In un’intervista rilasciata a “Verissimo”, Paolo Ruffini ha parlato del rapporto con la sua ex moglie, Claudia Campolongo, e ha […]
In un’intervista rilasciata a “Verissimo”, Paolo Ruffini ha parlato del rapporto con la sua ex moglie, Claudia Campolongo, e ha smentito di averla tradita con la sua attuale fidanzata, Diana Del Bufalo.
“Mi sono sposato nel 2007 con Claudia. E’ stata mia moglie per tanto tempo. E’ un amore che è cambiato – ha raccontato il conduttore di “Colorado” – In questo Paese è strano quando ti lasci con qualcuno che hai amato molto e non lo odi. Tutti mi dicono ‘Com’è possibile che andate d’accordo? Com’è possibile che lavorate insieme?’. L’amore si trasforma in affetto. Non siamo come fratello e sorella, siamo due persone che hanno cambiato il loro modo di amarsi. Quando Claudia mi ha lasciato, mi ha detto una cosa bellissima: ‘Io non ti lascio, io ti libero’. Pensa a un gesto d’amore più grande di questo. Quindi noi continuiamo ma lavorare insieme, ci vediamo spessissimo. Io sono molto amico del suo compagno e lei è molto amica di Diana. Non è vero che quando mi sono messo con Diana, stavo ancora con Claudia. Diana è arrivata quando ero single. Con Claudia c’eravamo lasciati da parecchio, credo da un anno e mezzo. Certo, quando due persone vanno d’accordo fa meno notizia. Però nella vita è possibile”.
“Saresti pronto a diventare papà?”, chiede Silvia Toffanin. “E’ una questione spinosa – replica il comico – Come tanti Peter Pan ho un po’ paura, ma c’è anche una grande voglia. Io non amo molto gli sconvolgimenti, però credo sia il modo migliore per sconvolgersi la vita”.
Nell’intervista, Ruffini parla anche del rapporto con i due fratelli più grandi e così diversi da lui e con il padre che all’inizio non vedeva di buon occhio la sua professione. “Oggi mio padre è il mio più grande fan – dichiara – Prima si vergognava un po’. All’inizio lui non era molto felice che io facessi questo mestiere. Io lavoravo in Comune, in un’azienda municipalizzata e avevo il tipico posto fisso. Mi sono licenziato e mio papà mi disse ‘Ma sei sicuro? Guarda che questo è un lavoro precario’. Io ci ho voluto credere sino in fondo e una delle più grandi soddisfazioni della mia vita è che adesso lui mi ha dato ragione”.
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