Tiziano Ferro in lacrime in tv: "Così ho conosciuto mio marito e così mi ha chiesto di sposarlo" - Perizona Magazine

Tiziano Ferro in lacrime in tv: “Così ho conosciuto mio marito e così mi ha chiesto di sposarlo”

Daniela Vitello

Tiziano Ferro in lacrime in tv: “Così ho conosciuto mio marito e così mi ha chiesto di sposarlo”

| 16/12/2019

La quattordicesima puntata di “Domenica In” si apre nel segno di Tiziano Ferro. Il cantante di Latina conquista i telespettatori […]

La quattordicesima puntata di “Domenica In” si apre nel segno di Tiziano Ferro. Il cantante di Latina conquista i telespettatori con la sua simpatia, la sua genuinità e la forza della sua normalità.  “Sei il mio idolo, ti ascolto da anni. Ho usato una tua canzone all’inizio di una mia storia d’amore”, esordisce Mara Venier. “Mio marito ti adora, l’ho scolarizzato – replica lui – Ha visto tutto di te. In questo momento credo ci stia guardando perché la Rai arriva ovunque”.

Il cantante comincia col ripercorrere la sua gavetta durata tanti anni. “Io ho iniziato dalle radio – racconta – Tu sei stata una delle prime ad ospitarmi in televisione perchè in televisione si andava quando eri già un po’ famoso. Adesso prima vai in televisione e poi diventi famoso perché vai in televisione. Io ho iniziato nei club piccoli, semivuoti, nei teatri, nei palazzetti. Al terzo disco ho fatto il mio primo Forum di Assago, il primo PalaEur. Arrivare negli stadi a quasi 40 anni lo vedi con il dolore alla schiena che viene dagli anni di gavetta. Questa cosa la tratto con molta cura. Nulla mi è stato regalato…ma menomale! I regali non ti lasciano la capacità di attendere e di coltivare la fame”.

Il cantante spende parole d’affetto e di stima per Ultimo nel quale riconosce un suo simile. “Io so che sei fan di Ultimo, anche io lo sono – confida – E’ un ragazzo che mi fa molta tenerezza, mi strappa il cuore quando gli parlo. Vedo in lui quella fame di provincia. Per me Ultimo è stata la più bella notizia di quest’anno. In un panorama musicale un po’ plastico è arrivato lui dalla provincia con la sua chitarra, con il suo piano, a cantare di persone, di amore, di cose semplici e ha vinto tutto. Per me è bellissimo perché sento che gioca per la mia squadra. Abbiamo bisogno di giovani in squadra”.

Ferro svela com’è nata la sua passione per la musica: “Penso che l’arte sia la porta per la salvezza più importante che abbiamo. In un contesto in cui non capisci chi sei, cosa vuoi, l’arte è quel fiume in cui puoi lavare i pensieri più brutti. Butti tutto lì. La musica mi ha salvato. Io non ricordo un solo giorno della mia vita senza la musica, è lei che ti sceglie e tu non lo capisci. Per te è tutto normale. Poi se diventa il tuo lavoro, torni indietro e capisci che evidentemente il tuo era un percorso diverso da quello dei tuoi coetanei. I miei coetanei giocavano a calcio e io ero troppo grasso per giocare. Collezionavano figurine dei calciatori e io collezionavo dischi. Tutti i soldi che mettevo da parte con i lavoretti li spendevo per prendere il treno con il mio migliore amico da Latina, venire a Roma e comprare i dischi nei grandi negozi della Capitale. Ero un ragazzino sfigato di provincia, sfigato ma felice. La musica mi ha salvato. Se non avessi avuto la musica sarei finito inghiottito dal degrado”.

La “zia Mara” manda in onda una clip che riassume le sue ospitate al “Festival di Sanremo”. Il cantante si commuove sino alle lacrime e ironizza: “Potete chiamare la mia psicologa per favore? Per riprendermi da questa intervista ci metterò almeno una settimana e mezzo”. Poi torna serio. “La primissima partecipazione a Sanremo fu in duetto con Michele Zarrillo nel 2006 – ricorda – Poi ho fatto l’ospite con Pippo Baudo e non penso di essermela mai fatta addosso così tanto. Tremavo, avevo veramente paura. Mentre la seconda volta, ospite di Carlo Conti, lo dico senza presunzione, me la sono goduta, è stata un’emozione diversa. Vedere la standing ovation mi ha ammazzato”.

