“Abbracciata alla mamma mentre papà le sparava”

“Abbracciata alla mamma mentre papà le sparava”, la storia di Anna a “La volta buona”

Germana Bevilacqua

“Abbracciata alla mamma mentre papà le sparava”, la storia di Anna a “La volta buona”

| 05/10/2023
“Abbracciata alla mamma mentre papà le sparava”, la storia di Anna a “La volta buona”

3' DI LETTURA

Caterina Balivo ospita a “La volta buona” una donna di nome Anna, testimone di un caso di femminicidio di molti anni fa. All’epoca aveva solo 5 anni. Il padre di Anna sparò alla madre mentre la bimba era abbracciata a lei. In casa c’è anche la sorellina più piccola. Dopo l’omicidio, le due bambine furono affidate ai nonni paterni. Alle bambine toccò andare a trovare il padre in carcere. Quando lui scontò la sua pena, tornò a casa dalle figlie che aveva reso orfane. “La mia è una storia che se letta dalla Terra, con la nostra umanità, è una storia terribile – ha spiegato Anna – Una storia che parla di buio, che inizia con una morte violenta”.  La morte è quella di sua madre, avvenuta davanti ai suoi occhi quando era ancora una bambina. “Un omicidio al quale ho assistito, dove l’ultimo gesto che la mia mamma ha fatto da viva è stato nei miei confronti – ha raccontato – La mia mamma guarda il mio papà e gli dice: ‘Domenico, cosa stai facendo? Non vedi chi ho qui accanto a me?’. Lui spara. Io e mia sorella restiamo in quella casa, con il corpo di nostra madre privo di vita, per qualche tempo, finché non arriva nostra zia”.

Anna e Caterina Balivo (foto da video)

“Dicevo che era stato un incidente per preservare la figura paterna”

La conduttrice non è riuscita a trattenere le lacrime. “L’infanzia non è stata molto semplice – ha continuato Anna – Siamo cresciute con i nonni paterni e questo ha comportato che questa figura, che per noi ha rappresentato una figura violenta, abbia fatto parte della nostra vita. Tutto questo ha permesso a me e a mia sorella di unirci. Ci siamo fatte un po’ da mamma l’una con l’altra”. “Anche un po’ da papà?”, ha chiesto Caterina Balivo. “La figura maschile l’abbiamo lasciata per un po’ fuori dalla nostra vita – ha risposto – Era tanto forte quello che avevamo vissuto”. Fortunatamente Anna è riuscita con il tempo e con l’amore per sua sorella a trasformare quella terribile vicenda in un punto di forza curando ogni ferita. “A chi mi chiedeva come fosse andata, mentivo – ha confessato – Dicevo che era stato un incidente per preservare la figura paterna. Era troppo grave quello che era successo”.
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La famiglia di Anna (Foto da video)

La morte della figlia Sara e il miracolo della Madonna Morena

Il 5 agosto 2006 un’altra tragedia. Anna perde una bimba di appena 5 anni di nome Sara a causa di un incidente in una giostra: la piccola muore folgorata. Anna ha raccontato che negli ultimi giorni di vita la sua bambina parlava di un’altra mamma, la chiamava mamma Morena, e la descriveva con i capelli azzurri e gli occhi nocciola. Quando ha visto la sua bimba senza vita, Anna ha capito che lei non aveva smesso di vivere e che la sua vita si era trasformata. Anna e il marito hanno scoperto che la Madonna in Bolivia è venerata con il nome di Morena, proprio come la chiamava la sua bimba ma lei non poteva saperlo. La festa della Madonna Morena ricade proprio il 5 agosto, giorno in cui Sara è andata in cielo. Da quel giorno molte persone si recano nella tomba di Sara per pregare e c’è chi parla di guarigioni. “La mia è una sofferenza riempita dalla presenza di Sara. Quando non hai più paura di morire puoi rischiare di vivere. Nel 2007 è nata Morena, nel 2008 Samuele, nel 2010 Gioia e nel 2013 Giulia.  Loro ci sono perché Sara c’è, grazie a una fede più grande delle mancanze che abbiamo avuto e delle tragedie”, ha concluso Anna.

Pubblicato il 05/10/2023 12:25

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