Alberto Angela sulle orme di Montalbano, oltre 4 milioni di spettatori

Alberto Angela sulle orme di Montalbano, oltre 4 milioni di spettatori per lo speciale di “Ulisse”

Daniela Vitello

Alberto Angela sulle orme di Montalbano, oltre 4 milioni di spettatori per lo speciale di “Ulisse”

| 18/02/2025
Alberto Angela sulle orme di Montalbano, oltre 4 milioni di spettatori per lo speciale di “Ulisse”

10' DI LETTURA

“La Sicilia di Montalbano” è il titolo dello speciale di “Ulisse – Il piacere della scoperta” proposto da Rai Cultura in prima serata su RaiUno in cui Alberto Angela ha viaggiato sulle orme del commissario più amato della tv nato dalla penna di Andrea Camilleri. Il divulgatore scientifico ha fatto tappa nei luoghi in cui sono ambientate le avventure di Salvo Montalbano interpretato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti. Scicli, Ragusa, Modica, la Scala dei Turchi, la Fornace Penna, Marzamemi, Donnafugata, la Valle dei Templi di Agrigento e Tindari sono tutti luoghi e angoli della Sicilia che grazie alla figura creata dal celebre scrittore sono diventati meta di tanti turisti. Lo speciale di “Ulisse” ha conquistato 4.160.000 spettatori pari al 23.3% di share.

Andrea Camilleri (Foto da video)

Alberto Angela a Porto Empedocle: “Qui 100 anni fa nasceva Andrea Camilleri”

“Ci troviamo in Sicilia, a Porto Empedocle, una cittadina che era lo sbocco a mare di Agrigento e qui fino alla metà del ‘900 potevate vedere tante navi partire per andare in tutta Europa cariche di sale, di zolfo. E proprio qui, 100 anni fa, nel settembre del 1925 nasceva Andrea Camilleri – ha esordito Alberta Angela – ‘Montalbano sono’… due parole che rievocano una Sicilia tutta da scoprire. Si ha voglia di entrare in questi racconti, in queste immagini viste in televisione”.
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Alberto Angela a Porto Empedocle (Foto da video)
Luca Zingaretti nei panni del commissario Montalbano (Foto da video)

Alberto Angela sulle orme di Montalbano a bordo dell’auto del celebre commissario

Alberto Angela si è messo sulle orme di Montalbano a bordo della macchina, originale e ormai fuori produzione, guidata dal commissario nello sceneggiato. Il conduttore è approdato alla Scala dei Turchi, uno sperone di roccia costituito da marna che cambia colore con il passare delle ore. E qui le definizioni si sprecano. Per Andrea Camilleri e per il commissario Montalbano questo “sogno geologico” o “capolavoro della natura” era un luogo del cuore nonché un simbolo di serenità e pace.

Alberto Angela alla Scala dei Turchi (Foto da video)

Il commissariato di Vigata ricreato nella sede del Comune di Scicli

Il divulgatore scientifico ha poi fatto tappa a Scicli, gioiello del barocco siciliano, definita da Elio Vittorini “la città più bella del mondo”. In realtà, Andrea Camilleri aveva scelto un’altra zona per ambientare i suoi racconti, quella di Porto Empedocle che gli era più familiare. Inizialmente lo scrittore non era così entusiasta della scelta della provincia di Ragusa ma poi ha riconosciuto che l’idea era molto buona. Questa scelta è dovuta al location manager Luciano Ricceri e al regista Alberto Sironi. Quest’ultimo è scomparso all’età di 79 anni nel 2019. Il regista lombardo innamorato della Sicilia ha diretto per 20 anni quella che si è poi rivelata la fiction di maggior successo nella storia della tv italiana.

Luca Zingaretti nei panni del commissario Montalbano (Foto da video)

Angelo Russo, il Catarella della fiction: “Camilleri è venuto sul set nelle prime due puntate”

Una volta giunto a Scicli, Alberto Angela si è diretto nella sede del Comune, un palazzo che sembra del ‘500 ma che in realtà è del ‘900 dove, al piano terra, è ricreato il famoso commissariato di Vigata dove lavora Salvo Montalbano. Qui il conduttore ha incontrato l’attore Angelo Russo che nella fiction interpreta Catarella. “Camilleri è venuto, nelle prime due puntate lo abbiamo avuto sul set”, ha svelato.

