Claudio Santamaria furioso con Roberta Bruzzone

Claudio Santamaria furioso con Roberta Bruzzone: “Non abbiamo inventato l’aborto”

Germana Bevilacqua

Claudio Santamaria furioso con Roberta Bruzzone: “Non abbiamo inventato l’aborto”

| 25/01/2023
Claudio Santamaria furioso con Roberta Bruzzone: “Non abbiamo inventato l’aborto”

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Claudio Santamaria è furioso con Roberta Bruzzone. Il motivo? Una dichiarazione della criminologa, volto noto di molti programmi televisivi, secondo la quale l’attore e la moglie, la giornalista Francesca Barra, avrebbero inventato la perdita del loro bambino nel 2019. Una affermazione forte che entra nell’intimo e nel privato di una coppia che, seppur popolare, raramente ha fatto parlare di sé. “Mi duole commentare simili bassezze, ma sono così inca*zato che sento di doverlo fare”, scrive l’attore in un lungo post su Instagram. La Bruzzone avrebbe manifestato perplessità sulla veridicità dell’aborto di Francesca Barra, moglie di Santamaria.

Claudio Santamaria (Foto da Instagram)

L’accusa di avere mentito sulla perdita di un bambino

“Mi duole commentare simili bassezze, ma sono così inca*zato che sento di doverlo fare” esordisce l’attore. “È stato condiviso un audio con alcune conversazioni private della criminologa Roberta Bruzzone che offende me e mia moglie @francescabarra1 (l’audio era più lungo di quello che ascoltate e riguardava anche me), sostenendo che abbiamo mentito sulla perdita del bambino: “pare che la notizia l’abbia inventata” spiega. “A me non interessa entrare nelle beghe legali fra lei e la società Emme Team che ha pubblicato anche questo audio insieme con altri nei confronti di altre persone. Quello che mi sconvolge e mi fa rabbia è che una professionista che ha a che fare con i lutti, che dovrebbe essere sensibile nei confronti della morte e del dolore della perdita delle famiglie, possa averlo anche solo pensato”, continua Santamaria furibondo.

Claudio Santamaria e Francesca Barra (Foto da Instagram)

“Nessun rispetto del dolore che abbiamo provato noi e i nostri figli”

Il post continua: “Possiamo non stimare una persona, un collega, un vicino di casa, possiamo provare sentimenti avversi e antipatie, ma questo pensiero va oltre: rasenta la bestialità e il pettegolezzo più pericoloso”. Infine Santamaria si sofferma sul lutto e sottolinea: “Mi sento di scrivere queste cose per me, per l’immenso e costante dolore che prova anche mia moglie per quella perdita che non avrei mai voluto farle rivivere pubblicamente e per il rispetto del dolore che abbiamo provato noi e i nostri figli e per chi vive questi drammi dovendo pure fare i conti con le schifezze partorite da una persona che ogni giorno viene invitata nei salotti televisivi e nelle vostre case giudicando fatti e persone”, conclude Santamaria.
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Roberta Bruzzone (Foto da Instagram)

La replica di Roberta Bruzzone

La risposta della criminologa non si è fatta attendere e arriva attraverso un post di Instagram intitolato “La mia risposta alle diffamatorie affermazioni di Santamaria”. “Mi spiace che Francesca Barra e Claudio Santamaria, pur mostrandosi pienamente consapevoli che si tratta della divulgazione (di cui ovviamente non sono io la responsabile) di audio provenienti da una chat privata (con Mirko Zeppellini emme team che risale a 4 anni fa) come parte integrante di una inquietante campagna persecutoria organizzata ai miei danni da Mirko Zeppellini Emme team, anziché contattarmi direttamente (e non sarebbe certo stato difficile…) si siano prestati ad alimentare la campagna d’odio nei miei confronti (ben consci che io non ho nulla a che fare con la diffusione di tali audio privati) solo perché, privatamente e riservatamente, ho espresso la mia disistima per entrambi in tale frangente” scrive d’impeto la Bruzzone.

Roberta Bruzzone (Foto da Instagram)

Bruzzone: “Ognuno risponde delle proprie azioni”

Roberta Bruzzone aggiunge: “Disistima che quanto ho avuto modo di vedere oggi non fa che aumentare. Chissà quanti di voi in privato si esprimono in maniera tagliente verso chi non prova particolare simpatia. Ritengo sia una pratica molto molto diffusa. Quindi questa levata di scudi puzza di ipocrisia lontano un miglio. Contribuire ad una campagna persecutoria è ben altra cosa. Forse a qualcuno è bene spiegare la differenza nelle debite sedi”. La criminologa conclude sottolineando in un commento: “Potevano chiamarmi e avremmo chiarito rapidamente. Hanno fatto altro e ognuno risponde delle proprie azioni”.

Pubblicato il 25/01/2023 13:57

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