Il racconto choc: "Mi sono svegliata piena di sangue, poi l'ho visto correre in corridoio"

Il racconto choc: “Mi sono svegliata piena di sangue, poi l’ho visto correre in corridoio”

Daniela Vitello

Il racconto choc: “Mi sono svegliata piena di sangue, poi l’ho visto correre in corridoio”

| 04/11/2021
Il racconto choc: “Mi sono svegliata piena di sangue, poi l’ho visto correre in corridoio”

3' DI LETTURA

La notte di terrore di un’anziana

  • Aggredita da un topo mentre dormiva
  • Il referto del pronto soccorso parla chiaro
  • Adesso la donna vive con un gatto

Notte di terrore per un’anziana franco-tunisina residente da anni a Falconara, nella Marche. Nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre, Nedjma Kamel, 89 anni, ex insegnante di francese alle scuole superiori, si è svegliata con la camicia da notte imbrattata di sangue e un fortissimo dolore al naso. Ad aggredirla è stato un topo che si è introdotto nella sua abitazione al piano terra, dotata di un piccolo giardino. Il referto del pronto soccorso dove è poi stata trasportata in ambulanza parla chiaro: “Morso di ratto al naso”. L’anziana però non ha subito compreso cosa le fosse accaduto.

Qualche giorno prima, aveva trovato in casa escrementi di topo

Qualche giorno prima, c’era stata qualche avvisaglia. Un pomeriggio, infatti, l’89enne aveva rinvenuto “alcuni escrementi tipici del topo dentro l’abitazione”. “Ho subito fatto pulire e poi, insieme alla donna che mi assiste, abbiamo cercato se vi fosse qualcuno di questi animali in giro – racconta in un’intervista al “Corriere Adriatico” – Non avendo trovato nulla, non mi sono quindi preoccupata più di tanto. Forse, come era entrato, era anche uscito”.

“Vedevo una ferita che non potevo essermi procurata da sola”

Nedjma Kamel ricostruisce così la sera dell’aggressione: “Prima di andare a letto ho preso il libro che stavo leggendo. Mi sono coricata e qui ho notato che alcune pagine erano state mordicchiate. Successivamente ho spento la luce e mi sono addormentata per poi svegliarmi all’improvviso, intorno alle 3, a seguito del dolore provocato da quel morso. Ho acceso subito la luce del comodino e ho visto che la camicia da notte era piena di sangue. Mi sono terrorizzata e sono corsa in bagno per disinfettarmi, dopodiché ho deciso di mettermi in poltrona e attendere che la ferita si cicatrizzasse un minimo. Cosa mi fosse accaduto, non riuscivo a capirlo. Vedevo solo una grossa ferita che di certo non potevo essermi procurata da sola, dormendo”.

“Non ho paura dei ratti ma questo era lungo almeno 15 centimetri”

Tutto è diventato più chiaro quando l’anziana ha visto un topo che, dopo aver attraversato il corridoio, trovava riparo sotto un mobile. “I topi non mi fanno paura – spiega – perché da piccola abitavo in campagna ma questo era grosso, aveva un corpo di almeno 15 centimetri. Ho cercato subito su internet, tramite lo smartphone, cosa fare in caso di morso e tra i consigli c’era quello di chiamare subito il 118”.

“Niente esche! Ho preferito mettermi in casa un gatto”

I medici hanno prescritto alla donna una cura a base di antibiotici. “Sto bene – conclude – ma continuo ad avere il terrore di ritrovarmelo nel letto perché quella notte ho vissuto un incubo vero e proprio. Mi hanno detto che vi sono delle esche con la colla ma siccome ho letto anche che fanno soffrire tremendamente il ratto prima di ucciderlo, cosa che comunque non voglio, ho preferito mettermi un gatto in casa e devo dire che del roditore non vi è, al momento, più traccia. Questa volta mi è andata bene, ma come è capitato a me, potrebbe capitare anche ad altri”.

Pubblicato il 04/11/2021 14:43

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