L’ormai celeberrimo video del pentimento non ha suscitato solo sentimenti di comprensione e indignazione. Dopo le lacrime e le scuse dell’imprenditrice digitale in relazione alla vicenda del pandoro Balocco, si è verificata una bizzarra corsa all’acquisto. L’outfit sfoggiato dall’influencer, ovvero una tuta grigia in lana e angora, con due tasche sul petto, è andato letteralmente a ruba. La jumpsuit del brand Laneus non è esattamente a portata di tutte le tasche. Il prezzo da listino è di 600 euro.
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La tuta è andata esaurita in tre colori
Chiara Ferragni lo aveva già indossato durante il ponte dell’Immacolata trascorso a St. Moritz, in Svizzera. All’epoca, l’indumento era passato del tutto inosservato. L’imprenditrice digitale lo ha tirato nuovamente fuori dall’armadio per fare mea culpa dopo la maxi stangata dell’Antitrust. La moglie di Fedez ha “influenzato”, suo malgrado, il suo pubblico che è subito corso ad accaparrarsi il capo di tendenza. La tuta, apparentemente anonima e modesta, è andata sold out sul sito di Laneus non solo in grigio ma anche in bianco e in nero.
“Il grigio è il colore ideale per simulare dispiacere”
Sull’outfit scelto da Chiara Ferragni per chiedere perdono si è espressa nelle scorse ore Enrica Chicchio, consulente d’immagine della segretaria del Pd Elly Schlein. “Il grigio, tanto per cominciare, da alcuni è definito un ‘non colore’, perché si occupa della scala dei valori chiaro-scuro – ha spiegato la nota armocromista in un’intervista a “MowMag” – Va sicuramente in contrasto con quelli che sono i suoi colori naturali, che sono piuttosto brillanti e caldi, ragion per cui è andata volontariamente a usare questo tipo di tono. Lo ha usato per enfatizzare quel processo di dispiacere in base a quello che è successo. Se lo spirito del messaggio è simulare dispiacere, in tal caso il grigio è il colore ideale poiché nel suo specifico caso, si mette in contrapposizione ai colori caldi e brillanti del suo incarnato”.
