"Dagospia" compie 20 anni, Roberto D'Agostino: "La nostra tv è fatta per i telemorenti" - Perizona Magazine

“Dagospia” compie 20 anni, Roberto D’Agostino: “La nostra tv è fatta per i telemorenti”

Daniela Vitello

“Dagospia” compie 20 anni, Roberto D’Agostino: “La nostra tv è fatta per i telemorenti”

| 22/05/2020

Domani per Roberto D’Agostino è un giorno importante. Il suo “Dagospia” compie 20 anni. Per lui è più di un […]

Domani per Roberto D’Agostino è un giorno importante. Il suo “Dagospia” compie 20 anni. Per lui è più di un figlio, come confessa in un’intervista rilasciata a “Leggo” in occasione di un compleanno davvero speciale.

Durante il lockdown il suo sito “ha raddoppiato i clic ma senza guadagnarci”. “Anzi mi è costato di più – svela – Ci siamo massacrati di lavoro, sia il sottoscritto sia la redazione. Lo smartworking è una sòla (alla romana) per chi fa il mestiere del giornalista: non finisci mai di lavorare. Per quelli a cui non va di fare niente, invece, lo smartworking è una pacchia. Dice che uno vuole fare l’amorale della favola: ma già mezza Italia non fa un caz*o, ora pure quell’altra metà non fa niente”. Il tema portante, assicura, è la paura.

D’Agostino dice la sua sul boom delle separazioni post lockdown: “Il virus ha amplificato tutto – dice – Se hai sintonia con il partner magari durante il lockdown hai avuto modo anche di dedicarti a certe pratiche, ma se non hai sintonia si è rotto tutto. Prima la nostra vita era andare a lavoro, poi si tornava, si incontrava il partner a cena. E alla fine si andava a dormire. Ora per tre mesi invece siamo stati sempre in casa, sempre insieme, magari con i pupi che piangevano. Ecco, i bambini sono le vere vittime di questa situazione: chiusi tra quattro mura, senza poter giocare con gli amichetti, e insieme a due estranei. Quando li avevano mai visti i genitori?”.

Il papà di “Dagospia” boccia la tv degli ultimi mesi: “Ha fatto la figura della poveraccia, come al solito. La nostra tv è fatta per i telemorenti. Questi vecchietti che non riescono neanche a spingere i tasti del telecomando. Con Internet finalmente il potere ce l’abbiamo noi. Con l’analogico sei sempre passivo. Nel mondo digitale comandi tu. Puoi guardare quello che vuoi all’ora che vuoi, puoi saltare una scena, con i social può dire la tua”.

Con questa tv, spiega Dago, “è arrivato il vero virus: i virologi. Nessuno ci ha capito nulla, ognuno diceva il contrario dell’altro. Aver chiamato su Skype tutti i Burioni del mondo non mi è sembrato un gran modo di fare informazione”.

Dei vip che si sono dati alle dirette Instagram salva solo Bobo Vieri: “Ha fatto dei veri e propri scoop. I suoi compagni si fidavano e gli hanno raccontato cose che non avrebbero mai detto ai giornalisti. Gli altri una noia mortale, i vari Fiorello. Quando sei vip e sono tempi bui, l’unica cosa che devi fare è mettere mano al portafogli e aiutare la gente. Come ha fatto Sean Penn. Chiara Ferragni e Fedez sono stati bravi ad aiutare molto il San Raffaele di Milano. Ma poi dovevano sparire. E, invece, sono tornati a fare il loro business, con i video del pargolo. Eddai…”.

D’Agostino dà i voti i politici: “Conte? Ho un sentimento bipolare nei suoi confronti. Da un parte è perfetto per questo Paese, grazie al suo trasformismo. Lui ben rappresenta quell’italiano che in un fine settimana si è tolto la camicia nera per indossare quella rossa. Per questo merita un 6. Ma poi per il resto merita 3. È uno di quelli che senza il virus sarebbe già sparito. Luigi Di Maio è il perfetto democristiano. Ha trasformato il M5S in un poltronificio. C’è un suo amico di Pomigliano d’arco ovunque. Voto 2. Nicola Zingaretti? Un ectoplasma, manca di carisma. Il Pd non ha una leadership. A forza di rottamare non c’è rimasto nessuno. Voto? Non pervenuto. Salvini ha preso il virus. Sta in rianimazione. Non è flessibile, pensava di continuare a fare La Bestia sui social con il Paese devastato dal virus; e ha perso. Inoltre mettersi a fare la guerra all’Europa che ti sta finanziando in un momento in cui siamo sull’orlo del baratro è un grande errore. Voto: zero”.

Dago salva il Quirinale cui dà un 8 (“Se noi oggi abbiamo una situazione stabile e responsabile è merito di Mattarella. Sta tenendo in vita in qualsiasi modo il governo Conte, che non può cadere durante una crisi del genere”) e rimpiange politici quali “Fanfani, De Gasperi….pure De Michelis”. Il sogno, si scopre, è “Vincenzo De Luca a Palazzo Chigi”. “Con Arbore abbiamo aperto un suo fan club”, confessa.

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