Adriano Giannini: “Mio fratello è morto a 19 anni per aneurisma"

Adriano Giannini: “Mio fratello è morto per aneurisma cerebrale, ero distrutto dal dolore”

Germana Bevilacqua

Adriano Giannini: “Mio fratello è morto per aneurisma cerebrale, ero distrutto dal dolore”

| 14/12/2023
Adriano Giannini: “Mio fratello è morto per aneurisma cerebrale, ero distrutto dal dolore”

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Adriano Giannini, 52 anni, è attore e figlio d’arte. I suoi genitori sono Giancarlo Giannini e Livia Giampalmo. La infanzia non è stata come quella di tutti gli altri, non ha ricordi di una famiglia normale o di una cena con i suoi genitori attorno a una tavola. “Avrò avuto due anni quando si separarono”, racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”. La passione per la recitazione ce l’ha nel Dna ma assicura: “Mi sono meritato il diritto di appartenere al mondo del cinema”. Sin da giovanissimo ha lavorato dietro la macchina da presa come cineoperatore. “Dopo la maturità – ricorda – l’ho fatto per undici anni. Il primo film è quello di mia madre, Evelina e i suoi figli. La storia, autobiografica, di una donna con due figli. Ero disposto a fare qualunque lavoretto sul set, senza avere competenza. Non avevo idea di cosa fare”.

Adriano Giannini (Foto Instagram)

“Dopo la morte di Lorenzo, cercai di andare avanti senza pensarci”

L’attore racconta di un evento doloroso che ha cambiato la sua vita. “Volevo guadagnare qualche soldo per andare in America a imparare l’inglese. C’entrava anche la perdita di mio fratello Lorenzo, morto per aneurisma cerebrale a 19 anni. Eravamo molto legati, le vacanze insieme, le risate e le litigate. Rimasi anestetizzato dal dolore, cercai di andare avanti senza pensarci, mi buttai tra le maestranze dei set. All’epoca gli operatori e gli assistenti erano i primi a vedere il girato, anche prima del regista”. Tornando al presente, Adriano Giannini racconta di avere tanti film pronti. “Adagio” di Stefano Sollima è appena uscito. Poi c’è “Supersex”, la serie di Francesca Manieri per Netflix, prevista alla Berlinale, che racconta la vita, fin dalle origini, di Rocco Siffredi, col volto di Alessandro Borghi.

Adriano Giannini (Foto Instagram)

“Non mi considero un sex symbol, non esistono più”

In “Supersex” Adriano Giannino interpreta il ruolo di Tommaso, il fratellastro di Rocco Siffredi. “Più grande di lui. Personaggio estremo e complesso – anticipa –  Ruppe con la famiglia. Andò a Parigi dove aprì un ristorante. Entrò in un giro un po’ losco di marsigliesi e corsi. Era il punto di riferimento e l’idolo di Rocco, che a Parigi conobbe Pontello, l’attore hard che lo introdusse al porno. Mia moglie nel film è Jasmine Trinca, da giovanissimo ne era innamorato anche Rocco. Se lui ama le donne? Spero che ami sua moglie. Ho parlato con Rocco, fissandomi mi disse: tu saresti perfetto come pornostar. Eh, un attimo bisogna vedere, risposi imbarazzato”. Poi afferma: “Non mi considero un sex symbol. Non esistono più, dopo Paul Newman e Robert Redford in Butch Cassidy”.
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Adriano Giannini (Foto Instagram)

“Non faccio il padre dei figli di mia moglie, non lo sono”

Sul fronte della vita privata, dal 2017 è legato a Gaia Trussardi che ha sposato nel 2019. “Con Gaia mi sono trasferito a Milano per il suo lavoro – racconta – L’anno dopo ci fu il Covid e abbiamo sperimentato, con i suoi due figli adolescenti, una convivenza estrema. Non faccio il padre, non lo sono, cerco di portare rispetto. Durante il Covid ho imparato a fare il pane e ho scritto una favola con Gaia. Avevo già scritto per bambini: un girasole innamorato, una farfalla che ama un filo d’erba”. Poi aggiunge: “Mi sono rotto delle favole e ho scritto una storia alla Bukowski. Mi piace scrivere, la notte che morì Bertolucci ho buttato una storia che tengo per me, su Bernardo in cielo, finalmente libero, anche di parlare con Giulio Cesare e Shakespeare, o di ritrovare Marlon Brando”.

Adriano e Giancarlo Giannini (Foto Instagram)

“Mio padre era contrario che facessi l’attore, troppe incognite”

La somiglianza con il padre è stata la sua croce e la sua delizia. “Da adolescente detestavo che me lo dicessero. Una volta tirai un piatto di rigatoni in faccia a uno”, racconta. Poi svela: “Mio padre era contrario che facessi l’attore, troppe incognite, però mi incoraggiò nel remake del suo cult. Era tutto troppo per tirarmi indietro. Madonna se la tirava meno di certe attrici italiane che hanno fatto due fiction. Ai provini c’erano tutti gli attori della mia generazione, a torso nudo, contro il muro, alcuni con la pancetta, imbarazzati. Sony non mi voleva per la somiglianza fisica con mio padre; mi vollero gli altri produttori, tra cui il marito di Claudia Schiffer, e il regista Guy Ritchie. La prima volta che mi chiamò, per dirmi di Madonna, pensai a uno scherzo e gli dissi: Prince quando suona?”.

Nel suo passato di cineoperatore, ci sono due film semi hard: “La attrici p0rno erano insopportabili, nemmeno buongiorno dicevano, dopo due ore altro che testosterone, vedevo solo lo squallore. Ho fatto una lunga gavetta. Ricordo Olmi, un alchimista costruiva i filtri per aiutare l’effetto notte”.

Pubblicato il 14/12/2023 14:34

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