Amanda Sandrelli, figlia di Gino Paoli e di Stefania Sandrelli, ricorda il fratello Giovanni scomparso a 60 anni venerdì scorso a Milano a causa di un infarto. Amanda e Giovanni, figli di mamme diverse, sono nati a distanza di tre mesi l’uno dall’altra. Nel 1964, anno di nascita di entrambi, Gino Paoli era sposato con Anna Fabbri ma aveva anche una relazione con l’attrice Stefania Sandrelli. Anna Fabbri è stata una sorta di seconda mamma per Amanda.
“Sono cresciuta con Giovanni dagli 8 ai 13 anni – racconta Amanda Sandrelli in un’intervista al “Corriere della Sera” – eravamo sempre appiccicati, dormivamo in due letti a castello, stavamo insieme da mattina a sera. Quando sei così legato a qualcuno negli anni della crescita, ne conosci a fondo il cuore. Lui conosceva il mio, io il suo. Ho quattro fratelli, li amo tutti allo stesso modo e con ognuno ho un rapporto speciale, ma con Giò la cosa speciale era aver condiviso quei cinque anni, eravamo diversi ma complementari, io casinara, viva, aperta, lui timido, intelligentissimo, più bravo di me a scuola. Io ero una pippa in matematica, lui un genio, l’unico che riusciva a farmi capire qualcosa di numeri anche da grande”.
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Amanda Sandrelli: “Entrambi avevamo bisogno di un fratello o di una sorella”
Nel 2024, in occasione dei 90 anni del padre, Giovanni Paoli raccontò su “Dillinger News” (il sito di Fabrizio Corona di cui era direttore responsabile, ndr) il primo incontro con la sorella Amanda: “Nell’estate del 1972, Gino mi fa: ‘Domani andiamo a conoscere tua sorella’. Io: ‘Ma papà, io sono figlio unico’. Lui: ‘No’. Mi carica in macchina e lungo l’Autosole non spiccico una parola, frastornato”. Tra i due fu un vero e proprio colpo di fulmine.
“Iniziammo subito a parlare fitto fitto, innamorandoci l’uno dell’altro all’istante – ricorda Amanda Sandrelli – Eravamo diversi, ma molto compatibili ed entrambi avevamo bisogno di un fratello o di una sorella. Io ne avevo appena avuto uno da mamma, ma era un neonato, invece, Giò era un coetaneo, una cosa forse unica al mondo. Stavamo in classe insieme, eravamo compagni di banco. Papà ci portava a scuola tenendoci per mano, Anna ci portava su un’auto sportiva, gialla, decappottabile: è stata un po’ la mia seconda mamma, la ricordo vivace, solare, con milioni di persone che la amavano. Lei e Giovanni mi hanno accolta in casa loro, sapevano solo che ero la figlia di Gino e questo è stato sufficiente per aprirmi le porte con affetto, in un momento che per me, piccola e lontana da casa, era molto difficile”.
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“La sua fine è ingiusta. Penso a mio padre e a sua madre, che hanno 90 e 87 anni”
Il loro ultimo incontro risale a fine gennaio. “Eravamo felici perché ci siamo detti che, a maggio, avremmo passato insieme qualche giorno, perché sarei stata a Milano in teatro – svela l’attrice 60enne – Mi faccia approfittare di questo spazio per ringraziare i tanti che gli hanno voluto bene e ci stanno testimoniando il loro affetto in queste ore. Se lo meritava tutto”.
Amanda Sandrelli traccia un ritratto del fratello: “Sapere che lui c’era era una sicurezza, sapeva dire sempre una cosa bella al momento giusto. Era la persona più buona e generosa che abbia mai conosciuto. Aveva grandi talenti e capacità dal punto di vista musicale e della scrittura, ma era schivo, troppo buono, disinteressato alla competizione e per questo ha avuto meno di quanto avrebbe meritato. Mi dispiace questo, oltre alla sua fine ingiusta. Però, penso a mio padre e a sua madre, che hanno 90 e 87 anni: a quell’età, si è fragili e io ora devo tenere la barra diritta per loro”.