Carlo Cracco, 60 anni appena compiuti, si confessa a cuore aperto in un’intervista al “Corriere della Sera” in cui parla anche del suo rapporto con la moglie Rosa Fanti, più giovane di lui di 17 anni. Lo chef vicentino esordisce tracciando un bilancio della sua vita: “Sto meglio adesso di quando ne avevo 40. Mai stato così bene: non ho né rimpianti né rimorsi. Il tempo è misurato dai figli: vedi che crescono e capisci che diventi grande”. “Ho fatto poca vita sociale – svela l’ex giudice di “MasterChef” – sono sempre in giro, ma dietro le quinte. Quando la sera esco dal ristorante vedo un mondo che se la gode: sono quelli che io metto a tavola”.
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Il ristorante in Galleria a Milano
Carlo Cracco definisce “un progetto riuscito” il suo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. “Abbiamo avuto da Tilda Swinton a Pierfrancesco Favino – racconta – Volevamo riportare qualità in Galleria: paghiamo l’affitto al Comune. Era uno spazio malconcio, chiuso da 20 anni: ho chiamato lo studio Peregalli Sartori Rimini per sistemarlo”. Al suo fianco c’è Rosa Fanti, la pr romagnola che ha sposato nel 2018 dopo dieci anni d’amore e da cui ha avuto due figli, Pietro e Cesare. Il loro incontro, a detta del celebre chef, è stato “un colpo di cu*o”.

Carlo Cracco e il progetto con la moglie Rosa Fanti
“Abbiamo quasi 20 anni di differenza e quando l’ho conosciuta ho dato retta all’1% di possibilità che potesse andare bene – confida – Sono innamorato: con lei condivido ogni scelta e stiamo creando la nostra azienda agraria in Romagna. “Se siamo gelosi? Quel che basta. Io di più – ammette – Ma all’epoca di MasterChef ogni giorno al ristorante mi arrivavano lettere d’amore. Mi consigliò di non aprire né WhatsApp né profili social: sarei stato più accessibile. Rosa ha il mio telefono tutto il giorno: risponde alle chiamate e agli sms”.

“A fare il mio mestiere non diventi ricco”
Carlo Cracco si lascia andare ad una confidenza riguardo alla sua esperienza in tv e a “MasterChef”: “La prima volta mi chiamarono nel 2007. Ero in cucina e risposi: ‘Vorremmo parlare con Cracco per un provino’. Finsi di non essere io. Ci riprovarono nel 2010. Accettai perché era un momento di crisi. C’era stato il caso Lehman Brothers, l’Italia era cupa: andare al ristorante stellato o avere l’auto costosa era peccato. Ma feci lo stesso di tutto per non essere preso: al provino fui molto aggressivo. Mia moglie Rosa mi diceva sottovoce ‘anche meno’. La produzione invece era entusiasta. La televisione ha riempito di nuovo il ristorante: chi veniva a cena voleva tornare a casa con una foto. Ma la televisione è ripetitiva: dopo sei anni mi ero annoiato. Feci solo altre due stagioni per affiancare Antonino Cannavacciuolo che doveva prendere il mio posto”. “Se sono diventato milionario? Sfatiamo questo mito: a fare il mio mestiere non diventi ricco. Sopravvivi bene”.
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