Alberto Angela nel commissariato di Vigata ambientato nel Comune di Scicli (Foto da video)
Angelo Russo (Foto da video)

Salvo Montalbano è originario di Catania, è orfano di madre e ama Livia a distanza

Una voce fuori campo ha ricomposto i tasselli fondamentali della storia del celebre commissario. Andrea Camilleri scherzando diceva che Montalbano gli era diventato antipatico perché lo spingeva a scrivere sempre una sua nuova avventura mentre lui avrebbe voluto scrivere un romanzo storico. Per il suo aspetto, l’autore si era ispirato al regista Pietro Germi, tratti che si ritrovano nella statua del commissario a Porto Empedocle ma poi era rimasto molto soddisfatto dalla scelta di Luca Zingaretti, suo allievo all’accademia di arte drammatica, e di Michele Riondino come commissario giovane. Nella invenzione dello scrittore siciliano, Salvo Montalbano è originario di Catania ed è rimasto orfano di madre quando era ancora bambino. È stato allevato dal padre che aspetta che il figlio si sistemi prima di risposarsi. Salvo Montalbano diventa commissario a Vigata dopo essere stato sballottato da un paese all’altro. Il poliziotto ama da anni Livia ma il loro è un amore a distanza. La donna vive in Liguria e i due non si decidono mai a sposarsi.

Luca Zingaretti nei panni del commissario Montalbano (Foto da video)
Sonia Bergamasco e Luca Zingaretti (Foto da video)

Alberto Angela, il commissario Montalbano lo porta a Modica e a Sampieri

Alberto Angela è quindi sbarcato a Modica che, insieme ad altre sette città, fa parte del Val di Noto proclamato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Montalbano si è fatto ambasciatore della bellezza di questa area. Il divulgatore scientifico ha varcato la soglia del palazzo Castro-Polara Grimaldi. L’antico edificio risale al ‘700 ma ha acquisito l’aspetto attuale nei primi anni del ‘900. Qui è stata ricreata la casa del dottor Pasquano interpretato dall’attore Marcello Perracchio morto a 79 anni a Ragusa il 28 luglio 2017 dopo una lunga malattia. “Il commissario Montalbano ci ha portato a Sampieri, frazioni di Scicli, e tutti avete riconosciuto questa struttura che sembra una cattedrale abbandonata ma è la Fornace Penna che nella fiction viene chiamata la Mannara – ha illustrato Alberto Angela – È qui che il commissario viene spesso chiamato perché è stato commesso un delitto o è stato ritrovato un cadavere”.

Alberto Angela a Modica (Foto da video)
Marcello Perracchio nei panni del dottor Pasquano (Foto da video)

La nipote di Andrea Camilleri: “Nonno vive a Roma, quando veniva in Sicilia era un grande evento”

A seguire l’intervento di Arianna Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri: “Nonno era molto legato alla Sicilia, in particolare a Porto Empedocle, anche se si era trasferito in via definitiva a Roma all’età di 24 anni. Era contento quando tornava a Porto Empedocle, c’era un bar sul corso principale che lui chiamava ‘il mio ufficio’. Quando nonno veniva in Sicilia era un grande evento”. A Ragusa Alberto Angela ha incontrato Peppino Mazzotta che nello sceneggiato ha prestato il volto a Giuseppe Fazio. “Mi manca tanto il personaggio, mi mancano tanto questi posti – ha ammesso l’attore – Abbiamo una nostalgia fortissima che ci lega a questi luoghi. Questi personaggi ci mancano come può mancare un parente che abbiamo frequentato per tanto tempo e che a un certo punto per varie ragioni abbiamo smesso di frequentare”.

Arianna Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri (Foto da video)
Peppino Mazzotta (Foto da video)

Cesare Bocci, il Mimì Augello della fiction: “Mi ero affezionato a quel personaggio”

Le telecamere di “Ulisse” hanno poi ripreso Marzamemi, un lembo di terra assolato ubicato nell’estrema punta meridionale della Sicilia. Uno sperone che si allunga nel mare, una perla fino a pochi anni fa dimenticata da tutti mentre oggi è una meta molto ricercata dai turisti. Qui c’era la più grande tonnara della Sicilia dopo quella di Favignana. A Marzamemi Alberto Angela si è imbattuto in Cesare Bocci, il Mimì Augello della fiction. “Mi ero affezionato a quel personaggio, era un amico che andavo a ritrovare ogni anno o ogni due anni quando giravamo più distanti – ha confidato l’attore – Per me è stato un grande onore ricevere un complimento da Camilleri. Un giorno che ci siamo incontrati mi disse che l’avevo emozionato in una puntata molto toccante e che avevo fatto piangere lui e sua moglie”.

