“Vanity Fair” esce in edicola con un numero speciale dedicato al tema dell’indipendenza economica delle donne nel nostro Paese. Il magazine diretto da Simone Marchetti raccoglie tante testimonianze di donne, famose e non, che hanno costruito i propri sogni pezzo per pezzo, tra cui quella della protagonista della cover, Emma Marrone. In occasione dell’uscita del docufilm “Sbagliata Ascendente Leone”, la cantante salentina dialoga con la scrittrice Claudia Parzani, presidente di Borsa Italiana e vice presidente del Sole 24Ore.
“Non siamo libere di gestire il nostro corpo, è una violenza”
Emma Marrone esordisce rivendicando il diritto di diventare madre a prescindere dall’avere o meno un partner. “Non siamo libere di gestire il nostro corpo e questa è una violenza – sentenzia – Viviamo in un Paese in cui una donna per avere un figlio da sola deve andare all’estero perché la fecondazione assistita non è prevista. Non puoi andare dal tuo ginecologo a chiedere il seme di un donatore perché vuoi un figlio. Nemmeno quando hai quarant’anni e sai benissimo che l’amore della tua vita non lo troverai presto. Quante donne perdono la fertilità a 40 anni per la leucemia e non c’è un medico che spiega loro la conservazione degli ovuli? E cosa ti rispondono? Se Dio non lo vuole, allora non va bene”.
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“Io ho conservato il tessuto ovarico”
“Ma perché io devo andarmene in Spagna a fare questa cosa e non posso farla nel mio Paese? – si chiede l’artista – Io ho conservato il tessuto ovarico. Mi infervoro su questi argomenti perché conosco tante donne che si sono dovute trasferire all’estero per concepire un figlio da sole. Perché qui bisogna essere costrette a fare un figlio solo con un uomo? In Italia, poi, un uomo studia e può raggiungere una posizione di potere, una donna fatica il doppio e viene messa in dubbio alla prima maternità. Questa, ripeto, è violenza”. Due mesi fa, Emma Marrone ha vissuto un terribile lutto. L’adorato padre Rosario è scomparso all’età di 66 anni. Come svelato dalla figlia, era affetto da leucemia.
