Feltri: "Camilleri? Non mi pento di quello che ho scritto. Montalbano ha rotto i co***oni" - Perizona Magazine

Feltri: “Camilleri? Non mi pento di quello che ho scritto. Montalbano ha rotto i co***oni”

Daniela Vitello

Feltri: “Camilleri? Non mi pento di quello che ho scritto. Montalbano ha rotto i co***oni”

| 18/07/2019

Vittorio Feltri non si pente, anzi rincara la dose. Un mese fa, subito dopo il malore che colpì Andrea Camilleri […]

Vittorio Feltri non si pente, anzi rincara la dose. Un mese fa, subito dopo il malore che colpì Andrea Camilleri scomparso ieri a 93 anni, scrisse un editoriale che fece molto discutere. Pur riconoscendo le doti narrative dello scrittore siciliano, il direttore di “Libero” puntò il dito contro la sua creatura più famosa: il commissario Montalbano.

“L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita – scrisse – è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i co*lioni almeno quanto il fratello Zingaretti, segretario del Partito Democratico, il peggiore del mondo”. Parole forti che sollevarono inevitabilmente un polverone.

“Se mi sono pentito di quella frase? Ma no, non posso essermi pentito – dice adesso in un’intervista al programma radiofonico “La Zanzara” – Io scrissi un articolo molto favorevole a Camilleri. Anzi, un articolo elogiativo per le sue qualità letterarie. Alla fine scrissi che Montalbano mi sta sui co*lioni. Ma questa cosa l’ha detta lo stesso Camilleri. Ha detto dopo il secondo libro su Montalbano: mi sono rotto i co*lioni, ma siccome aveva successo sono andato avanti”.

“Hai scritto che l’unica consolazione per la sua dipartita è che finalmente non vedremo più quel terrone di Montalbano”, rileva il conduttore. “E cosa c’è di strano? A non vedere più Montalbano tu ci soffri? Ogni volta che accendo la televisione o vedo Montalbano, o vedo il Papa, o vedo i cuochi, o vedo Salvini, o vedo Di Maio. Mi sono rotto i co*lioni”, incalza Feltri.

“Per quell’articolo ti vogliono cacciare dall’Ordine dei Giornalisti”, fa notare il conduttore. “Dire che Montalbano mi sta sulle balle è come dire che mi sta sulle balle Cappuccetto rosso. Non è riferito ad una persona in carne ed ossa, ma ad un personaggio. C’è stata una raccolta di firme per cacciarmi? Ho capito, ma la raccolta lascia il tempo che trova”, replica il giornalista.

“Non capisco perché dovrei pentirmi – chiosa – Mica ho detto che Camilleri è un cretino, anzi, Camilleri è un grande scrittore che si inserisce perfettamente nel filone della letteratura siciliana che è una letteratura di alto livello, e non è neanche il caso che faccia dei nomi, insomma. Basta pensare a Pirandello, Verga, Sciascia. Se poi Montalbano mi sta sulle pa*le, saranno fatti miei?”.

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