Altro momento toccante quando la conduttrice tira fuori dal cassetto il monologo sul bullismo da lui proposto a “Che tempo che fa”. “La cosa più strana, e ci ho messo veramente 40 anni a capirlo, è che il bullismo quando lo subivo da ragazzino sembrava quasi una dinamica, un copione, una storia accettabile perché nel mondo e nella società se non fai le regole la testa della gente non cambia – spiega – Poi è chiaro che le regole a volte qualcuno non le rispetta, e nel nostro paese capita molto spesso, ma non possiamo vivere ancora in questo Medioevo dove tutti possono rapinare e violentare come vogliono semplicemente perché non c’è una legge. C’è bisogno di una legge contro l’odio. In questo devo dire che l’America è avanti”.

La conversazione si sposta sulla sua vita privata. Dall’arrivo a Los Angeles all’incontro con quello che sarebbe diventato suo marito. “La mia vita è fatta di collage – dichiara – Se c’è una cosa che ho capito a 39 anni è che la parvenza di felicità è una foto strappata che ricomponi, fatta di pezzi che vai a recuperare in ogni angolo della tua vita. In quest’ultimo pezzo, vivo a Los Angeles ma non l’ho scelto io, è capitato. L’ho sempre odiata, non mi è mai piaciuta, non l’ho mai capita. Poi la vita mi ha acchiappato e portato lì. Il produttore con cui ho fatto un disco stava lì, in più ‘beccati questa persona’ (il marito, ndr.), e guarda come sono finito! Sono finito male (mostra la fede, ndr.)”.

Tiziano Ferro ricorda il primo incontro con il marito, il marketing manager Victor Allen: “E’ una storia molto strana. Io ho sempre creduto nel destino, negli incroci della vita, ma questa è veramente strana. Andai a Los Angeles a fare il disco precedente e alla fine di questo disco dovevo girare il video del primo singolo. Lo girammo negli studios dove Victor lavorava. In un momento di pausa cercavo del caffè e non lo trovavo. Ho incontrato Victor e gli ho chiesto se ci fosse una caffetteria da quelle parti. Mi disse ‘Ce n’è una lontana, però se vuoi domani te lo offro io un caffè’. E io dissi ‘ma guarda questo…come si permette?’. Due giorni dopo dovevo partire per l’Italia, il video che avevo girato l’ho buttato via perché non era venuto bene, la canzone non è stata più il singolo del disco. Quindi quella giornata non è esistita se non per il fatto che ho incontrato Victor. Non è rimasto nulla di quella giornata di lavoro. E’ rimasto lui. Dopo il caffè, che poi è diventata una cena, io gli fermo il braccio prima di farlo pagare, lo guardo e penso ‘è lui’. Questa è una cosa che lui non sa perché poi si monta la testa. E’ l’empatia dei Pesci. Io sogno le cose in anticipo, le penso, le vedo”.

Tra i momenti più commoventi dell’intervista il racconto della proposta di matrimonio arrivata dopo 3 anni d’amore. “Me l’ha chiesto all’antica – dice – Ero a Los Angeles, arriva il giorno del mio compleanno, compio 39 anni, non volevo festeggiarli. Ero un po’ scocciato. Questa fissa ce l’hanno in comune lui e mia madre, vogliono sempre festeggiare il compleanno. Non vivevamo ancora insieme, non ero contento di festeggiare, perché sentivo che c’era una trappolina. Mi chiede di fargli il caffè, a casa sua. Mi porge delle tazze su cui aveva fatto incidere delle cose. Io ero nervosissimo. C’era scritto su una ‘amore’ e sull’altra ‘mi vuoi sposare?’ Neanche il tempo di girarmi e lui era in ginocchio con l’anello. M’ha fregato! Io non so come andrà questa relazione ma stiamo bene e sono felicissimo. Però quello che mi ha dato lui in quel momento rimarrà per sempre. E’ un privilegio del quale tratterrò l’emozione per sempre. Come quando credevo a Babbo Natale che mi portava i regali che avrei voluto. Quello stupore reale, quell’irrazionalità che perdiamo un po’. Mia madre è innamorata di Victor”.

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