Il lungo viaggio di Alessandro Di Battista in Sudamerica è diventato un documentario dal titolo “L’altro mondo”, lungo 50 minuti […]
Il lungo viaggio di Alessandro Di Battista in Sudamerica è diventato un documentario dal titolo “L’altro mondo”, lungo 50 minuti e andato in onda (non senza polemiche) ieri sera su Sky Atlantic.
Messico, Guatemala, Nicaragua, Panama sono i paesi visitati dall’ex parlamentare M5S con famiglia al seguito. Con lui, a girovagare tra campi profughi e gite nella giungla, c’erano infatti la compagna Sahra Lahouasnia e il figlio Andrea nato nel settembre del 2017.
“A me ha cambiato la vita viaggiare – spiega Dibba in apertura – Il viaggiare è una forma di risposta», spiega Di Battista. «Io non appena avevo un problema decidevo di viaggiare come modalità di azione. Ho conosciuto Sahra in un locale a Roma Nord e dopo tre mesi le ho proposto di fare questo viaggio insieme, perché avevo voglia di tornare sulla strada. Non so se io scrivo per viaggiare, o se viaggio per scrivere”.
“In Messico abbiamo fatto 16mila chilometri sui bus, e spesso facevamo notizia, perché ci siamo spinti nei paesi più sperduti, in posti estremi fuori dalle rotte, dove in genere nessuno va – racconta il grillino – Ci sono tre modi per conoscere un paese: prendere i bus, andare per mercati, e visitare i cimiteri”. “Abbiamo mangiato ostriche incredibili”, svela Sahra che spesso riprende il compagno con la telecamera mentre lui fotografa immortalando ogni attimo del viaggio che Di Battista ha intrapreso chiudendo la porta alla politica.
“Ho portato Andrea nella giungla, gli spiegavo le cose, aveva solo dieci mesi, ma credo che qualcosa rimarrà”, spiega Dibba. “Andrea ha mangiato fagioli, avocado, pesce fritto, tutti insieme abbiamo fatto il bagno nell’Oceano”, gli fa eco Sahra. “Alessandro è tornato a essere ancora più puro”, chiosa la donna.
Alla vigilia della messa in onda il documentario era stato criticato sui social. Marco Taradash di +Europa aveva addirittura proposto di disdire l’abbonamento a Sky. Il tutto per le posizioni assunte dal M5s contro Radio Radicale.