Parla Patrizia B., la trans che salvò la vita a Lapo: "Lo sentii rantolare e..." - Perizona Magazine

Parla Patrizia B., la trans che salvò la vita a Lapo: “Lo sentii rantolare e…”

Daniela Vitello

Parla Patrizia B., la trans che salvò la vita a Lapo: “Lo sentii rantolare e…”

| 08/02/2017

A “Bianco e Nero”, in onda su La7, si parla del lato oscuro di Lapo Elkann. Ospite del programma di Luca Telese è Patrizia B., all’anagrafe Donato Broco, la trans che nel 2005 – al termine di un festino a base di droga e sesso – salvò la vita al rampollo di casa Agnelli. L’imprenditore fu ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Mauriziano di Torino a causa di un’overdose per un mix di oppio, cocaina ed eroina. Fu Patrizia B. a chiamare l’ambulanza.

“Sono una delle più vecchie trans di Torino”, esordisce.  “Lapo è attratto dal mondo trans, adora le trans – spiega – Oltre al fatto di Manhattan mi sembra che sia successo anche a Parigi e Milano. Gli piace il pericolo, è un ragazzo debole, ma con un grande cuore”.

La trans racconta il primo incontro con Lapo: “L’ho conosciuto casualmente a Corso Massimo a Torino, era alla guida di una grande macchina. Era solo. Non mi piacque e lo mandai via. Non sapevo chi fosse, ma si vociferava che girasse questo rampollo. Mi hanno spiegato come era fatto e ho capito di aver perso un buon cliente. Il giorno suo era la domenica ma Lapo frequentava altre mie colleghe, era un habitué. Quando esce non prende alcuna precauzione, cambiava sempre macchine, macchine che ancora dovevano uscire in commercio”.

 “Veniva a inizio serata, verso le 11 – prosegue – faceva anche il sarto, si faceva consegnare delle forbici e poi faceva dei vestitini che noi dovevamo indossare. Eravamo sempre in tre, ci divideva i compiti. Un elemento così da solo non lo reggi tante ore, tesoro, ci chiedeva di tutto”. Una serata con Patrizia poteva raggiungere cifre considerevoli. “Lapo non portava mai soldi con sé, pagava sempre il giorno dopo – chiosa – o in contanti, oppure staccava un assegno. Le serate, a seconda di come si prolungavano, potevano costare dalle 2 alle 3mila euro a testa”.

 Patrizia B. rievoca la drammatica notte in cui il giovane rampollo rischiò la vita: “Era reduce da un’altra festa, con me c’erano anche una brasiliana e un travestito – spiega Patrizia – Quella sera, come al solito presi la sua macchina per andare a prendere i soldi. Lui mi dava il bancomat con il pin, io ritiravo i soldi. 500 euro era l’importo massimo che si poteva ritirare, poi andavo a comprare cocaina. Quella notte verso la fine ebbe come un mancamento. Mi disse ‘Posso stare a dormire da te? Metto la sveglia alle 9 e poi me ne vado’. La mattina mi svegliai presto, lo sentii rantolare. Lo scuoto, ma niente. Quando vidi che non rispondeva, chiamai il 118. Non mi interessava quello che poteva succedere. Se lo tenevo così, poteva passare dal sonno alla morte”.

Dopo quella notte, la trans non non ha più visto Lapo né ha mai ricevuto un ringraziamento da parte dei familiari o dei legali. “Mai un ringraziamento, tranne una lettera anonima scritta su una carta molto elegante – rivela – e con una grafia che denotava una certa età. Non sono un grafologo, per carità, ma credo fosse una persona anziana”.

Dopo quella sera “ho perso tutta la clientela – conclude – c’è stato come un connubio Lapo-Patrizia. Da allora non l’ho mai più sentito o visto”.

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