Cesare Bocci (Foto da video)

Luca Zingaretti ha scelto il Castello di Donnafugata per convolare a nozze con Luisa Ranieri

La tappa successiva è il Castello di Donnafugata. Dotato di 122 stanze, oggi ospita un museo del costume ma la parte più affasciante è il parco (8 ettari di verde, ndr) appena restaurato. Sulla terrazza, il conduttore ha incontrato Luca Zingaretti. L’attore romano ha scelto il Castello di Donnafugata per convolare a nozze con la collega Luisa Ranieri da cui ha avuto due figlie. “L’ho scelto per sposarmi quasi per caso – ha confessato – Stavo girando qua, con Luisa avevamo già fissato la data delle nozze, avevamo una bambina piccola. Il sindaco dell’epoca ci disse: ‘Io vi ospito in questo castello, non abbiamo mai fatto un matrimonio, sarebbe bellissimo’. L’idea ci è piaciuta immediatamente anche per la bellezza del posto”.

Luca Zingaretti (Foto da video)

L’attore: “Per conoscere la Sicilia c‘è bisogno di un po’ di tempo”

“Prima di questa serie, la Sicilia l’avevo visitata in occasione delle tournée teatrali che avevo fatto a Palermo, Catania e Messina, però non l’avevo conosciuta – ha rivelato Luca Zingaretti – Per conoscere questa terra c‘è bisogno di un po’ di tempo, ci devi stare, ci devi passare del tempo, devi capire che a volte i sì sono no e i no sono sì. È una cultura un po’ particolare, però meravigliosa. Imparare il dialetto siciliano è stato abbastanza semplice perché frequentavo da tempo la casa del mio professore di psicologia dell’epoca e lì c’era nonna Concetta, la mamma del professore, che un po’ ci accudiva perché secondo lei le nostre mamme erano tutte mamme degeneri. Noi ci divertivamo a chiacchierare con lei che aveva anche un grande senso dell’umorismo e così piano piano ho cominciato ad orecchiare il dialetto”.

Alberto Angela (Foto da video)

“Camilleri offriva sempre una visione delle cose particolare, originale e definitiva”

“Andrea Camilleri mi ha insegnato tante cose da un punto di vista professionale – ha raccontato l’attore – Mi colpì sin da subito perché non ci trattava come allievi ma come colleghi. Ci trattava già da giovani attori. Un’altra cosa che mi colpì e che mi porto dentro ancora adesso è che lui ha sempre considerato il successo come una cosa poco importante. Quando ha avuto questo successo planetario, l’ho trovato sempre uguale a sé stesso, sempre fedele a quello che pensava e, così come aveva insegnato a noi, non ha mai lasciato che il successo lo cambiasse in nessun aspetto della sua vita. Cosa mi manca di lui? Umanamente un amico perché con Andrea ci siamo sentiti non tantissimo ma ogni volta che sono andato da lui a chiedere un consiglio, una parola, me l’ha sempre data precisa e illuminante. Penso che manchi un po’ a tutti noi perché era una di quelle poche voci oggi in Italia capaci sempre di offrirti una visione delle cose particolare, originale e definitiva”.
ULISSE – LA SICILIA DI MONTALBANO (VIDEO INTEGRALE)

Andrea Camilleri (Foto da vido)
Alberto Angela nella Valle dei Templi (Foto da video)

“Montalbano era per me un vecchio amico che andavo a trovare ogni anno”

“Per me Montalbano è stato un’occasione per misurarmi con un’idea di giustizia, di senso etico, con un modo di sentire le cose molto di pancia – ha concluso Luca Zingaretti – A un certo punto, ho considerato Montalbano come un vecchio amico che andavo a trovare ogni anno in un piccolo paesino sperduto della Sicilia”. Il viaggio è proseguito tra Ispica, la Valle dei Templi di Agrigento e Tindari. “Ulisse” ha ricordato anche la passione del poliziotto più famoso della tv per i cannoli. Dire Sicilia, dire Montalbano, infatti, è anche parlare della cucina e della pasticceria siciliana. Questo compito è spettato alla scrittrice Simonetta Agnello Hornby.
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Luca Zingaretti nella casa del commissario a Punta Secca (Foto da video)
Alberto Angela a Punta Secca (Foto da video)

Il viaggio di Alberto Angela si conclude nella villetta di Montalbano a Punta Secca

Nel finale, l’auto di Salvo Montalbano con a bordo Alberto Angela si è fermata a Punta Secca, un luogo iconico per la villetta affacciata sul mare che nello sceneggiato è la casa di Montalbano. Qui il commissario si rilassa e si gode il silenzio del mare e quello dei suoi pensieri. Inizialmente questa villetta era un locale per la lavorazione del pesce, poi nel 1904 è stata trasformata in abitazione. A chi chiedesse ad Andrea Camilleri cosa gli mancava di più della Sicilia, lui rispondeva: “U scrusciu du mari”. Lo speciale si è concluso con le parole di Andrea Camilleri: “Ho passato la mia vita a inventarmi storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario. Ora devo andare. Può essere che ci rivediamo tra 100 anni. Me lo auguro”.

Pubblicato il 18/02/2025 12:01

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