In un’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, Chef Rubio – al secolo Gabriele Rubini – spara a zero contro i […]
In un’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, Chef Rubio – al secolo Gabriele Rubini – spara a zero contro i suoi colleghi cuochi che vanno in televisione. Protagonista della terza serie di “Camionisti in trattoria”, Chef Rubio si scaglia contro l’abitudine di alcuni di “stare su un piedistallo a giudicare”.
“Non lo sopporto. Quando sono a tavola non spulcio mai nel piatto”, sentenzia. Per poi aggiungere: “Trovo sia da cog**oni andare in televisione per gareggiare sul cibo, e non sopporto questa retorica secondo la quale esci migliore da quell’esperienza”. Così come “mangiare fuori fotte le persone, lo dicono solo per fare cassa, peccato che la gente ci crede”.
Secondo Chef Rubio il mondo delle star è “estremamente debole, falso, grottesco, eppure a tutti va bene così, si finge la letizia, il benessere, si cerca di piallare le differenze per mantenere l’equilibrio precostituito. E sì, ancora molti pippano. Per fortuna li frequento poco, e non vado quasi mai negli studi, registro in esterna”. Gianfranco Vissani? “Rispetto a quell’uomo non nutro un briciolo di stima… Non mi piacciono molti dei suoi atteggiamenti e su di lui non voglio dire altro”.
Tra le “falsità in cucina”, Chef Rubio cita il pistacchio di Bronte. “Ci siete mai stati lì? È un buco di paese, come può soddisfare le esigenze di tutto il mondo? C’è una qualità turca, e altre del Medioriente, che sono stupende, ma tutti appresso a quella leggenda di Bronte”, dichiara. E poi ancora “i presunti liquori del dopocena” che “non hanno mai aiutato nessuno a digerire, sono solo una botta di zuccheri perfetti per il mal di testa”.
