dal 2019, un passato da calciatore e, come lo stesso Leali, nel giro dei locali e della notte: è infatti proprietario col padre (dentista dei vip) ed altri soci di locali tra Milano e Formentera.
Appare bizzarro che sia stato incaricato di seguire un caso così complesso e delicato. E che sia il ‘frontman’ (piuttosto debole e inesperto) da mandare in tv a rappresentare la vittima. Ovviamente, nessuno ci ha fatto caso. Tutti troppo coinvolti dall’edificante racconto su ‘Cracco il connivente’ perché ha portato due tartine a una festa. Insomma, un modo di trattare una vicenda di stupro che è stata uno stupro all’informazione”.

La diffida di Carlo Cracco

“Mi trovo costretto a pubblicare la formale diffida già inviata dal mio legale a LA7-Giletti e Corriere dello Sport – Zazzaroni per il vergognoso spettacolo offerto da Non è l’Arena e Fabrizio Corona e le notizie scandalistiche completamente inventate – scrive lo chef Carlo Cracco sui social – LA7 ha assai significativamente già risposto che rimuoverà l’intervento incriminato. Ribadisco la mia totale estraneità a tali fatti e procederò senza indugio a sporgere querela e a richiedere i danni contro chiunque continuerà a diffamarmi. Spero solo che, in generale, questo modo di fare informazione cessi al più presto”.

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