Annalisa Minetti, neo laureata con lode in Scienze Motorie ha presentato a “Verissimo” la sorella Francesca, di 16 anni più giovane. “Quando era piccola la chiamavo mamma”, racconta Francesca Minetti. Le due donne sono molto legate ed entrambe condividono il peso di una pesante patologia agli occhi, la retinite pigmentosa. Si tratta di una malattia congenita priva di cure efficaci. “C’è qualche novità nella ricerca contro la vostra malattia?”, chiede Silvia Toffanin. “Ambiamo tutti a essere felici – esordisce Annalisa Minetti – ma la felicità è un momento che si gode e che non insegna nulla. Il dolore invece forma. Ringrazio Dio per avermi dato questo percorso e con molta delicatezza ti dico che ho sentito il mio dottore e mi ha avvertito che ci sarà una bella notizia. Stanno lavorando a Parigi e all’estero su un microchip subretinico che permetterà a persone affette da alcune degenerazioni retiniche di poter tornare a vedere, quindi credo che questa sia una grande notizia. Molte persone potranno gioire perché non dovranno vivere nel buio per sempre”.
Francesca Minetti: “Dai 15 o 16 anni in poi la mia vista ha cominciato a calare”
“Quando ti è stata diagnosticata la malattia?”, chiede la conduttrice ad Annalisa Minetti. “Ho iniziato ad accorgermene a 16 anni, ma a 18 me l’hanno diagnosticata”, replica la cantante. Francesca Minetti aggiunge: “Quando hanno scoperto la malattia di Annalisa, hanno fatto il test su tutti i fratelli e, ovviamente, sono risultata sorteggiata io. Dai 15 o 16 anni in poi la mia vista ha cominciato a calare in modo molto significativo”. “Perché la fortuna è cieca, amore”, scherza Annalisa Minetti con la sorella. La cantante racconta a Silvia Toffanin il rapporto speciale che la unisce a Francesca: “Mi sono sempre occupata di lei, ma sapevo che aveva un carattere determinato e che fosse simile a me e sono rimasta affascinata di come lei sia riuscita ad assomigliarmi nel modo di agire e di reagire. Quando ci sentiamo siamo il confessionale l’una per l’altra”.
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Francesca Minetti: “Ho un marito meraviglioso e due bambine vulcaniche e molto vivaci”
“Anche tu non vedi nulla?”, chiede Silvia Toffanin a Francesca Minetti. “Sì, ormai la malattia ha fatto il suo corso”, risponde l’ospite. “Ma anche lei è super laureata, ha un lavoro fantastico e una donna super realizzata – interviene Annalisa Minetti parlando della sorella – due figlie e un marito meraviglioso”. “Noi ridiamo tantissimo perché è una caratteristica distintiva per noi – spiega Annalisa Minetti -. Bisogna ambire ad essere specialmente abili e noi lo siamo. Questo ci ha reso ironiche e autoironiche. Bisogna ridere perché impreziosisce la vita”. Proprio quando stava perdendo la vista, Francesca Minetti ha conosciuto il marito con cui ha avuto due bambine, Iside e Chloe. “Sono vulcaniche e molto vivaci – confida – Mio marito è come se non avesse mai notato che non ci vedevo. Si è innamorato del mio essere diversa e mi ha sempre fatto sentire speciale”.
Annalisa Minetti: “Papà diceva sempre: ‘Sorridi al dolore e lo disarmi’”
Le due sorelle raccontano la loro infanzia. “Io ci vedevo ancora quindi l’aiutavo – spiega Francesca Minetti – facevamo un sacco di cose insieme. Nostro fratello Fabio ha un ritardo cognitivo e quindi non poteva farlo, ma nostra sorella Valentina che era la normodotata di casa ci ha sempre portato da tutte le parti”. “L’ironia e l’autoironia è il modo migliore per affrontare i problemi – continua Annalisa Minetti -. Papà diceva sempre: ‘Sorridi al dolore e lo disarmi’. Anche nostro padre adesso sta meglio, ha rischiato di morire a causa di un infarto”. “Lui sta meglio grazie alla sanità italiana – prosegue -. Per papà non è stato facile avere quattro figli di cui tre con patologie importanti, però aveva la leggerezza di mamma. Mamma ha realizzato i nostri sogni, ci ha fatto capire che non serviva la vista, ma tanto equilibrio”. “Quale è stato il momento più difficile?”, domanda la conduttrice a Francesca Minetti. “Quando la vista ha iniziato a diminuire – ammette lei -, ma in quel momento è arrivato mio marito e quello è stato uno stimolo. Lui ha intuito che non vedessi bene, ma non ci ha dato peso”
“Il momento più complicato è stato quando mi sono ritrovata a vivere da sola con mio figlio Fabio”
“Il momento più complicato per me – spiega invece Annalisa Minetti – è stato quando mi sono ritrovata a vivere con mio figlio Fabio dopo la separazione dal mio primo matrimonio. Ho avuto paura ed ho sofferto anche di attacchi di panico. Ho scoperto di essere fragile. Noi spesso ci dimentichiamo del limite però alcune volte è difficile. Mi sono chiesta: avrò reagito con egoismo? Sono sola e non vedo, come potrò ridargli sicurezza?”. “Grazie alla mia migliore amica Francesca ho superato tutto – confida – piangevo sempre non mi riconosceva nessuno, ma alla fine sono riuscita a realizzare questo progetto di vita con mio figlio, abbiamo vissuto 4 anni insieme in questa casa bellissima, con dei vicini che sono stati anche loro la mia famiglia. Poi ho incontrato Michele, mio marito e abbiamo iniziato un nuovo percorso. Essere fragile non è una debolezza”. “I limiti comunque ci sono – sottolinea la sorella della cantante – quello di cui soffriamo entrambe è di non potere andare al parco da sole con i nostri figli, quello ci fa stare male, ma per il resto siamo autonome in tutto”.
Annalisa: “A 14 anni mio figlio ha deciso di vivere con il papà”
Silvia Toffanin legge una lettera scritta da Fabio, il primogenito di Annalisa Minetti che ha dedicato alcune parole tenerissime sia alla mamma che alla zia, che non vede l’ora di incontrare di nuovo in estate in Puglia. A proposito del figlio Annalisa Minetti dice: “Fabio è stata la mia prima bella avventura. Ha vissuto un percorso impegnativo, mi ha rassicurato quando pensavo di essere andata oltre. Ha sempre una parola buona per tutti. E’ una ragazzo incredibile bello dentro e fuori e molto sensibile. Insieme ci piace cucinare e Francesca è la sua zia preferita”. “A 14 anni ha deciso di vivere con il papà – aggiunge Annalisa Minetti – perché entrambi i genitori sono importanti. Con lui vuole perseguire il suo sogno calcistico e ha bisogno di lui in questo momento della sua adolescenza”. “Per quanto mi sembrasse un dolore infinito, gli ho concesso con il sorriso questo meraviglioso viaggio con suo padre. Spesso vado a Napoli perché lui è la mia vita”, conclude.
