Caterina Balivo non riesce a trattenere la commozione durante il racconto del suo ospite - Perizona Magazine

Caterina Balivo non riesce a trattenere la commozione durante il racconto del suo ospite

Daniela Vitello

Caterina Balivo non riesce a trattenere la commozione durante il racconto del suo ospite

| 10/05/2020

Venerdì scorso Caterina Balivo ha ospitato a “Vieni da me” Gabriele Micalizzi, il fotoreporter di guerra italiano che l’11 febbraio […]

Venerdì scorso Caterina Balivo ha ospitato a “Vieni da me” Gabriele Micalizzi, il fotoreporter di guerra italiano che l’11 febbraio 2019 ha rischiato la vita in Siria.  Micalizzi è stato colpito da una granata durante un attacco delle forze curde contro l’ultimo bastione dell’Isis. Le schegge lo hanno raggiunto al viso.

“E’ stata la situazione più difficile che abbia mai affrontato nel mio lavoro – ha raccontato il fotoreporter – Sono stato ferito altre volte in passato, ma mai in questo modo. E’ stata effettivamente la volta in cui ho pensato di morire e di restare lì sul campo. Ho subito riconosciuto il tipo di arma, il tipo di esplosivo, e ho subito realizzato che era un’esplosione molto forte. Dopo un secondo, ero già al suolo. Ho pensato che non mi sarei più rialzato da quel selciato”.

Micalizzi ha presentato il suo libro “In guerra” attraverso il quale vuole motivare i giovani a fare il suo stesso lavoro. “E’ un mestiere che non si può fare per sempre. A un certo punto dovrò anche cambiare mestiere o modularlo”, ha spiegato.

Dopo l’esplosione dell’emergenza sanitaria, il fotoreporter si è trovato a documentare nel suo Paese un altro tipo di guerra, quella contro un nemico invisibile: il Covid-19. Per “Le Monde” ha realizzato un reportage fotografico sulle zone rosse in Italia.

Micalizzi ha raccontato dei giorni trascorsi tra gli ospedali, obitori e forni crematori nel nord Italia, dei carri armati che portavano le salme via da Bergamo, ma anche dell’umanità conosciuta in quei luoghi. “Una scena che mi ha toccato – ha confidato – è stato un paziente che chiedeva al medico di avere il suo pigiama, ma la figlia non poteva entrare per portaglielo. In guerra c’è sempre qualcuno che ti dà la mano mentre muori, che sia un commilitone o un dottore. In questo caso, le persone morivano da sole”. Gli occhi di Caterina Balivo si sono riempiti di lacrime.

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