Francesco Moser, 74 anni appena compiuti, ripercorre la sua vita e la sua carriera in un’intervista al “Corriere della Sera” in cui manifesta anche una certa amarezza per le scelte di vita del figlio Ignazio. La chiacchierata con il giornalista del quotidiano di via Solferino si apre con un aneddoto relativo alla sua infanzia. L’ex campione di ciclismo era piccolissimo quando rimase vittima di un incidente da cui uscì miracolosamente illeso. “Sono morto a quattro anni precipitando nel vuoto dal balcone dell’asilo – racconta – giocavo sul terrazzo, un’asse di legno della ringhiera ha ceduto e ho fatto un volo di quattro metri. La maestra si è messa a piangere e ha portato gli altri bambini in aula a recitare il deprofundis. Nessuno è venuto a recuperarmi. Mi sono svegliato pieno di graffi, ho rimesso l’asse a posto e poi mi sono unito al deogratias per la resurrezione: la maestra gridava al miracolo. Il mio primo ricordo è quello di una caduta”.
La conversazione si sposta sui genitori. Il padre Ignazio era “un uomo dell’Ottocento” e “morì d’infarto quando avevo 13 anni”. “Mia mamma Cecilia visse a lungo – continua – era il centro e il sostegno di tutto: donna di forza e fede incrollabili, consumava gli inginocchiatoi della parrocchia di Palù”. Anche Francesco Moser crede in Dio ma vive la fede con un certo distacco. “Vado in chiesa da sempre ma non mi metto a pregare perché le cose cambino o i malati guariscano – spiega – Le cose vanno come vogliono loro, pregare per cambiarle non serve a niente”.
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“Saronni? Di quello lì non parlo, non merita un secondo della mia attenzione”
Francesco Moser aveva quattro anni quando la bici entrò nella sua vita sotto forma di triciclo. “La prima vera bicicletta da corsa fu un Atala che avevano regalato ad Aldo (uno dei suoi dodici fratelli, ndr), professionista già affermato. In casa c’erano la sua e quella di Enzo ma erano strumenti di lavoro e toccarle era proibito. Mi spinse Aldo, a me non è che andasse tanto”. Al nome di Giuseppe Saronni, il suo più grande rivale che non perde occasione per criticarlo, l’ex campione di ciclismo salta dalla sedia: “Di quello lì non parlo, non merita un secondo della mia attenzione. Perché ce l’ha tanto con me? Non ne ho idea, anzi un’idea ce l’ho: Beppe non è troppo intelligente. Saronni era un corridore molto forte ma da quando ha smesso la sua ossessione è punzecchiarmi (…) Non scenderò mai sul suo piano. Lo sa cosa non sopporto? La sua ipocrisia. Due mesi fa ci chiamano a una trasmissione Rai per parlare di ciclismo e di sicurezza. Io dico no, se c’è Saronni non vengo. Poi mi chiama un deputato e mi dice che Beppe è pronto a far la pace, che si va assieme a cena la sera prima e cose così. Ho accettato. Tutto bene, anche in tv. Poi la settimana dopo apro il Corriere e ricomincia con la stessa storia”.

Francesco Moser e il ritorno alla terra di Carlo, il figlio laureato alla Bocconi
Oggi Francesco Moser produce vino nel suo Maso Warth e non regalerebbe mai una delle sue bottiglie a Giuseppe Saronni. “Il vino costa fatica e denaro e si regala solo agli amici – sentenzia – Lui dice di essere mio amico ma poi spara un sacco di cavolate sui giornali. Se vuole il mio vino lo paga. Ma pur di non tirar fuori i soldi, lui se lo fa regalare da Dino Zandegù”. Quella del vino è una vera e propria tradizione di famiglia. “Mio padre prima di morire fu il primo in valle a piantare il Pinot Nero – confessa – Oggi facciamo oltre dieci etichette, tutte di qualità”. In cantina c’è Carlo, uno dei suoi figli. “Si è laureato alla Bocconi, aveva un posto da manager a Ginevra in Procter & Gamble ma ha deciso di tornare alla terra – racconta – È bravissimo nel commerciale, ma di vino capisco più io”. E poi c’è il nipote Matteo, figlio di Diego, enologo conteso da grandi cantine. Di lui dice: “E’ bravo”.

La rottura con la moglie Carla dopo 42 anni di matrimonio e la nuova compagna
Chi non ne ha voluto sapere dell’azienda di famiglia è il figlio Ignazio che, dopo aver partecipato al “Grande Fratello Vip” dove ha trovato l’amore, si è trasferito a Milano e ha intrapreso tutt’altra carriera. “Si è sposato da poco con Cecilia Rodriguez, come avete letto su tutti i giornali di gossip. Fanno una vita tutta loro – dichiara Francesco Moser – Se mi dispiace? Un po’ sì. Ignazio è l’unico perito agrario in famiglia, gli ho sempre detto che al Maso sarebbe utile. Ma i figli bisogna lasciarli liberi”. Nel 2022 Francesco Moser ha annunciato di essersi separato dalla moglie Carla Merz dopo 42 anni di matrimonio. “Io con lei sono sempre andato d’accordo poi a un certo punto è finita – confida – Per quello quando mi invitano a un matrimonio cerco di non andare: vedo come vanno le cose, rivedo me stesso e mi chiedo se ne valga ancora la pena di sposarsi o se sia meglio restare liberi”. Oggi l’ex campione di ciclismo è legato a Mara Mosole, più giovane di lui di 17 anni. “Correva in Nazionale quando correvo io – racconta – Onestamente non ricordavo che faccia avesse. Poi ci siamo incontrati a un raduno di vecchie glorie”. “Ma con la Carla ci eravamo già lasciati, sia chiaro”, tiene a precisare.